Molto è già stato scritto sulle Banche del Tempo; luoghi di incontro tra domanda e offerta di prestazioni diverse, dove gli scambi reciproci avvengono senza l’impiego di denaro, bensì attraverso l’unità di misura “tempo”. Si tratta di realtà che operano quasi esclusivamente sul territorio loro circostante, a stretto contatto con le comunità locali, favorendo il soddisfacimento di bisogni non solo materiali, ma anche relazionali. Tuttavia, l’era 2.0 della condivisione, dell’interazione on-line e dei social networks rende, se non necessaria, ragionevolmente auspicabile l’apertura a nuovi canali e strumenti innovativi che permettano, anche alle tradizionali Banche del Tempo, di ripensarsi, migliorarsi e acquisire maggior visibilità agli occhi di un target di utenti sempre più “digitali” come i giovani, senza tuttavia dover rinunciare alla componente anziana più incline ad una socialità “analogica”. Ed è proprio da questa idea di affiancamento tra tradizione e innovazione che Karim Varini e Gabriele Donati, il 6 aprile 2012, grazie al sostegno di 50 piccoli investitori privati, hanno fondato TIMEREPUBLIK.
Genesi ed evoluzione del progetto
Il progetto nasce dall’idea di Karim Varini e Gabriele Donati di creare una Banca del Tempo on-line, globale e social. Tuttavia il loro desiderio è quello di realizzare un qualcosa di più e di diverso. Infatti, TIMEREPUBLIK è dai suoi stessi creatori definito come “a Global Time Bank where you trade your talents in exchange of time” e “a community platform online which allows users to exchange services, where the unit of currency is not money, but time”. Ciò nonostante, come spiega il co-fondatore Karim Varini nell’intervista da lui gentilmente concessa, lo stesso progetto auspica a divenire uno strumento di più ampio raggio e dalle maggiori potenzialità.
L’idea di fondare una Banca del Tempo on-line nasce agli inizi del 2000, il giorno in cui Karim Varini segue per caso un servizio televisivo sulle tradizionali BdT e ne comprende, oltre che il funzionamento, anche l’enorme valore. L’interesse sviluppato per questo fenomeno molto diffuso anche se poco visibile, lo spinge a cercare il modo di sfruttare internet e gli strumenti della rete per migliorare e implementare on-line il modello classico delle BdT, così che, adattandole ai tempi, possano acquisire maggior visibilità, perfezionare il loro funzionamento e ottimizzare le proprie risorse per continuare a svolgere sempre meglio il loro ruolo all’interno di una società globale e dinamica che richiede scambi sempre più veloci e immediati.
L’implementazione della piattaforma informatica è affidata, nel 2012, ad un team di tre professionisti italiani di information technology; Davide Barison, Enrico Pilotto e Stefano Ceschi Berrini. La loro collaborazione rende possibile il lancio della prima versione private beta di TIMEREPUBLIK, la quale, a partire dal 21 dicembre 2012 e per un periodo di 6 mesi, inizia ad essere utilizzata da una ristretta cerchia di utilizzatori, al fine di testarne il corretto funzionamento. Dal primo maggio 2013, la piattaforma nella sua versione 1.0 è aperta al pubblico e diventa a tutti gli effetti globale. Tutt’oggi prosegue la progettazione della versione 2.0, che comprenderà anche interfacce nelle diverse lingue del mondo, compreso l’italiano.
Come funziona la Banca del Tempo on-line
TIMEREPUBLIK non si discosta molto dai valori e dal funzionamento delle tradizionali Banche del Tempo. Obiettivo primario è, infatti, quello di favorire scambi di prestazioni tra utenti anche geograficamente distanti tra loro, impiegando come strumento di pagamento ore di tempo al posto del denaro. La registrazione al sito è gratuita ed immediata; è sufficiente accedere alla pagina internet e seguire la procedura di iscrizione inserendo, come per un qualsiasi altro social network, i propri dati quali e-mail e password per poi passare alla personalizzazione del proprio profilo pubblico ed indicare i propri talenti, nonché le proprie capacità, competenze o attitudini, scegliendo da un insieme di prestazioni suddivise in macro categorie e sotto categorie (“Art, Media & Design”, “Community & Social Services”, “Computer, Digital Devices & WWW”, “Fashion & Trends”, “Food & Bevarage”, “Instructor, Tutoring & Student Needs”, “Odd-jobs around the House”, “Pet & Animals”, “Sport, Health & Wellbeing”, ecc.). Importante è sottolineare che TIMEREPUBLIK sta sviluppando un modulo che permetta l’iscrizione non solo ai singoli individui, ma anche a persone giuridiche quali associazioni di volontariato, non profit e for profit e, dunque, anche alle tradizionali Banche del Tempo.
