Il 13 e 14 ottobre si svolgerà la XVII edizione delle Giornate di Bertinoro per l’Economia Civile, tradizionale appuntamento di inizio autunno organizzato dal Centro Studi AICCON dell’Università di Bologna. In questi giorni è stato ufficialmente presentato il tema che sarà affrontato nella due giorni, oltre ai contenuti delle quattro sessioni di lavoro programmate. Ve li spieghiamo di seguito.
Il tema
La presentazione del tema di quest’anno, "Il Terzo settore in transito. Normatività sociale ed economie coesive", si ricollega a quello dell’ultima edizione, "Da Spazi a Luoghi". Sul sito dell’evento si legge come "non è possibile rigenerare i luoghi laddove non c’è comunità. La crisi dell’ultimo decennio ha indebolito – e in taluni casi distrutto – la comunità. Questa conseguenza perversa della crisi è quella che ha ricevuto, finora, le più scarse attenzioni. Eppure noi aneliamo alla felicità in “forma civile”, cioè in una dimensione relazionale. È per questo che abbiamo bisogni di luoghi: gli spazi, per quanto comodi ed efficienti, non sono sufficienti. L’odierna urbanizzazione segna il trionfo dell’urbano, cioè degli spazi, non del civile, cioè dei luoghi".
Per questo "la strategia di lungo termine da perseguire è allora quella di dar vita a pratiche di organizzazione della comunità, come modello in grado di consentire alle persone di contribuire al processo di inclusione sia sociale che economica attraverso una strategia in grado di porre in pratica il principio di sussidiarietà circolare, articolando in modo nuovo la relazione tra mercato, stato e comunità".
Per sviluppare questa strategia di ampio respiro è necessaria "una costituzionalizzazione civile – né stato-centrica, né mercantile – del Terzo settore" tenendo "concettualmente distinte le nozioni di fine, missione, identità di un’organizzazione. Il fine (telos) di un’organizzazione è la sua ragion d’essere, la ragione per la quale essa svolge la sua attività. La missione dice, invece, del modo in cui il fine viene raggiunto, mentre l’identità ha a che vedere con le regole che governano la vita interna dell’organizzazione che, da un lato, devono assicurare la visibilità della missione e, dall’altro, devono rendere efficace il perseguimento del fine".
"Se si vuole che il Terzo settore giunga a connotarsi come social policy dotata di specificità diversa da quella delle istituzioni dello Stato e delle organizzazioni del mercato" conclude la presentazione ufficiale delle GdB2017, "occorre assicurare la congruenza piena tra fine, missione e identità".
Le sessioni
Dato questo tema, i lavori della due giorni si concentreranno sul ruolo che il Terzo settore è chiamato ad assumere dopo l’approvazione della legge di riforma (l. 106/2016) ponendo in cima ai propri compiti proprio la rigenerazione della comunità e lo sforzo costante di “fare luogo” per creare quelle relazioni che scongiurano la minaccia di isolamento, affiancando così al un punto di vista della normatività legislativa quello della rigenerazione della normatività sociale. Il programma (clicca qui per consultarlo) sarà articolato in quattro sessioni che cercheranno di sviscerare queste questioni .
Individuare proposte su come generare una nuova normatività sociale, costituendo quest’ultima la premessa indispensabile per un nuovo ciclo d’innovazione sociale sarà il tema della Sessione di Apertura delle GdB 2017 dal titolo “Fare luogo. Il Terzo settore fra normatività sociale e legislativa”, a cui seguire una presentazione dati a cura di Istat.
I lavori riprenderanno nel pomeriggio con la sessione “Conversazioni sulla riforma del Terzo settore“, un confronto per comprendere, attraverso i diversi punti di vista rappresentati, i cambiamenti e le prospettive di sviluppo dei soggetti del Terzo settore e delle imprese sociali oggetto della riforma.
Come nelle ultime edizioni sarà riproposta la GdB LAB, sessione "sperimentale" che sarà dedicata allo sviluppo di forme di imprenditorialità sociale e di un’economia locale coesiva, e che quest’anno è intitolata “Ridisegnare lo sviluppo. Educazione e nuove economie plurali”.
Ridisegnare la qualità dello sviluppo richiede un cambio di visione e un importante investimento in processi inclusivi, comunitari e collaborativi contraddistinti dalla capacità di orientarsi all’impatto, su questo tema si confronteranno i relatori della Sessione di Chiusura “Ricombinare per rigenerare. Nuove geografie del valore per produrre impatto sociale“.
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