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Padova è stata scelta dall’European Volunteeer Centre come Capitale Europea del Volontariato 2020. Un riconocimento importante, frutto del lavoro che negli anni scorsi ha coinvolto l’amministrazione comunale e le associazioni del territorio – coordinate dal CSV di Padova – che hanno lavorato insieme per sviluppare riflessioni, idee e proposte concrete sul ruolo che il mondo del volontariato può giocare per disegnare il futuro delle città europee. La manifestazione ha aperto ufficialmente il 7 febbraio, ma si inserisce in un percorso ben più ampio e partecipato. 


Un percorso triennale e multilivello

Padova intende cogliere gli obiettivi che si è proposta senza limitarsi né all’anno in corso né al solo territorio comunale.

Per ridefinire e riscrivere "i caratteri dello stare assieme nella città e disegnare lo scenario futuro coinvolgendo attivamente tutti gli attori sociali" è stato infatti avviato un percorso triennale in cui il 2019 è stato l’anno della preparazione, il 2020 è l’anno della progettazione e il 2021 sarà l’anno della restituzione. 

Al contempo, l’iniziativa vuole incidere su diversi livelli territoriali. A livello locale realizzerà progetti partecipati di rigenerazione urbana e di consolidamento e valorizzazione delle opportunità culturali, artistiche e sociali della provincia. A livello regionale lavorerà tramite la strutturazione di una rete proattiva di soggetti profit e non profit alleati per la produzione e lo sviluppo di valore e di bene comune, capace di generare nuove positive esperienze e accrescere la capacità di relazione e collaborazione tra diversi “mondi” produttivi. Infine a livello nazionale ed europeo, contribuirà alla creazione di un nuovo “immaginario di Paese” capace di guidare i processi educativi, produttivi, di welfare e di governance delle comunità, volti a far emergere i talenti e le capacità delle persone e delle organizzazioni, a ricreare coesione sociale, a costruire uno sviluppo sostenibile ispirato dai principi della generatività sociale nel rispetto della centralità della persona, dell’ambiente, della cultura e dei popoli. 


Tre giorni per rendere nota la rotta
 

L’evento inaugurale (qui il programma) di questo anno particolare, che si svolge dal 7 al 9 febbraio, si concentra sul tema “Ricucire insieme l’Italia”. Un titolo non casuale, preso da un passaggio del discorso di fine anno (era il 2018) del Presidente Mattarella dedicato proprio al mondo del volontariato.

La cerimonia inaugurale della tre giorni è stata condotta da Riccardo Bonacina, Fondatore di Vita Non Profit, e dall’attrice Lella Costa e sono intervenuti Sergio Giordani, Sindaco di Padova; Luca Zaia, Presidente della Regione Veneto; Gabriella Civico, Direttrice del Centro Europeo del Volontariato; Emanuele Alecci, Presidente provinciale Centro Servizi per il Volontariato; Stefano Tabò, Presidente dei Centri di Servizio per il Volontariato e Presidente dell’Istituto italiano della Donazione; Claudia Fiaschi, Portavoce del Forum del terzo Settore; Carlo Borgomeo, Presidente di Fondazione CON IL SUD; Don Dante Carraro, fondatore CUAMM; Domenico De Maio, Direttore Generale dell’Agenzia Nazionale Giovani.

L’evento è stato chiuso da un intervento del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella (disponibile integralmente qui e rivedibile in fondo all’articolo).


Mattarella: una forza irrinunciabile che bisogna sostenere

Il Presidente ha sottolineato come per Padova l’essere Capitale Europea del Volontariato sia un prestigioso riconoscimento" alla città, alla sua cultura di solidarietà, alla storia di donne e uomini che hanno lasciato tracce preziose; e aperto strade su cui altri hanno potuto poi camminare". Al tempo stesso, ha ricordato il Capo dello Stato "è una responsabilità, un impegno che la città assume affinché questi mesi non si limitino alla pur legittima celebrazione di tante positive esperienze, ma rappresentino un avanzamento per l’intero Paese, una stagione di crescita collettiva italiana".

Questo perché "il volontariato è una energia irrinunziabile della società. Un patrimonio generato dalla comunità, che si riverbera sulla qualità delle nostre vite, a partire da coloro che si trovano in condizioni di bisogno, o faticano a superare ostacoli che si frappongono all’esercizio dei loro diritti"; una generosità frutto "di una scelta della persona, messa di fronte a sfide e, talvolta, emergenze che la vita delle famiglie e delle comunità ci presenta. Persone accanto ad altre persone, che vivono e sviluppano il senso della comunità, appunto, il senso dello stare accanto".

Mattarella ha ricordato anche che "chi pensa che l’impegno volontario, e i valori che esso trasmette, appartengano ai tempi residuali della vita e che non incidano sulle strutture portanti del nostro modello sociale" commette un errore. Al contrario "la dimensione della gratuità, unita alla responsabilità civica e a un forte desiderio di condivisione, produce riflessi e crea interrelazioni con ogni altro ambito della vita sociale. I volontari sono diventati, in questi decenni, veri e propri corpi intermedi della Repubblica, pronti all’intervento di urgenza, impegnati nelle ricostruzioni delle lacerazioni patite dalle popolazioni, delle ferite presenti nel nostro tessuto sociale – e alle quali non sempre le istituzioni riescono a porre rimedio – nella gestione e nel perseguimento di obiettivi di sostenibilità ambientale".

Un ruolo che risulta ancora più importante alla luce delle "trasformazioni impetuose che stanno cambiando luoghi e spazi della vita civile, della comunicazione tra le persone, delle stesse relazioni tra le persone". Nuove sfide a cui non ci si può sottrarre, e che il Terzo Settore nel suo complesso sta affrontando, ad esempio, attraverso l’economia civile "costituita da un campo di forze molteplici, che può contribuire a definire un equilibrio migliore tra mercato, ambiente ed equità sociale, e può dare un apporto importante nella prospettiva della sostenibilità". Mattarella ha infine voluto sottolineare alcuni passi che lo Stato dovrà fare per sostenere il mondo del volontariato, a partire dall’attuazione "in questo anno" della legge di riforma del Terzo Settore "coinvolgendo i protagonisti, assicurando una piena collaborazione tra i diversi livelli istituzionali, favorendo la partecipazione e il sostegno – anche economico – di una più vasta platea di cittadini, i quali non perdono occasione di dimostrare interesse, favore e coinvolgimento per la solidarietà che si organizza". Ma anche valorizzando il Servizio civile universale "che coinvolge ogni anno decine di migliaia di giovani, consentendo loro di fare utili esperienze e di sviluppare il talento in forme di impegno civico e solidale e che "può dare una mano a “ricucire”: per questo confidiamo che possa ridursi lo scarto tra le richieste dei giovani e i posti che si renderanno disponibili".

Il Presidente ha concluso il suo intervento ricordando un’altra giovane, Silvia Romano, rapita in Kenya: "da Padova-Capitale non può mancare per lei il nostro pensiero, che si unisce al costante impegno delle istituzioni per ottenerne la liberazione".