I gruppi di acquisto solidali, o GAS, sono gruppi di persone che acquistano insieme, seguendo il principio della solidarietà, che li porta a preferire produttori piccoli e locali, rispettosi dell’ambiente e delle persone, con cui entrare in relazione diretta. Il concetto che sta alla base dei GAS è quello di “filiera corta“, cioè l’avvicinamento fra produttore e consumatore, sia in termini geografici, privilegiando le aziende più vicine, sia in termini “funzionali”, saltando gli intermediari.
I vantaggi di questa modalità di acquisto sono numerosi e su diversi livelli: dal punto di vista ambientale la preferenza verso prodotti locali riduce il consumo di energia e l’inquinamento dovuti al trasporto, la scelta di prodotti biologici aiuta a conservare il terreno; inoltre, il tipo di confezioni e di distribuzione diminuiscono di molto gli imballaggi e gli scarti.
Dal punto di vista sociale questo modo di acquistare pone attenzione al lavoro evitando lo sfruttamento, migliorando le condizioni del produttore grazie al giusto prezzo che gli viene riconosciuto e favorendo le relazioni tra i diversi soggetti. Dal punto di vista personale consente di ottenere prodotti ottimi, di accrescere le relazioni all’interno del gruppo, di avere una maggior conoscenza di ciò che viene acquistato ed infine di risparmiare a parità di qualità. Si viene a stabilire, così, un patto tra produttori e consumatori, ricercando lungo la filiera le condizioni migliori per tutti i soggetti coinvolti.
Diversi GAS, un unico modo di operare
Anche se i criteri guida nella ricerca dei produttori sono gli stessi, riassumibili con i termini piccolo, locale e solidale, i GAS si organizzano in modalità molto diverse tra loro. Esistono Gruppi di Acquisto Solidale composti da poche famiglie e altri che superano il centinaio; la maggioranza non ha una struttura formale riconosciuta, ma molti sono anche quelli costituiti in associazione.
Al di là delle differenze, i GAS si riconoscono per il loro modo di operare: dopo aver scelto insieme da quali produttori rifornirsi, periodicamente il gruppo raccoglie al suo interno le richieste per i prodotti disponibili; queste vengono sommate per formare l’ordine complessivo del gruppo, che viene trasmesso al produttore e quindi consegnato in un luogo definito; il giorno della consegna i componenti del gruppo passano a ritirare la loro parte. Lo stesso procedimento viene seguito periodicamente per i diversi prodotti di cui il gruppo ha deciso di fornirsi, con una frequenza che può variare da settimanale a stagionale, a seconda del prodotto.
Dai GAS alle filiere
Dopo i primi anni un po’ pionieristici, i GAS hanno continuato a moltiplicarsi e collegarsi attraverso il passaparola e la gemmazione di nuovi gruppi a partire da GAS già esistenti. Nel 2014, dopo vent’anni dalla fondazione, i GAS censiti erano un migliaio, e la stima dei gruppi effettivi era per un numero almeno doppio. È però difficile dare una stima della misura attuale del fenomeno, che si è diffuso come abitudine di acquisto con diverse modalità e gradazioni.
Secondo un sondaggio svolto per il Rapporto sul Consumo Responsabile 2022 curato dall’Osservatorio per la Coesione e l’Inclusione Sociale, in Italia l’8,6% della popolazione adulta afferma di acquistare tramite gruppo di acquisto solidale: stiamo quindi parlando di circa cinque milioni di persone che si nutrono di prodotti acquistati attraverso questi canali.
Le diverse reti che si sono venute a creare, sia a livello locale che nazionale, favoriscono la nascita di progetti più ampi che collegano lungo le filiere diversi GAS, produttori e altri soggetti. Sono così nati in questi anni moltissimi progetti di collaborazione lungo filiere gestite direttamente dai soggetti coinvolti nei diversi passaggi dal campo alla tavola, estendendo questo schema anche ad altri prodotti e servizi: dal pane alle patate, dalla pummarola agli avocado, dai detersivi al tessile, dalla distribuzione all’energia.
Il principio del mutuo-aiuto e l’economia solidale
Questi progetti estendono su scala più ampia gli stessi principi di mutuo-aiuto che stanno alla base delle pratiche dei GAS: le relazioni tra pari e la ricerca di soluzioni che possano soddisfare nel modo migliore possibile le esigenze dei diversi soggetti coinvolti. Allo stesso modo, i Gruppi di Acquisto Solidale e le loro reti locali sono attive nella costruzione di reti di economia solidale legate al territorio, identificate con il termine Distretti di Economia Solidale (DES).
Sta proprio qui l’estrema utilità dei GAS e delle diverse altre forme di nuovo mutualismo dell’economia solidale, nel mostrarci nella pratica ed allenarci ad applicare quella che Pablo Servigne e Gauthier Chapelle, riprendendo il pensiero di Pëtr Kropotkin, chiamano “l’altra legge della giungla”, quella del mutuo-aiuto e della collaborazione.
Mentre la prima legge della giungla, quella nota della competizione, consente agli individui di primeggiare gli uni sugli altri, la legge della solidarietà si dimostra vincente a livello di gruppo: i gruppi che vivono meglio nel loro ambiente sono quelli che collaborano maggiormente; quando le condizioni sono ostili, collaborare è una questione di sopravvivenza. Sarà la collaborazione a consentirci di affrontare e vivere meglio le crisi multiple dei nostri tempi. Come scrive Lorenzo Guadagnucci in conclusione al suo saggio Il nuovo mutualismo: «Oggi prevale la “legge dei mercanti”, domani dovrà esserci la “legge della solidarietà”».
Progetti interessanti
Numerosi sono i progetti in corso dell’economia solidale che collegano diversi soggetti lungo le filiere, anche su scala nazionale. Alcuni di questi sono coordinati dalla Associazione CO-energia sui temi della sovranità energetica e della sovranità alimentare; nel campo della distribuzione, il progetto del Furgoncino Solidale unisce i produttori ed i GAS di diversi territori con un furgone che lungo il suo percorso consegna gli ordini ai Gruppi di Acquisto e preleva i prodotti dai produttori viaggiando così sempre carico. Le notizie e gli aggiornamenti sulle diverse iniziative sono disponibili sul sito della Rete Italiana di Economia Solidale RIES e sul sito di informazione sull’economia solidale economiasolidale.net.
Questo articolo è uscito sul numero 2/2023 di Rivista Solidea, pubblicazione promossa dall’omonima Società di mutuo soccorso e parte del network del nostro Laboratorio. |