Come spesso vi abbiamo raccontato nel corso degli ultimi anni, il sottofinanziamento del Sistema Sanitario Nazionale ha portato nel tempo ad una forte crescita della spesa out of pocket, cioè sostenuta “di tasca propria” dai cittadini. Allo stesso tempo, come evidenziato da molte indagini sul tema, si sono fatti sempre più evidenti altri fenomeni, anch’essi sintomi della mancata crescita della spesa sanitaria pubblica così come delle difficoltà nell’offrire risposte adeguate ai diversi bisogni, come quello della rinuncia alle cure e quello della migrazione sanitaria interregionale.
Oggi, con il diffondersi della pandemia di Coronavirus e con tutte le conseguenze, questi “nodi” sembrano essere venuti al pettine (ve ne abbiamo parlato qui in maniera più approfondita). Dato che ci troviamo di fronte a questa grande sfida che sta segnando il nostro tempo, crediamo sia importante ripensare quelle che sono state le politiche e gli interventi realizzati finora e analizzare alcune risposte messe in campo dai protagonisti del “secondo welfare”.
Le società di Mutuo Soccorso ai tempi del Coronavirus
A tale scopo, dopo avervi illustrato alcuni esempi di misure di welfare aziendale e contrattuale, proponiamo di seguito alcune risposte per fronteggiare l’attuale emergenza che arrivano dalle Società di Mutuo Soccorso (SMS).
La Società di Mutuo Soccorso Cesare Pozzo, ad esempio, ha previsto aiuti specifici per i soci che – a causa dell’infezione da Covid-19 – devono ricoverarsi (attraverso una diaria di 40 euro al giorno) e per coloro che invece sono costretti all’isolamento domiciliare (diaria di 30 euro al giorno). La Cesare Pozzo ha inoltre introdotto un’azione di sostegno al reddito legata proprio all’emergenza Coronavirus: i soci potranno infatti richiedere un prestito fino a 5.000 euro, che potranno essere restituiti con un finanziamento a tasso agevolato.
Anche il Consiglio di Amministrazione di Insieme Salute ha recentemente deliberato misure di carattere straordinario a beneficio di tutti i suoi soci, indipendentemente dalle loro forme assistenziali di adesione. Sono stati così previsti sussidi giornalieri dal valore di 25 euro in caso di ricovero ordinario per infezione e dal valore di 50 euro per ricoveri in terapia intensiva. La mutua ha poi introdotto misure aggiuntive, come il rimborso del 100% delle spese dedicate alle visite pneumologiche, un sussidio una tantum di 700 euro nel caso in cui uno o più membri della famiglia sia positivo al virus e la promozione di iniziative finalizzate alla prevenzione (come corsi di ginnastica posturale da svolgere da remoto).
Reciproca SMS, realtà nata recentemente grazie alla fusione tra Insieme Salute Toscana e Faremutua, ha introdotto per tutti i soci una diaria giornaliera di 40 euro in caso di ricovero e una dello stesso importo in caso di isolamento domiciliare. Nel caso in cui durante il ricovero sia stato necessario il ricorso alla terapia intensiva o con intubazione è inoltre previsto un sussidio per la convalescenza di 1.000 euro, che vanno ad integrare i precedenti. Anche Mutua MBA ha elaborato garanzie straordinarie ad hoc, che avranno un’applicazione differenziata e limitata nel tempo e potranno essere utilizzate dagli associati che, a vario titolo, sono stati o saranno colpiti dal virus Covid-19, assistendoli nel fronteggiare l’emergenza epidemiologica.
La Società di Mutuo Soccorso Campa ha predisposto specifiche indennità giornaliere in caso di ricovero e nel caso in cui si rende necessario un periodo di isolamento domiciliare a seguito della positività al Coronavirus (entrambe pari a 40 euro al giorno). Infine, il Consiglio di Amministrazione del Fondo Solideo sta valutando se prevedere sussidi speciali per i ricoveri dovuti al Coronavirus, sia ordinari sia di terapia intensiva, e per le situazioni di isolamento obbligatorio. Questo proposta è però ancora in fase di approvazione.
Tabella riassuntiva. Gli interventi delle Società di Mutuo Soccorso
Dal passato una risposta per il futuro…
Come si è visto quindi anche le mutue hanno avanzato alcune proposte per l’emergenza che stiamo vivendo. La loro azione riporta in auge valori più che mai attuali. Sin dalla nascita delle prime Società di Mutuo Soccorso, nella seconda metà dell’Ottocento, il principio cardine su cui queste si sono mosse è stato quello della socializzazione dei rischi privati costruendo una risposta solidaristica finalizzata a fornire assistenza agli associati nei momenti di bisogno.
Le condizioni di difficoltà e precarietà date dalla pandemia di Coronavirus hanno reso le SMS potenzialmente ancora più rilevanti per la nostra società. Nate come forma di tutela per i lavoratori o su base territoriale, da tempo le mutue si sono infatti aperte a tutti i cittadini e – a differenza delle assicurazioni – non hanno clienti, bensì soci. È anche per questo che alla base del loro agire permangono ideali di condivisione e solidarietà: valori racchiusi in quello che si può definire il loro motto, “versare poco, versare tutti”.
Nel campo della sanità integrativa le SMS rappresentano l’unica alternativa alla logica for profit delle assicurazioni. Un’alternativa che andrebbe oggi rafforzata e sostenuta. Basti ricordare che le SMS sono organizzazioni non profit, applicano la logica della “porta aperta” (tutti possono diventare soci senza che ci sia una profilazione del rischio sanitario), spendono il 63% delle quote associative in servizi e prestazioni rivolte ai loro soci, e permettono di essere soci per tutta la vita.
Le iniziative messe in campo in questi tempi di crisi sanitaria dalle SMS meritano grande attenzione da chi sia interessato agli sviluppi del secondo welfare. In particolare, è in gioco la possibilità di valorizzare il ruolo che le SMS possono svolgere per una sanità realmente integrativa, e non sostitutiva, rispetto alla Sanità pubblica. Anche in questo momento di crisi, è possibile immaginare nuove sinergie e alleanze tra attori pubblici e SMS per promuovere, ad esempio, una cultura della salute all’altezza delle nuove sfide che ci attendono.