Come spesso vi abbiamo raccontato, il welfare aziendale si sta rivelando un possibile volàno per l’imprenditoria e la cooperazione sociale. Il potenziale del welfare aziendale per le imprese sociali riguarda in modo particolare due fronti: innanzitutto i soggetti del Terzo Settore sono intercettati dalle società provider e inclusi, in quanto erogatori di servizi, nelle piattaforme di welfare. Le realtà del Terzo Settore possono inoltre intermediare la domanda di prestazioni e benefit che proviene dalle aziende profit ma anche dallo stesso mondo cooperativo, che sempre più si pone il problema di come tutelare i propri soci e collaboratori e accrescerne il benessere personale e lavorativo.
È proprio all’interno di questo secondo ambito di sviluppo che si posiziona l’esperienza di Welfare Come Te, progettualità nata dal neocostituito Consorzio FIBER, realtà che a sua volta riunisce 17 soggetti cooperativi attivi in tutto il territorio nazionale (Cadiai, Coopselios, Care Expert, Codess Sociale, Universiis, Cidas, Consorzio Parsifal, Cooperativa Animazione Valdocco, Gesco, S.G.S, Cooss Marche, Sisifo, Cad, Itaca, Labirinto, Seacoop e Zerocento) che in totale aggregano oltre 100 cooperative e più di 50.000 lavoratori.
La proposta di Welfare Come Te
Grazie a partnership consolidate e a una presenza capillare in tutto il territorio italiano, la rete di imprese sociali di Welfare Come Te si propone di strutturare delle offerte di servizi di natura sociale che le imprese possono inserire nei loro piani di welfare aziendale per ampliare la proposta per i loro dipendenti.
La particolarità che caratterizza questa esperienza risiede nella presenza di una figura professionale che guiderà i lavoratori nella selezione e nella scelta delle prestazioni di welfare: il Care Manager. Questo professionista, che ha grande conoscenza del proprio tessuto sociale e opera da anni nel coordinamento dei servizi alla persona, svolgerà una funzione di orientamento per i dipendenti e per le loro famiglie. Per i lavoratori e le lavoratrici delle aziende che si appoggeranno a Welfare Come Te sarà possibile contattare il Care Manager, il quale si occuperà di leggere e inquadrare i loro reali bisogni sociali e consigliare i servizi più adatti alle loro esigenze, superando le asimmetrie informative e il disorientamento che spesso caratterizzano la ricerca di soluzioni ai propri bisogni sociali, specialmente in momenti di fragilità.
Come ci ha spiegato il Presidente del Consorzio FIBER Alessandro Micich, “Welfare Come Te vuole promuovere una nuova cultura del welfare aziendale: non più solo ‘benefit’ ma veri progetti di responsabilità civile in grado di rispondere alle reali esigenze socio-demografiche, disegnati e portati avanti dagli stessi attori che, per decenni, si sono occupati di welfare locale, al fianco dei comuni: le cooperative sociali. E lo fa anche lanciando su tutto il territorio nazionale la figura chiave dei Care Manager, persone di grande esperienza nell’ambito dei servizi di cura, tutor che incontrano le famiglie e le orientano nel trovare la soluzione migliore alla loro difficoltà”.
Offrendo un servizio di accompagnamento personalizzato, il Care Manager svolge quindi anche un ruolo di coordinamento e di “contatto” con i servizi socio-assistenziali del territorio, sia pubblici sia privati. In base alla situazione e alla sua complessità, si occuperà infatti di indirizzare l’interessato verso la prestazione che meglio risponde alle sue necessità (anche economiche), indipendentemente dalla sua natura. Per questa ragione, questo servizio di “care management” potrà integrarsi facilmente all’interno piani di welfare già esistenti e implementati da altri provider di welfare aziendale.
Il ruolo della cooperazione sociale nel campo del welfare aziendale
L’esperienza di Welfare Come Te – ma in precedenza anche quella del Gruppo Cooperativo CGM (di cui vi abbiamo parlato qui) o del progetto Valoriamo – dimostra come il mercato del welfare aziendale stia sempre più rappresentando un’opportunità di sviluppo per il Terzo settore.
Anche di fronte all’emergenza dettata dalla pandemia di Covid-19, molti consorzi e imprese sociali non si sono fatte trovare impreparate. Questa tempestività potrà rivelarsi cruciale per reinterpretare l’offerta di servizi di welfare e promuovere un percorso di innovazione – e anche di capacity building – in grado di dar vita a nuovi prodotti e processi.
Allo stesso tempo, questo protagonismo del Terzo Settore nel campo del welfare aziendale sarà probabilmente destinato anche ad accrescere ulteriormente la capacità di ridefinire i modelli di intervento e interlocuzione con il mondo profit e, di conseguenza, a promuovere l’economia civile e cooperativa che – oggi più che mai – appare cruciale per il nostro Paese.