Lo scorso 28 luglio 2020, il Gruppo Cooperativo CGM ha presentato ufficialmente WelfareX. Si tratta di una piattaforma "scalabile" – cioè replicabile e adattabile a contesti differenti – che si propone di aggregare l’offerta di servizi di welfare sviluppata su uno specifico territorio.
La piattaforma potrà infatti essere utilizzata da Comuni e Enti Locali, imprese sociali e aziende private (ma anche enti bilaterali e associazioni datoriali) allo scopo di veicolare e innovare le prestazioni di welfare territoriale, cooperativo, privato e aziendale. L’impostazione del progetto è quindi chiara: dar vita ad un’infrastruttura digitale (e non solo) in grado di essere modulata e rimodulata a seconda dell’ambito territoriale e dei destinatari.
Tale strumento può consentire, ad esempio, alle Amministrazioni Comunali di selezionare servizi di qualità e metterli a disposizione di tutta la cittadinanza; allo stesso tempo la piattaforma può agevolare la distribuzione e l’utilizzo dei voucher comunali (come accaduto a Tradate nel corso del lockdown) e facilitare la gestione delle domande per bandi e sussidi. Anche le organizzazioni che hanno sviluppato politiche di welfare aziendale – quindi imprese, enti bilaterali e associazioni datoriali – possono adoperare WelfareX per offrire servizi alla persona, educativi, di utilità sociale, ricreativi e per il tempo libero, ma anche buoni e voucher spesa per i dipendenti. Inoltre anche soggetti del Terzo Settore che svolgono attività filantropiche, come le fondazioni di origine bancaria, possono farci affidamento per finanziare interventi rivolti al territorio o a determinate categorie di persone fragili e quindi monitorare e rendicontare tutti i processi in totale trasparenza.
Una "piattaforma" che nasce dal mondo cooperativo
Anche il sistema delle imprese sociali collegate a CGM può adottare la piattaforma per sostenere progettualità territoriali di natura cooperativa volte a promuovere prestazioni di welfare di varia natura. WelfareX trova infatti la sua origine dalle progettualità promosse dal Gruppo (insieme alla società Moving) nel corso degli ultimi mesi e che hanno toccato le città di Biella, Matera, Sondrio, Rho, Napoli, Salerno, Forlì, Padova, Milano, Torino, Bari, Salerno e Trapani. A cui si aggiungono poi alcune esperienze avviate sempre da CGM attraverso il portale cgmwelfare nel corso degli ultimi anni, come quella di TradateWelfare e Welfare Bene Comune.
In totale queste iniziative – che si sono proposte di ridefinire i modelli di intervento e produzione di servizi e, allo stesso tempo, avviare nuove forme di interlocuzione tra gli enti pubblici, il mondo profit e quello della cooperazione – hanno già coinvolto quasi 130.000 utenti, i quali hanno utilizzato oltre 100.000 servizi realizzati nella quasi totalità da consorzi e imprese sociali.
Oltre che per la rete di fornitori, tutte queste esperienze si caratterizzano anche per la presenza di Welfare Manager, figure professionali che si occupano di accompagnare i cittadini all’utilizzo della piattaforma. Grazie anche ai Social Point – spazi fisici che durante l’emergenza sanitaria sono stati supportati da un call center – questi professionisti si occupano di leggere e inquadrare i reali bisogni delle persone interessate e consigliare i servizi più adatti alle loro esigenze, superando le asimmetrie informative e il disorientamento che spesso caratterizzano la ricerca di soluzioni ai propri bisogni sociali.
Una nuova proposta per favorire l’integrazione tra le diverse forme di welfare
WelfareX non è quindi una "semplice" piattaforma che vuole facilitare l’intermediazione tra domanda e offerta di prestazioni sociali. Grazie anche al lungo percorso sviluppato negli anni, l’intento del Gruppo CGM sembra molto più ambizioso.
Questa nuova esperienza si configura infatti come una infrastruttura sia digitale sia sociale, con inoltre la capacità di adattarsi ai contesti sociali ed economici in cui si inserisce. Anche per questo il suo fine ultimo – come descritto anche nel sito appena nato – vuole essere quello di favorire i meccanismi di integrazione tra le differenti "forme" di welfare. La proposta è infatti quella di promuovere, all’interno di uno specifico territorio, un sistema in grado di mettere insieme i servizi pubblici, quelli realizzati dalle cooperative e dalle imprese sociali e le politiche di welfare aziendale.
A questo punto sarà interessante vedere se e come questa innovazione riuscirà a diffondersi nel nostro Paese che, in modo particolare in questi mesi, sembra aver bisogno di proposte innovative, soprattutto sul fronte del welfare.
Riferimenti