All’atto dell’iscrizione, l’utente riceve un credito iniziale di 5 ore caricate nel Timetracker personale nel quale verranno registrate tutte le successive transazioni attraverso l’accreditamento di ore per prestazioni offerte e l’addebitamento per quelle di cui si è usufruito.
Il Bulletin è, invece, la pagina più visitata in cui gli utenti registrati possono accedere per pubblicare i propri annunci spiegando brevemente che tipo di servizio stanno ricercando, così che gli utenti interessati possano spontaneamente rispondere offrendo il proprio tempo e le proprie competenze per soddisfare il bisogno del richiedente. Dopo aver usufruito di una prestazione il ricevente è invitato a lasciare un feedback in merito alla prestazione ottenuta; questo meccanismo dovrebbe incentivare l’offerta di prestazioni serie e di buona qualità e prevenire dal rischio di affidarsi a soggetti poco affidabili. A tutela degli utenti, oltre ai feedback che donano maggior credibilità al profilo del prestatore, è istituito un sistema che identifica le transazioni sospette e la possibilità per ciascun utente di riportare eventuali abusi e comportamenti scorretti rilevati.
Le dimensioni attuali del progetto sono indicativamente fornite dai circa 3.500 iscritti al sito internet di TIMEREPUBLIK e dai 267 talenti offerti dagli stessi utenti. Data la natura informatica del progetto, in TIMEREPUBLIK le prestazioni maggiormente offerte sono prevalentemente quelle scambiabili attraverso il web, utilizzando strumenti quali e-mail e Skype, tuttavia non mancano insegnanti di lingua, fotografi e diversi talenti esprimibili in servizi di prossimità come, ad esempio, la cura degli animali domestici, il babysitting e i lavori domestici.
Dal punto di vista della sostenibilità economica, il progetto usufruisce esclusivamente di contributi privati da parte di amici e parenti dei gestori della piattaforma. Non configurandosi nella fattispecie delle associazioni non profit e dovendo affrontare spese accessorie, per il futuro si stanno valutando alcune soluzioni per raccogliere risorse proprie, ad esempio con la pubblicità, ma mai e in alcun modo attraverso la vendita dei dati dei propri utenti. Un’idea è predisporre un riquadro in cui sia visualizzata una mappa riportante i nomi e i recapiti di società reali che pubblicizzano a pagamento sul sito di TIMEREPUBLIK le loro attività economiche, le quali appaiono, per affinità, al fianco del bisogno che l’utente sta cercando di soddisfare e cui lo stesso utente potrebbe rivolgersi nel caso cui non trovasse gratuitamente tramite la piattaforma il servizio o avesse la necessità di ulteriori interventi maggiormente qualificati.
Quel qualcosa in più…
Come si è accennato, la filosofia di fondo, così come i valori e gli obiettivi di TIMEREPUBLIK non sono diversi da quelli delle tradizionali BdT. Oltre allo scambio gratuito di prestazioni di qualità e il relativo risparmio economico, anche questa nuova realtà mira alla valorizzazione delle competente, delle abilità, delle attitudini e delle potenzialità di ogni singolo utente, che ha qui la possibilità di sentirsi realmente apprezzato, di mettersi in gioco, di affermare la sua vera personalità e raggiungere la propria realizzazione. Tuttavia, TIMEREPUBLIK si propone non solo e semplicemente come Banca del Tempo on-line e conseguentemente globale, ma anche come strumento atto a soddisfare diversi altri bisogni dei propri utenti e delle stesse BdT tradizionali. Da qui la scelta del nome TIMEREPUBLIK che rimanda non ad una Banca, ma ad una repubblica; una comunità fondata sul valore del tempo.
Quali dunque i possibili risvolti positivi di una siffatta piattaforma nell’era del digitale, dove sempre più fondamentale risulta essere la presenza e la visibilità di ciascuno sul web? Forse il seguente ragionamento non potrà essere compreso da tutti, ma certamente l’importanza del WWW è chiara ai liberi professionisti che iniziano o già posseggono un’attività da portare avanti, da affermare e sponsorizzare, o ai giovani che si affacciano oggi nel mondo del lavoro cercando un impiego rispondente non solo alla loro formazione, ma anche alle loro effettive capacità ed interessi, o ancora agli intellettuali e agli artisti che vogliono affermare la propria voce e la cui vita non può prescindere dalle sempre più estese reti di socialità virtuali, le quali permettono di condividere interessi e opinioni e di raccogliere contatti e commenti costruttivi.
