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Nei prossimi giorni il Parlamento dovrebbe finalmente approvare il cosiddetto decreto svuota-carceri, primo di una serie di interventi che nei mesi a venire permetteranno di affrontare i gravi problemi del nostro sistema penitenziario. In attesa che queste misure vengano implementate, la Fondazione CON IL SUD ha scelto di varare un piano per migliorare la situazione in alcuni penitenziari del Mezzogiorno, sostenendo progettualità innovative in un’ottica di reinserimento dei detenuti.

L’emergenza infinita delle carceri italiane

Negli ultimi anni l’Italia è stata condannata più volte dalla Corte Europea per i Diritti dell’Uomo di Strasburgo per i trattamenti “degradanti e inumani” cui sono sottoposti quotidianamente i detenuti reclusi all’interno delle nostre carceri. 
La maggior parte delle strutture sono infatti vecchie, fatiscenti e assolutamente inadeguate a rispondere agli elementari principi di rieducazione esplicitamente previsti dalla nostra Costituzione.

Tuttavia, al di là dei gravissimi problemi legati al sovraffollamento – a fronte di 45 mila posti disponibili, nelle prigioni italiane sono detenute più di 67 mila persone, con una media di 147 prigionieri ogni 100 posti – il nostro sistema detentivo pare principalmente incapace di garantire il reinserimento sociale di coloro che transitano all’interno delle carceri della Penisola.

Spesso i detenuti sono infatti obbligati ad un’inattività forzata che ne impedisce qual si voglia tentativo di reinserimento sociale. Da un lato questa situazione è causata da problemi strutturali, in primis l’assenza di spazi e strumenti adeguati allo sviluppo di attività formative e lavorative sia dentro che fuori le mura del carcere, ma anche da previsioni normative che limitano l’accesso a misure alternative alla detenzione. Queste condizioni, oltre a determinare una crescente alienazione umana dei reclusi, comportano una progressiva de-professionalizzazione del detenuto che contribuisce a ridurre le sue possibilità di reinserimento post-carcerario e di riabilitazione sociale.


I progetti sostenuti dalla Fondazione CON IL SUD

Di fronte a questi fatti la Fondazione CON IL SUD ha deciso di finanziare 12 nuovi progetti “speciali e innovativi”, sostenendo in particolare quelle iniziative che prevedono opportunità di reinserimento socio-lavorativo dei detenuti e il mantenimento della relazionalità con le famiglie di origine. Queste iniziative coinvolgono più di 1.000 detenuti adulti (di cui il 60% stranieri) e 150 ragazzi provenienti da 40 istituti penitenziari e comunità per minori del Mezzogiorno. I progetti, sostenuti in media con 280 mila euro, interessano complessivamente 90 tra associazioni, cooperative sociali, enti pubblici, parrocchie ed imprese che prevedono interventi con al centro il lavoro e le relazioni sociali e familiari.

Carlo Borgomeo, presidente della Fondazione CON IL SUD, nel corso della presentazione dell’iniziativa ha indicato come, insieme a sovraffollamento e degrado, il più grave problema del nostro sistema carcerario sia l’incapacità di garantire opportunità reali di reinserimento sociale. Ricalcando i principi di cui ci aveva parlato già alcuni mesi fa, Borgomeo ha sottolineato: “Crediamo che il lavoro, le relazioni umane, sociali e i rapporti familiari possano agire positivamente e rappresentare un forte veicolo di riscatto”. E ancora: “La sfida, dal forte valore simbolico e sociale, che abbiamo voluto lanciare è stata quella di portare innovazione su questo tema con un massiccio contributo di idee da parte della società civile meridionale: dai singoli cittadini alle realtà organizzate”.



L’iniziativa Carceri è stata lanciata nel 2013 dalla Fondazione CON IL SUD chiedendo a cittadini, organizzazioni del terzo settore e istituzioni pubbliche di proporre soluzioni innovative sul tema. Sono pervenute alla Fondazione circa 600 idee. Dopo un attento processo di verifica e valutazione le 62 più interessanti sono state trasformate in proposte più dettagliate. Queste ultime sono state nuovamente vagliate e valutate, e la Fondazione ne ha scelte 12 ritenute maggiormente in linea con lo spirito dell’iniziativa. Per la loro realizzazione sono stati stanziati 3,4 milioni di euro, 1 milione in più rispetto alla dotazione finanziaria prevista inizialmente.

