Il portone del carcere di massima sicurezza “Due Palazzi” di Padova si è aperto martedì 21 ottobre per far entrare un personaggio venuto dalla lontana America per una sana curiosità, non per questioni penali. Bruno Abate, chef di Chicago originario di Napoli, voleva approfondire i segreti dei pasticceri dell’Officina Giotto, cooperativa che opera all’interno delle mura del carcere padovano che si è aggiudicata il riconoscimento di migliore pasticceria italiana, assegnato dal gastronauta Davide Paolini dopo aver esaminato 200 case di goloserie in tutt’Italia.
Abate è sponsor di un esperimento nel carcere della Contea di Cook, uno dei più famosi al mondo almeno per meriti cinematografici: è lo stesso reso celebre dalle scene girate da Dan Aykroyd e John Belushi nel film I Blues Brothers. Lì vogliono raggiungere un obiettivo già sperimentato con successo a Padova: recuperare i detenuti a una vita normale attraverso i corsi di cucina, e con un’educazione al gusto italiano.
“Vengo a Padova per trovare ispirazione ed energia, perché nella mia azione a Chicago mi ispiro al mondo della cooperazione sociale italiana e, in particolare, all’Officina Giotto”, ha spiegato Abate, vestito con la casacca dei pasticceri, alla trentina di detenuti e di operatori durante un pranzo in comune. E ha poi raccontato del surreale mondo carcerario degli Stati Uniti, dove sono recluse 3 milioni di persone (oltre mezzo milione sono minorenni): sarebbe come se in Italia, anziché 54 mila attuali, aveste 600 mila detenuti.
Dal carcere dei Blues Brothers per imparare la ricetta italiana
Salvatore Giannella, Corriere della Sera, 26 ottobre 2014