Uno dei principali aspetti positivi di una realtà facilmente accessibile on-line è il coinvolgimento dei giovani – fonti di innovazione e portatori di nuove idee – che favorisce la trasmissione dei valori tradizionalmente difesi dalle BdT, quali reciprocità, solidarietà, partecipazione attiva, valore del tempo e indirettamente del denaro, ad una fascia di età che scarseggia nelle BdT che restano di fatto realtà prevalentemente composte da donne con bambini, le quali hanno maggiormente bisogno di favori, e pensionati o casalinghe che hanno più tempo e competenze da mettere a disposizione degli altri e sentono il costante bisogno di sentirsi ancora parte attiva della società.
L’aspetto informatico può tuttavia essere anche uno svantaggio. Infatti, insieme alla sola lingua inglese adottata attualmente dalla piattaforma, potrebbe ostacolare l’adesione di gran parte degli utenti caratteristici delle classiche BdT come gli anziani. In risposta a questa problematica, TIMEREPUBLIK sta lavorando ad una versione 2.0 del programma che predisponga interfacce scritte in diverse lingue, compreso l’italiano, e auspica un ruolo attivo e una collaborazione delle BdT dislocate sul territorio. Queste ultime, infatti, potrebbero favorire scambi tra soci anziani e giovani, i quali metterebbero a disposizione le loro conoscenze e competenze informatiche.
TIMEREPUBLIK potrebbe anche divenire un utile strumento nella ricerca del proprio impiego o di selezione dei possibili candidati da parte di aziende o agenzie per il lavoro. In tal senso, l’unico modo in cui i dati personali degli iscritti potrebbero essere usati all’esterno della piattaforma, è quello di comunicare, a seguito di esplicita autorizzazione da parte dell’utente stesso, i feedback positivi alle società di reclutamento di personale, come ad esempio Infojobs.it.
TIMEREPUBLIK permette all’utente di mettersi in gioco e affermare le sue abilità indipendentemente dal percorso di studi intrapreso o dalle esperienze professionali accumulate. Quello che conta realmente è la prestazione offerta e i commenti positivi degli utenti che hanno avuto modo di provare la qualità del servizio prestato. È così che, ad esempio, se un ragioniere disoccupato riscopre la passione per la cucina o l’informatica può offrire sul web i propri servizi e raccogliere feedback positivi e raccomandazioni che possono attirare l’attenzione di un direttore di ristorante in cerca di uno chef o di una società informatica con un posto da programmatore vacante. I due possibili datori di lavoro otterrebbero così risposta positiva alla classica domanda di esperienza pluriennale nel settore di futuro impiego, anche se il candidato non ha mai svolto alcuna professione simile. Inoltre, sempre per favorire la ricerca di lavoro, l’utente iscritto ha la possibilità di caricare e rendere pubblico sul proprio profilo il Curriculum vitae, le esperienze professionali e non, pubblicazioni e attestati di varia natura che provino le competenze e i talenti offerti alla community.
Un punto a favore di TIMEREPUBLIK rispetto ad altre piattaforme social che mirano a favorire l’incontro di domanda e offerta di lavoro è la credibilità dei dati inseriti. Infatti, a differenza ad esempio di LinkedIn, il profilo dell’utente è arricchito da commenti, feedback, raccomandazioni scritte da terzi e non è solo un insieme di informazioni e referenze autoprodotte e per questo meno affidabili. Non si nega comunque la possibilità di incorrere in giudizi sia positivi che negativi falsi, ma come in tutti i networks di condivisione di esperienze, come ad esempio Tripadvisor, è il fruitore stesso della piattaforma che deve essere in grado di fare le debite considerazioni.
Mentre in un’ottica di economia collaborativa, l’aspirazione del co-fondatore Karim Varini è anche quella di impiegare TIMEREPUBLIK come pre-ammortizzatore sociale; come strumento per venir fuori da una crisi ormai cronica e strutturale dalla quale si può uscire solo attraverso l’innovazione. Ingrediente fondamentale è la condivisione. Se le aziende condividessero tra di loro le proprie risorse, compresa la forza lavoro, si eviterebbero spiacevoli licenziamenti. Ad esempio, un azienda in difficoltà potrebbe prestare in cambio di ore di tempo i suoi dipendenti ad un’altra società che necessita temporaneamente un maggior numero di lavoratori. Ipotizzando un’estensione del meccanismo delle BdT alle imprese, si potrebbero ideare soluzioni concrete agli attuali problemi economici, così da evitare le conseguenze negative che si ripercuotono sul piano sociale.
