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Lo scorso maggio vi abbiamo segnalato la costituzione di una rete di imprese altoatesina nata con lo scopo di fornire a tutti i dipendenti delle aziende coinvolte servizi e prestazioni di welfare aziendale. In questo articolo vogliamo raccontarvi come si è evoluta questa esperienza nei suoi primi mesi, cercando di comprendere quali sono i soggetti coinvolti e qual è stato il loro ruolo.

I promotori della rete d’imprese

L’esperienza delle imprese altoatesine nasce da un’iniziativa di RetImpresa, associazione parte di Confindustria che si propone di sostenere le realtà economiche del nostro Paese nel “fare rete”. In particolare, a seguito dell’introduzione del nuovo CCNL del settore metalmeccanico, RetImpresa ha avviato un percorso – fatto soprattutto di eventi di formazione e informazione – con lo scopo di sostenere le imprese nell’introdurre misure di welfare condivise.

Questo intervento ha ottenuto un buon riscontro in Alto Adige, dove 10 imprese – Aquaeforst, Birra Forst, Ecorott, Intercable, Loacker, Röchling Automotive Italia, Röchling Automotive Filters e Röchling Automotive Srl, Thun e TPA – hanno sottoscritto un contratto di rete finalizzato proprio ad introdurre misure di welfare per i propri collaboratori. Accanto alle aziende fondatrici, prossimamente sarà formalizzato anche l’ingresso di altre imprese che hanno chiesto di aderire alla rete. Oltre a queste realtà, che contano in totale circa 2.700 dipendenti, sono partner del progetto anche Assoimprenditori Alto Adige e il provider di servizi di welfare aziendale Willis Towers Watson.

Proprio Willis si è occupata di implementare la piattaforma digitale che rende disponibili i servizi ai dipendenti: accedendo al portale online e utilizzando il budget di spesa assegnato dalla propria azienda, il lavoratore può scegliere autonomamente il proprio pacchetto di benefit tra quelli disponibili. La scelta dei servizi è molto ampia e copre tutti gli elementi previsti dalla normativa vigente: versamenti per il fondo previdenziale complementare, pacchetti di servizi sanitari (integrativi al SSN), assistenza per familiari, rimborso spese scolastiche, sostegno per la non autosufficienza, carrello della spesa e un insieme di proposte per il tempo libero.

Welfare aziendale come leva di sviluppo

Secondo quanto ci ha rivelato Mirco Marchiodi, Responsabile del Centro Studi di Assoimprenditori Alto Adige, "il progetto promosso assieme a RetImpresa è stato sin da subito accolto in maniera positiva dalle imprese. Il loro obiettivo era quello di unirsi per realizzare un’offerta di prestazioni di welfare strutturata, valida per tutti i collaboratori e collaboratrici, e di conseguenza migliorare il clima lavorativo e aziendale".

"Questo deriva dal fatto che il legame tra le imprese in questione e i loro dipendenti è stato sempre molto forte. La scelta di investire nel welfare è stata facile e, in un certo senso, naturale. Inoltre, anche gli sgravi fiscali previsti per questi strumenti hanno giocato un ruolo importante. La nostra esperienza – ha concluso Marchiodi – è interessante anche perché sono coinvolte realtà molto diverse tra loro per settore e per dimensioni: si va, infatti, dalla piccolissima azienda con meno di 10 dipendenti, alla grande multinazionale con oltre 500 collaboratori".

I soggetti coinvolti e gli strumenti di governance

In conclusione, è interessante osservare anche come il progetto Rete #Welfare Alto Adige/Südtirol si sia sviluppato da un punto di vista organizzativo e decisionale. Oltre ai soggetti sopra elencati, infatti, la rete ha coinvolto anche le RSU delle imprese coinvolte e le sigle sindacali del territorio. Il loro ruolo è stato duplice: da un lato, hanno svolto la funzione di vigilare le varie fasi che hanno portato all’introduzione degli strumenti di welfare e, dall’altro, hanno informato (e formato) i lavoratori sulle nuove possibilità date da queste prestazioni, realizzando delle assemblee e degli incontri ad hoc.

Inoltre, l’iniziativa altoatesina prevede che le imprese, la rappresentanze sindacali e quelle datoriali si incontrino periodicamente dando vita ad una sorta di Consiglio di amministrazione: tale organo rappresenta il vero e proprio meccanismo di governance della rete in cui si decide come investire le risorse, con chi realizzare le convenzioni e quali servizi includere.