I premi di risultato, i turni, lo smart working, la formazione: a regolarli è sempre di più la contrattazione di secondo livello, in armonia con i sindacati e con i lavoratori. Una contrattazione sempre più strutturata e meno episodica, visto che il 55 per cento degli accordi è il rinnovo di accordi precedente: a fare il punto è il quarto Rapporto Ocsel (che abbiamo approfondito qui e qui), promosso dalla Cisl. Gli accordi però si concentrano nelle aziende del Nord (44 per cento del totale) mentre al Sud al momento c’è una diffusione molto limitata (5 per cento).
Il valore medio dei premi di risultato contrattati è di 1588 euro, una cifra che per certe fasce di lavoratori costituisce il 7-8 per cento del salario annuo, osservano i curatori del rapporto, aggiungendo che nel 25 per cento dei casi il premio annuo va oltre i 2.000 euro. Nella maggior parte dei casi però la cifra costituisce una media anche all’interno dell’azienda, perché i premi non sono uguali per tutti come in passao ma legati a fasce professionali differenziate.
Salario e welfare migliorano con i contratti di secondo livello, ma solo al Nord
Rosaria Amato, La Repubblica, 18 luglio 2018