Nonostante queste opportunità aggiuntive, confrontandolo con il tradizionale ruolo delle BdT, TIMEREPUBLIK è certamente carente nel favorire durature relazioni personali e l’instaurarsi di reti amicali fisiche o solide reti di socialità e mutualità, che soddisfino bisogni relazionali quali trovare compagnia, sconfiggere la solitudine, reintegrarsi nella società; tutti aspetti favoriti da una struttura più intima e famigliare radicata sul territorio. È proprio per questa ragione che TIMEREPUBLIK non vuole sostituirsi, bensì integrarsi alle BdT tradizionali.
TIMEREPUBLIK e il rapporto con le tradizionali Banche del Tempo
Come prima accennato TIMEREPUBLIK si propone anche come strumento utile alle BdT tradizionali. Il progetto, prevedendo l’iscrizione di soggetti giuridici come le BdT stesse, mira a divenire una sorta di Banca centrale, un connettore, un coordinamento o una base centrale che lascia intatta l’indipendenza e l’identità di ogni nucleo fisico e considera indispensabile e fondamentale l’operato delle Banche a stretto contatto col territorio locale, in quanto solo loro possono approfittare di una capillare conoscenza della realtà circostante. TIMEREPUBLIK potrebbe risolvere il problema della disfunzionale frammentazione territoriale delle BdT, il loro isolamento, la loro chiusura verso il nuovo e l’innovazione tecnologica.
In estrema sintesi, TIMEREPUBLIK vuole connettere, integrare, innovare e svecchiare le tradizionali BdT. L’intenzione non è quella di inglobare le BdT ma quella di integrarle, infatti, se da una parte TIMREPUBLIK esclude possibili utenti anziani, dall’altra le BdT faticano a coinvolgere i giovani. Mentre da una parte la piattaforma on-line favorisce lo scambio, anche tra iscritti geograficamente lontani tra loro, di prestazioni eseguibili tramite internet, dall’altra sono prediletti i servizi di prossimità e le prestazioni come riparazioni di biciclette e lavori domestici, ma nessuna delle due parti esclude necessariamente l’altra. Ancora, laddove il socio non dovesse trovare i servizi di cui ha bisogno all’interno della ristretta cerchia di iscritti alla BdT di appartenenza, TIMEREPUBLIK gli permetterebbe di cercarli in una dimensione più ampia, globale.
TIMEREPUBLIK vorrebbe essere, infatti, uno strumento di ottimizzazione per le BdT, le quali, come per le imprese, potrebbero anche sfruttare la rete per risparmiare in termini di costi fisici, avvalendosi degli strumenti predisposti on-line dal coordinamento centrale. Si sottolinea che TIMEREPUBLIK non intende far venir meno il valore delle BdT tradizionali, poichè suo obiettivo è quello di agire su scala “glocale”. Il progetto parte cioè dalla dimensione locale, ma con una mentalità e un’ambizione globale. La complementarietà tra TIMEREPUBLIK e le BdT resta quindi fondamentale, poiché solo queste ultime possono essere presenti capillarmente sul territorio.
TIMEREPUBLIK auspica, dunque, ad un fattivo incontro tra virtuale e reale, dove il primo punta sul globale, sulla velocità, l’immediatezza, il coinvolgimento dei giovani e le nuove prestazioni scambiabili on-line, anche tra utenti geograficamente distanti tra loro. Mentre il secondo si concentra su una dimensione locale, sull’interazione fisica, l’incontro e lo scambio di emozioni, sull’aspetto sociale delle BdT e sulle reti di socialità fondate sulla fiducia e l’amicizia. Per realizzare tutto ciò, TIMEREPUBLIK chiede un enorme sforzo alle BdT; un cambio di mentalità e un’apertura verso il nuovo e lo sconosciuto, almeno per il tempo necessario a conoscerlo e valutare se rappresenti o meno un’opportunità.
Un primo approccio è stato tentato da Karim Varini, il quale ha contattato direttamente via e-mail numerose Banche del Tempo con sede principalmente nel Nord Italia, al fine di far conoscere il progetto e per cercare di coinvolgere queste realtà, a suo avviso, statiche, frammentate e inefficienti nonostante le grandi potenzialità.