Favorire il reinserimento per abbattere la recidiva

Il fattore più interessante legato allo svolgimento di adeguati progetti sociali, lavorativi e formativi dedicati ai carcerati è riscontrabile anzitutto nel crollo del tasso di recidiva. Secondo dati ufficiali del Ministero della Giustizia la percentuale di ex-detenuti che torna a delinque è attualmente pari al 68% (tuttavia solo il 21% dei reati denunciati si risolve con l’individuazione del colpevole, per questa ragione il tasso di recidiva “reale” si aggirerebbe addirittura intorno al 90%). Circa l’81% di chi commette nuovamente un reato è rappresentato da soggetti che non hanno avuto accesso ad alcuni tipo di progettualità nel corso della detenzione. Al contrario, chi nel periodo detentivo ha svolto continuativamente un’attività lavorativa e formativa difficilmente è tornato dietro le sbarre. Il tasso di recidiva di chi ha svolto un tirocinio guidato all’interno di un’azienda mentre scontava la pena, ad esempio, è pari ad appena il 2%.

Di fronte a questi dati appare dunque ancora più interessante l’iniziativa assunta dalla Fondazione CON IL SUD, che ha scelto di attivare ed integrare le risorse del territorio nel processo di reinserimento del condannato nel tessuto sociale e produttivo, consapevole dell’importante ruolo ricoperto dal terzo settore e dal volontariato per la soluzione dei problemi che quotidianamente affliggono i detenuti e le loro famiglie.

Guardare (anche) a Sud per sviluppare un Piano Nazionale per le carceri?

I provvedimenti attualmente al vaglio del Parlamento nell’immediato dovrebbero garantire una diminuzione del numero dei reclusi e migliorare la situazione di forte degrado in cui versano le nostre prigioni (allontanando tra l’altro lo spettro delle sanzioni economiche minacciate dalla Corte CEDU lo scorso anno). C’è tuttavia da chiedersi quale effetto avranno queste misure se non saranno supportate da altri provvedimenti volti non solo a rispondere all’emergenza ma anche a cambiare il funzionamento stesso del sistema penitenziario, che come detto appare oggi incapace di svolgere la propria funzione ri-educativa.

Le articolate iniziative della Fondazione CON IL SUD – insieme ad altre singole progettualità in fase di sviluppo in altre aree del Paese – potrebbero rappresentare in questo senso un buon punto di partenza per sviluppare su scala nazionale un Piano Carceri che incoraggi chi è recluso a non delinquere più perché dotato degli strumenti adeguati per reinserirsi positivamente nel tessuto sociale. Lo sviluppo di progettualità orientate al lavoro e alla formazione dietro le sbarre potrebbe rappresentare il primo passo per affrontare il problema carcerario in un’ottica di lungo periodo, permettendo di andare oltre misure votate unicamente a risolvere il problema del sovraffollamento ed avviare processi che possano modificare l’impostazione del sistema detentivo nel suo complesso.

"Educare" (dal latino educere, "condurre fuori", "tirar fuori da") indica la capacità di aiutare gli individui a crescere e formarsi, valorizzando le loro attitudini e propensioni in modo che possano essere utili a loro stessi e alla società nel suo insieme. Oggi più che mai la ri-educazione appare quindi fondamentale per aiutare chi è detenuto a tirarsi fuori dalla propria situazione di marginalità, favorendone l’uscita dal carcere in un’ottica di pieno reinserimento all’interno del tessuto sociale. Più prosaicamente, una vera rieducazione dei detenuti, sviluppabile anche attraverso le progettualità sopra indicate, potrebbe permetterci di condurre il nostro sistema carcerario fuori da una situazione che, spesso definita emergenziale, rappresenta una consuetudine consolidata da ormai troppo tempo

 

Riferimenti

L’elenco dei 12 progetti “speciali e innovativi" selezionati dalla Fondazione CON IL SUD

Elenco dettagliato dei progetti e degli stanziamenti previsti

Il progetto sul sito della Fondazione CON IL SUD


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