Gli autori
Elisa Chiaf è dottore di ricerca e assegnista di ricarca in Management presso l’Università degli Studi di Brescia. Dal 2010 gestisce SOCIALIS, Centro Studi in Imprese Cooperative, Sociali ed Enti non Profit. E’ stata Visiting Ph.D. presso il CES (Centre d’Economie Sociale) all’Università di Liegi. Ha pubblicato diversi studi sulla valutazione delle imprese sociali e la misurazione dell’impatto sociale. Tra le sue pubblicazioni più recenti si segnalano “Le imprese sociali a sostegno del benessere delle fasce deboli” (Rivista di Studi sulla Sostenibilità, 2013); “Il valore creato dalle imprese sociali di inserimento lavorativo” (Impresa Sociale, 2013); “Il valore dell’inserimento lavorativo in tempo di crisi” (in M. Mazzoleni, ed., Riflessioni di impresa: alla ricerca di nuovi paradigmi, 2013).
Raffaele Miniaci è professore associato di Econometria presso l’Università degli Studi di Brescia e research fellow presso lo IEFE (Centre for Research on Energy and Environmental Economics and Policy) dell’Università Bocconi. Le sue attività di ricerca, svolte con le tecniche moderne della microeconometria, si focalizzano sull’analisi empirica delle scelte di consumo, risparmio, offerta di lavoro e welfare delle famiglie. Ha contributio attivamente all’avvio del progetto SHARE (Survey of Health, Ageing and Retirement in Europe) in qualità di membro del team italiano. I suoi lavori sono pubblicati su importanti riviste internazionali tra cui American Economic Review, Review of Economics and Statistics, Journal of Applied Econometrics, Journal of Human Resources, Energy Policy. In qualità di consulente ha effettuato studi per organismi internazionali (OECD e World Bank) e nazionali (Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas e Ministero per l’Economia e la Finanza), nonché per consorzi di imprese sociali.
Abstract
Lo scopo del lavoro è duplice: da un lato mira a descrivere le interazioni tra le organizzazioni pubbliche e private coinvolte nell’attuazione delle politiche attive di inclusione in Italia, dall’altro vuole valutare i risparmi per il bilancio pubblico originati dalle attività delle Work Integration Social Enterprises (WISEs). Nella prima parte del lavoro gli autori descrivono le caratteristiche delle politiche attive di inclusione italiane in termini di popolazione beneficaria, prestazioni in denaro e incentivi economici volti a sostenere la forza lavoro marginale, che per loro natura richiedono azioni coordinate da parte di governi locali, agenzie di sanità pubblica e organizzazioni non profit, in genere cooperative sociali, che trattano direttamente con le persone vulnerabili. E’ quindi fornita un’analisi del quadro giuridico, delle alternative di governo per l’attuazione delle politiche e di come queste influenzino il comportamento degli attori istituzionali coinvolti. Su questi temi, attraverso un’approccio meramente contabile, è stata svolta una ricerca empirica volta ad indagare se e in che misura la scelta fatta dal Governo italiano di sovvenzionare i lavori per le persone vulnerabil stia generando un risparmio per i bilanci pubblici. L’indagine è stata svolta su un campione di 30 WISE, che hanno impiegato circa 1.200 lavoratori svantaggiati nel corso degli anni 2010-2012, valutando per ogni posizione il valore economico creato dal lavoro e il relativo gettito fiscale agevolato per ogni posizione. Questi dati sono stati confrontati con il costo effettivo dei sussidi e (in un’ottica controfattuale) con i costi di assistenza pubblica a cui il lavoratore avrebbe diritto se non fosse stato impiegato. E’ stata quindi svolta un’analisi multivariata per determinare l’efficacia delle varie tipologie di contratto di lavoro adottate e studiata l’eterogeneità dei risultati in funzione del tipo di occupazione e del sesso dei beneficiari. I risultati preliminari documentano che il contributo netto al bilancio pubblico della politica sul lavoro sussidiato è positivo, e che sostenere l’attività non profit delle WISE risulta una strategia efficace dal punto di vista del costo.
Il paper è stato presentato durante la conferenza internazionale “Towards Inclusive Employment and Welfare Systems: Challenges for a Social Europe“, svoltasi nell’ottobre 2014 a Berlino, nel corso del workshop “The changing role of non-public actors in active inclusion policies“.