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Nella seduta della vigilia di Natale il Consiglio di Amministrazione di Fondazione Cariplo ha deliberato i contributi destinati al bando “Welfare di comunità e innovazione sociale”. Lanciato nel marzo scorso, il nuovo bando sociale si propone di sostenere partnership pubblico-private che mettano in rete risorse e forze presenti sui territori operativi di Cariplo in modo da rispondere più efficacemente ai bisogni sociali emergenti in queste aree. Concludendo di fatto la fase dedicata agli studi di fattibilità, e dando il via alla realizzazione concreta dei progetti selezionati, il CdA ha selezionato 7 dei 19 studi di fattibilità effettuati a cui saranno destinati circa 10 milioni di euro complessivi.


Il giudizio positivo sulla composizione delle reti

Dalla delibera del Cda emerge come i progetti su cui sono stati effettuati gli studi di fattibilità siano stati formulati all’interno di reti territoriali ampie e rappresentative, che hanno coinvolto in particolare enti pubblici e organizzazioni del terzo settore. Accanto a queste realtà si è registrato un discreto coinvolgimento anche di enti “non convenzionali” (associazioni di categoria, imprese, università…) fin dall’elaborazione progettuale, e una generale tendenza a prevedere un coinvolgimento diretto di questi attori anche durante la realizzazione concreta del progetto. Tutte le progettazioni hanno inoltre previsto azioni volte a sollecitare l’attivazione e la responsabilità dei cittadini e delle comunità nella costruzione di modelli sociali partecipati e sostenibili. In generale, dunque, emerge un giudizio molto positivo circa il primo obiettivo del progetto, ovvero un ampio coinvolgimento degli attori territoriali nella realizzazione di proposte costruttive di welfare comunitario.

Promossi e rimandati

Il CdA della Fondazione è rimasto positivamente impressionato dagli esisti degli studi di fattibilità svoltisi tra luglio e novembre, che hanno raggiunto un buon livello di progettazione e si sono caratterizzati per un significativo livello di complessità. In questo senso è apparso evidente come le reti territoriali che si sono proposte abbiano lavorato molto sul versante del ripensamento della governance e delle modalità di interazione degli attori del territorio. In particolare sono emersi numerosi presupposti per dare vita a idee innovative sia in termini di ripensamento dei servizi rispetto alle attuali modalità di risposta, che di riorientamento della spesa in chiave di gestione associata e ottimizzazione delle risorse. Nella tabella 1 sono elencati gli 7 progetti più innovativi che hanno vinto il bando, e che riceveranno contributi compresi tra 1.000.000 e 1.800.000 euro, per un totale di 9.700.000 euro.


Tabella 1: elenco dei progetti che hanno ottenuto un contributo



Accanto ai vincitori ci sono anche 6 progetti che sono stati “rimandati” (tabella 2), cui è stato cioè proposto di concordare con la Fondazione un contributo di massimo 200.000 euro (una cifra quindi inferiore rispetto alle previsioni economiche iniziali dei singoli progetti) per la fase di start up, oltre a un anno di consulenza da parte di un fundraiser per reperire altre risorse. Tale opportunità verrà approfondita e declinata concretamente in incontri ad hoc con ciascuna rete progettuale. In caso tali reti non vogliano avvalersi di questa possibilità, potranno ripresentare lo studio di fattibilità alla scadenza della II fase della prossima edizione del bando senza beneficiare del percorso di accompagnamento dei facilitatori e quindi rientrare direttamente nella fase di selezione comparativa.
 

Tabella 2: Elenco dei progetti a cui si è deciso di proporre la scelta tra due opzioni
 

Similmente, anche quelle reti territoriali che non sono state “promosse” o “rimandate” (si veda la tabella 3) potranno ripresentare lo studio di fattibilità alla scadenza della II fase dell’edizione 2015 senza beneficiare del percorso di accompagnamento dei facilitatori, rientrando quindi nella fase di selezione comparativa. “Tutte le reti territoriali di questa edizione” si legge infine nella delibera di Cariplo “potranno partecipare alle comunità di pratica e di apprendimento che verranno realizzate per contribuire alla produzione e alla diffusione di conoscenza a beneficio di chi vorrà intraprendere la strada dell’innovazione in contesti di welfare comunitario”. 
 

Tabella 3: Elenco dei progetti che non riceveranno alcun contributo

Riferimenti

Il testo del bando Welfare di comunità e innovazione sociale

La delibera del Cda di Cariplo che definisce le risorse destinate ai progetti vincitori 

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