Dal 16 al 19 maggio, a Taranto, si svolgerà la terza edizione della Biennale della Prossimità. A meno di un mese dall’avvio, e con un programma quasi ultimato, sono oltre 140 le organizzazioni – dai piccoli gruppi informali alle esperienze di Terzo settore più strutturate, passando per enti locali e aziende pubbliche di servizi alla persona – che da tutta Italia hanno risposto alla call dei promotori nazionali, che hanno voluto costruire "dal basso" la manifestazione.
La Biennale 2019 si presenterà così come un mosaico di appuntamenti per affrontare, nella logica del confronto e dello scambio di esperienze, tantissimi aspetti legati al tema della prossimità: housing sociale, giovani, povertà educativa, ecoprossimità, cibo, stranieri, carcere, povertà, partecipazione civica, salute, inserimento lavorativo, violenza di genere, sviluppo locale, anziani, comunicazione. Ogni ambito sarà curato da una o più organizzazioni che, dopo un breve spazio introduttivo con contributi esperienziali e scientifici, faciliteranno la conoscenza e lo scambio tra i partecipanti. Un format poco convegnistico e molto partecipativo. Agli iscritti è semplicemente richiesto di specificare a quali “aree di scambio” si è interessati per facilitare interazione e accoglienza.
Oltre ai temi di discussione sopra elencati, l’edizione 2019 della Biennale si caratterizzerà per l’attenzione al benessere in tutte le sue forme, grazie a una vera e propria cittadella della salute con punti informativi e screening sanitari. Ma anche sport per tutte le abilità e senza barriere, che aggrega e fa bene.
Ampio spazio sarà inoltre dedicato all’arte. Nei 4 giorni della manifestazione più di 320 artisti offriranno oltre 50 ore di performance – teatro, reading letterari, fumetti, arti visive, artisti di strada, musica e musicoterapia – nei luoghi della Taranto vecchia. Una scelta non casuale. La città pugliese, spesso identificata solo come la città dell’Ilva, dei modelli di sviluppo che fanno male alla salute e al territorio, ha mostrato in questi mesi di costruzione della Biennale un altro volto fatto di partecipazione e di relazioni – il comitato locale che ha organizzato la Biennale ha visto l’impegno di ben 38 organizzazioni locali. Una città pronta ad aprire le porte e apparecchiare le tavole. Letterlamente. Alcuni tarantini racconteranno ai partecipanti la storia dei palazzi della Città Vecchia dove si svolgerà Biennale. Sarà possibile visitarle, ricevere un caffè dai padroni di casa e assaporare cultura e tradizioni. E sabato sera gli abitanti del quartiere si ritroveranno insieme agli altri partecipanti in la cena di strada, con tavoli all’aperto in cui ciascuno porterà quanto ha cucinato per sé e per altri, consumandolo insieme.
Un ruolo particolare sarà assunto anche dalle amministrazioni locali. Sono infatti molte le istituzioni che hanno scelto di non essere semplici osservatori ma di mettersi direttamente in gioco attraverso “Comuni fuori dal comune” che sui loro territori sostengono la prossimità e daranno vita al tavolo di lavoro di venerdì pomeriggio. Alcune istituzioni, come aziende sanitarie e amministrazioni penitenziarie, abbracciando la logica della Biennale, condivideranno inoltre momenti di lavoro con i cittadini su alcuni temi chiave.
Per rimanere aggiornati sugli eventi preparatori, le iscrizioni e il programma della Biennale è possibile seguire la pagina ufficiale su Facebook, collegarsi al sito www.prossimita.net o scrivere a [email protected]. La manifestazione è realizzata grazie a: Fondazione Con il Sud, Compagnia di San Paolo, Centro Servizi Volontariato di Taranto, Fondazione Del Monte, Fondazione Cariplo, Etica Sgr, Regione Puglia e Comune di Taranto.