Percorsi di secondo welfare, in collaborazione con il Centro Einaudi, presenta il nuovo working paper della collana 2WEL dal titolo “Social innovation beyond the State. Italy’s Secondo Welfare in a European perspective”. L’elaborato è stato realizzato in occasione della Conferenza internazionale “Promuovere l’innovazione per il progresso sociale: Proposte per le politiche europee“, organizzata dal III Gruppo “Attività diverse” del Comitato Economico e Sociale Europeo in collaborazione con la Fondazione Cariplo e con il Forum Ania Consumatori, per inquadrare il ruolo del secondo welfare all’interno della prospettiva europea. Diversi elementi contenuti all’interno del presente working paper sono stati ripresi nella Milan Declaration, con cui il CESE ha lanciato una concreta proposta di riforma delle politiche sociali europee del futuro.

Gli autori

Maurizio Ferrera è professore di Scienze Politiche presso l’Università degli Studi di Milano ed è attualmente membro del Consiglio di Amministrazione del Centro di Ricerca e Documentazione Luigi Einaudi di Torino. Ha inoltre partecpiato a diverse Commissioni di consulenza a livello nazionale e comunitario ed è componente di numerosi comitati editoriali di riviste accademiche. I suoi principali campi di ricerca sono la politica comparata e l’analisi delle politiche pubbliche, con particolare riferimento alle problematiche dello stato sociale e dell’integrazione europe. Con M. Rhodes cura la collana “Routledge/EUI Studies in the Political Economy of the Welfare State”. Nel 2013 l’European Research Council gli ha assegnato l’Advanced Grant quinquennale per il progetto di ricerca “Reconciling Economic and Social Europe: Ideas, Values and Consensus” (REScEU).

Franca Maino è ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell’Università degli Studi di Milano e direttrice del Laboratorio “Percorsi di secondo welfare”. E’ membro del comitato di redazione di importanti riviste quali “Rivista Italiana di Politiche Pubbliche” e “Stato e Mercato”. E’ componente del comitato scientifico della Fondazione Welfare Ambrosiano e di AssoPrevidenza. I suoi principali campi di ricerca sono il welfare state e la politica sociale comparata con particolare riferimento alla politica sanitaria, alla politica scolastica, ai processi di decentramento e regionalizzazione, alle riforme della pubblica amministrazione. Recentemente ha partecipato al progetto “Combating Poverty in Europe” (COPE) realizzato nell’ambito del 7° Programma Quadro dell’Unione Europea.

Abstract

Da almeno due decenni i Paesi europei stanno cercando di riformare i propri modelli sociali, basati su strutture demografiche e socio-economiche ormai obsolete e superate. La coerenza tra le ambizioni programmatiche e la realizzazione di questi cambiamenti sostanziali, tuttavia, non è di facile interpretazione. Le riforme introdotte a livello nazionale, che si sono principalmente concentrate sull’implementazione di grandi programmi di protezione sociale, non appaiono infatti in grado di affrontare le numerose trasformazioni sociali in atto. Al fine di cogliere l’ampiezza e la natura del cambiamento, risulta quindi necessario andare oltre il perimetro del settore pubblico, indirizzando l’attenzione verso gli sviluppi che stanno interessando il mercato e la società civile, ed in particolare quelle nuove forme di intreccio, collaborazione e sinergia che stanno riguardando queste due sfere (cui, sempre più spesso, si aggiunge anche il settore pubblico) nell’ambito delle politiche di welfare. Per indicare l’insieme delle esperienze di welfare non-pubblico sviluppatesi negli ultimi dieci anni, nel dibattito italiano è stato recentemente coniato il termine “secondo welfare”, che senza dubbio presenta più di un legame con la discussione sul futuro delle politiche sociali a livello europeo. Il working paper si concentra sulle forme “poco visibili” di innovazione sociale e sui progetti e iniziative di secondo welfare in atto, descrivendo alcuni risultati recenti raggiunti in tale ambito. Dopo aver individuato il quadro generale di riferimento attraverso definizioni analitiche e chiarimenti intorno al concetto di secondo welfare, saranno illustrate alcune dinamiche emergenti in diversi Paesi europei. Nella seconda parte verrà quindi approfondito il dibattito e lo sviluppo di alcune iniziative nel contesto italiano, in particolare attraverso la descrizione di esperienze implementate in Lombardia nell’ambito della conciliazione famiglia-lavoro. Nella parte finale sarà delineato un primo bilancio sul ruolo del secondo welfare nel quadro italiano, indicando trend, rischi e opportunità del modello, che potenzialmente possono essere di grande interesse anche per gli altri Paesi UE.