Come spesso vi raccontiamo attraverso i nostri approfondimenti (come questo o questo), pur essendo sempre più presente tra le imprese del nostro Paese, il welfare aziendale non sembra diffondersi in maniera omogenea. Alcune organizzazioni, come le PMI del comparto agricolo, sembrano infatti avere difficoltà nel predisporre benefit e interventi per i propri dipendenti.
Proprio nel tentativo di sostenere queste imprese nella sperimentazione di piani di welfare, negli ultimi anni sono nati alcuni progetti – promossi grazie alle Reti territoriali di Conciliazione della Regione Lombardia – che hanno cercato di incoraggiare l’adozione di accordi di rete tra le aziende.
Il welfare aziendale nella filiera agricola
Tra questi c’è Agriwel, una progettualità avviata ad inizio 2021 e promossa dall’Associazione Irene insieme a Città Metropolitana di Milano, CIA Lombardia Centro, Casa dell’Agricoltura, Cgil Ticino Olona, Cisl Milano Metropoli e Uil Milano e Lombardia. Agriwel trova le sue radici in un percorso che, dal 2016, ha visto il susseguirsi di altri due progetti: “E-NET: Equilibrio vita-lavoro in RETE” e “Welfare in campo”.
Queste iniziative si sono proposte di avviare forme di collaborazione tra le imprese agricole della provincia di Milano, allo scopo di sperimentare azioni di welfare aziendale in rete. Grazie alle attività promosse in questo ambito, negli ultimi anni sono stati sottoscritti tre accordi territoriali rivolti alle micro, piccole e medie imprese degli ambiti dell’Abbiatense, di Castano Primo e di Magenta e un accordo interaziendale che ha coinvolto una rete di aziende agricole.
Inoltre, alcune realtà del comparto agricolo hanno potuto strutturare dei piani di welfare ad hoc. Tra queste c’è Cascina Contina, la quale ha previsto un ciclo di incontri per la formazione dei lavoratori e un sistema di rimborso delle spese di viaggio destinato ai dipendenti che abitano a più di 20 km dalla sede della cooperativa. La società agricola Fraschina ha invece predisposto dei sostegni economici per i lavoratori stranieri – che, nel settore agricolo, rappresentano una quota rilevante – per conseguire la patente di guida e per la frequenza di corsi di lingua; è inoltre previsto il rimborso per le spese dei viaggi casa-lavoro e per l’acquisto di abbonamenti ai mezzi pubblici.
L’azienda agricola Zipo ha invece strutturato un piano complesso che contiene: corsi professionali e formativi, supporto informativo e per l’assistenza nelle pratiche burocratiche, servizi per l’assistenza ai figli dei dipendenti in età prescolare e la possibilità di accedere ad abitazioni in affitto a prezzi calmierati.
Il progetto Agriwel
Quanto appena descritto sarà rafforzato nel corso dei prossimi mesi attraverso Agriwel. I partner del progetto si propongono infatti di mettere a sistema quanto di innovativo è stato sperimentato finora e, al tempo stesso, potenziare le opportunità delle piccole e medie imprese sul fronte del welfare. Sostenendo formule aggregative tra aziende, la rete vuole sistematizzare gli interventi già presenti e continuare a sostenere la diffusione del welfare e delle pratiche di conciliazione nel comparto agricolo lombardo.
In particolare, Agriwel si articolerà in cinque azioni:
- sensibilizzazione e coinvolgimento attivo delle aziende agricole e della filiera agroalimentare e degli stakeholder territoriali;
- consulenza gratuita alle imprese che vogliono sviluppare piani di welfare e di conciliazione vita-lavoro;
- supporto alla contrattazione territoriale attraverso l’attivazione di Enti pubblici e parti sociali della Città Metropolitana di Milano per la costituzione del tavolo territoriale sui temi del welfare occupazionale;
- sensibilizzazione dei giovani sui temi della conciliazione vita-lavoro attraverso attività formative rivolte alle scuole, ai percorsi di apprendistato, all’alternanza scuola lavoro;
- valorizzazione dell’imprenditoria femminile nel settore agricolo con la realizzazione di incontri destinati alle imprenditrici.
Tutte queste attività saranno portate avanti anche grazie alla creazione di un portale – presentato lo scorso 2 marzo nel corso di un evento online – che sarà fondamentale per le attività di comunicazione del progetto, per la diffusione di prodotti informativi e formativi e in quanto luogo di networking.
Promuovere le reti per un welfare più inclusivo
Come evidenziato da alcuni recenti report pubblicati dal nostro Laboratorio (che potete trovare qui e qui), negli ultimi anni il welfare aziendale sembra essersi sviluppato nel contesto italiano “a macchia di leopardo”, concentrandosi soprattutto nelle grandi e medie aziende, in quelle del Nord, nelle multinazionali e in alcuni specifici settori produttivi (come quello metalmeccanico e dell’industria). Ciò sembra dipeso da alcuni fattori, come la scarsa capitalizzazione delle micro imprese, la difficoltà nell’implementare un piano di welfare per pochi lavoratori, la mancanza di competenze, risorse e tempo che spesso si riscontra nelle MPMI.
Per garantire una maggiore inclusività e – adottando la terminologia dell’Agenda 2030 – “non lasciare indietro nessuno” (leave no one behind), sembra sempre più importante sostenere azioni e strumenti per attenuare questi limiti. Come visto in questo articolo, tra questi ci sono indubbiamente le reti e gli accordi territoriali, attraverso i quali è possibile coinvolgere le micro e piccole imprese, “uscire” dal perimetro dell’impresa e ampliare il bacino dei destinatari, coinvolgere il territorio, sostenere la contrattazione e il dialogo tra le parti sociali, promuovere forme di innovazione sociale. Interventi come Agriwel possono perciò rafforzare network multi-stakeholder locali in grado di mettere a sistema le risorse locali e innescare circoli virtuosi di sviluppo (sociale ed economico) in una prospettiva sostenibile e inclusiva.
Proprio per queste ragioni, nei prossimi mesi continueremo a raccontarvi dell’esperienza di Agriwel e a farvi conoscere le attività e i progetti che questa iniziativa porterà avanti.