Molte, se non la quasi totalità, di queste comunicazioni sono state ignorate dai direttivi delle BdT forse spaventate dalla novità o semplicemente disinteressate ad un possibile cambiamento. Un’eccezione è la Banca del tempo di Modena, il cui Presidente Ettore Morsiani si è interessato ed ha aderito, anche se per il momento solo personalmente, al progetto TIMEREPUBLIK e, dando il buon esempio, è stato seguito da altri soci iscritti alla sua Banca.
Il Presidente della BdT di Modena risponde positivamente alla comunicazione inviatagli da Karim Varini, incuriosito dal progetto e soprattutto nel tentativo almeno di capire di cosa si trattasse, per valutare successivamente se potesse effettivamente apportare qualche beneficio. In tal senso condivide l’idea dell’inutilità di sostenere un infondato timore nei confronti del nuovo senza che sia prima preso realmente in considerazione. Ettore Morsiani, nell’intervista da lui gentilmente concessa, afferma infatti che le altre BdT tra le quali era iniziata una discussione in merito a TIMEREPUBLIK avevano a priori deciso di ignorare la comunicazione non tanto perché considerata un’iniziativa pericolosa o perché sapessero effettivamente di che cosa si trattasse, bensì per una serie di paure e timori preventivi.
Morsiani conferma e riconosce, inoltre, la validità dell’integrazione tra BdT fisica e on-line, soprattutto nel momento in cui questa permette di trovare prestazioni più specifiche che non si trovano tra i soci della stessa BdT e nemmeno facilmente tramite gli scambi interbancari. L’affermazione del Presidente della BdT di Modena, che meglio rende l’idea di che cosa sia TIMEREPUBLIK per le Banche del Tempo e che vale quindi la pena di citare è: “TIMEREPUBLIK sta alle Banche del Tempo come E-Bay sta al mercatino dell’usato sotto casa” ed è proprio in quest’ottica di complementarietà che le due realtà dovrebbero coesistere.
Significativo è il dato che alla Banca del Tempo di Modena, che vede nel 2012 un totale di 3.478 ore scambiate tra 82 soci (circa il 64% del totale degli iscritti), il 46% delle ore serve per far funzionare la BdT stessa, cioè vengono impiegate per pagare in Tempo i “dipendenti” che si occupano della segreteria, dell’amministrazione e della promozione della loro attività sul territorio. Karim Varini sostiene che questo dato, generalmente elevato per tutte le BdT, potrebbe essere significativamente migliorato, poiché TIMEREPUBLIK consentirebbe di “risparmiare” ore se le BdT si iscrivessero in qualità di associazioni non profit, mantenendo tutti i loro soci all’interno, e sfruttando gli strumenti messi a disposizione dal coordinamento centrale. In tal senso, tuttavia, la BdT di Modena si è già attrezzata per utilizzare il database delle BdT della Regione Emilia Romagna, attraverso il quale è possibile fare una ricerca di prestazioni tra tutte le BdT della zona di interesse.
TIMEREPUBLIK e la produzione privata di servizi di utilità pubblica
TIMEREPUBLIK potrebbe anche avere dei risvolti positivi in un’ottica di collaborazione tra pubblico e privato nel perseguimento dell’interesse generale. Infatti alcune idee di suoi progetti ancora in fase di ideazione e approvazione, sembrerebbero mirare appunto alla produzione di servizi di utilità pubblica. Ad esempio, si potrebbe immaginare che un’associazione non profit per la tutela dell’ambiente e della fauna locale decida di iscriversi su TIMEREPUBLIK, accumulare ore prestando servizi di sua competenza ad esempio di cura degli animali o di giardinaggio, e successivamente utilizzare queste ore per “retribuire” dei volontari che decidano di collaborare ad un suo progetto di recupero ambientale, il quale dunque consisterebbe nella produzione privata di servizi di utilità pubblica. Un nuova applicazione della piattaforma potrebbe a breve consentire agli utenti di pubblicare un proprio progetto personale, ad esempio la pulizia di un parco, e usufruire delle ore che gli vengono donate perché siano utilizzate per pagare chi volontariamente aderirà all’iniziativa.
Riferimenti
Il video introduttivo di TIMEREPUBLIK
Il sito internet di TIMEREPUBLIK
Il sito della Banca del Tempo di Modena
I nostri approfondimenti sulle Banche del Tempo
Le Banche del tempo: reti di socialità e reciprocità per migliorare la qualità della vita