Hanno aderito all’idea di sperimentare innovazioni profonde nel welfare i comuni di Bergamo, Como, Mantova, Parma, Ravenna, Reggio Emilia, Padova, Rovigo, Verona e Novara. Il gruppo si avvale del coordinamento di IFEL-Anci, della supervisione scientifica del Cergas/SDA Bocconi, dell’Università degli Studi di Milano insieme a Percorsi di secondo welfare e dell’Università Cattolica e del supporto del Forum Terzo Settore e di KPMG.
Il progetto ha preso avvio nell’autunno 2019 e ha una durata di 5 anni per consentire un’appropriata diagnosi dei problemi dei sistemi locali di welfare, l’identificazione e progettazione delle soluzioni innovative e la successiva attuazione degli interventi sperimentali, che saranno sottoposti a una sistematica attività di monitoraggio e valutazione. Il proposito è quello di aver individuato, al termine del percorso, interventi che rispondano ai bisogni dei cittadini e che siano in grado di autosostenersi, sul piano delle risorse economiche e sociali mobilitate. Grazie alla possibilità di effettuare confronti tra le città e co-progettare in modo sinergico, le soluzioni vincenti potranno essere modellizzate e diffuse per un rinnovamento più generalizzato – che vada oltre i comuni attualmente coinvolti – del sistema di welfare locale italiano.
WILL intende sperimentare e operare seguendo tre direttrici di innovazione:
- Sostenere le reti sociali attraverso “piattaforme multicanale di ricomposizione sociale”: si tratta di luoghi fisici o spazi virtuali che facilitino le occasioni di incontro tra persone, promuovendo il supporto reciproco e solidale, favorendo gli scambi la ricomposizione del tessuto sociale.
- Agevolare l’incontro tra domanda aggregata e offerta professionalizzata tramite la creazione di spazi di mercato che raggruppino gli utenti potenziali, sostengano la professionalizzazione dell’offerta e rendano economicamente più accessibili tanti servizi a pagamento già oggi a carico delle famiglie, anche grazie a forme di sharing dei servizi (es. ripetizioni, babysitter, badante condivise).
- Riformare i bandi e gli appalti pubblici verso dinamiche outcome-based, ossia la strutturazione di appalti, contratti e affidamenti con logiche ispirate alla co-progettazione, orientate al risultato e che prevedano forme di compenso o premialità legate al raggiungimento degli obiettivi di outcome sociale atteso.
Il percorso che porta alla definizione degli interventi sperimentali è seguito in parallelo da tutte le città aderenti, pur garantendo la flessibilità necessaria ad accogliere le specificità locali, sotto la supervisione scientifica delle università partner e del Laboratorio Percorsi di secondo welfare.
I passaggi in cui si articola sono i seguenti: rilevazione dello stato di fatto, attraverso la mappatura dei problemi sociali esistenti e la rilevazione della distanza tra bisogni e servizi offerti; progettazione di modelli di intervento sperimentali che rispondano in modo innovativo ai bisogni individuati; implementazione, monitoraggio, valutazione e diffusione dei modelli di successo.
Più ancora che nei suoi risvolti pratici, WILL avrà successo se riuscirà a conseguire la concettualizzazione delle azioni intraprese e un apprendimento di sistema rispetto alle linee di innovazione su cui si muove il progetto. Per questo motivo il Terzo Settore è parte integrante e fondamentale di WILL: il ruolo assegnatogli è quello di co-protagonista, in dialogo con le amministrazioni lungo tutte le fasi della co-progettazione, valorizzando la sua prossimità al bisogno, i suoi contributi nella definizione degli interventi sperimentali e la sua capacità operativa in fase di implementazione.
Il Paese e i territori hanno bisogno di riforme strutturali che innovino radicalmente il welfare in un’ottica di adeguatezza dei servizi, sostenibilità ed empowerment (collettivo, prima ancora che individuale), senza dimenticare la solidarietà e l’inclusione dei più fragili. WILL opera con questo proposito.