Nel corso degli ultimi decenni il nostro sistema di welfare si è trovato a fronteggiare sfide legate ai cambiamenti demografici e sociali, ai mutamenti culturali, al contenimento della spesa pubblica. Il secondo welfare si è dunque rafforzato e, con esso, si è affermata anche l’importanza di una gestione e responsabilità più condivise in merito alle iniziative pubbliche e private che, in vario modo, promuovono il benessere di persone e famiglie. Alla luce di queste considerazioni – e anche a fronte delle sfide sanitarie, economiche e sociali poste dalla pandemia di Covid-19 – la Fondazione Cassa di Risparmio di Biella ha avviato con il Laboratorio Percorsi di secondo welfare un progetto volto alla creazione di un Osservatorio per il territorio biellese.
Il ruolo istituzionale delle Fondazioni di origine bancaria
Nel nostro ultimo Rapporto sul secondo welfare in Italia 2019 abbiamo approfondito il ruolo della filantropia nel nostro sistema di welfare. Il Capitolo 7 si è concentrato, in particolare, sul ruolo strategico che possono svolgere le Fondazioni di origine bancaria a livello locale attraverso la promozione di processi di cambiamento sociale stabile e condiviso con gli attori del territorio. Nel Capitolo 7 abbiamo elaborato un quadro analitico volto a individuare alcune specifiche condizioni per il cambiamento sociale:
- un’azione strategica: l’impostazione “strategica” e ispirata fin da subito al cambiamento non deve solo orientare le scelte delle Fob (obiettivi da perseguire, modalità di intervento, durata dei progetti), ma anche tradursi nella promozione di “spazi terzi” di confronto e co-progettazione per gli stakeholder locali;
- un’azione fondata: il coinvolgimento di professionisti esperti – interni o esterni alle Fob – e l’individuazione di solidi riferimenti teorici ed empirici (legati a rilevazioni e monitoraggi attenti) rappresentano per le Fob la possibilità di realizzare azioni metodologicamente fondate e più efficaci;
- un’azione condivisa: il protagonismo delle Fob nel campo delle politiche sociali locali è visto con preoccupazione da alcuni osservatori. Il timore è che le organizzazioni filantropiche godano di un’eccessiva influenza nel campo delle politiche pubbliche, libere dal “controllo” esercitato dagli elettori nei confronti degli amministratori pubblici. È dunque fondamentale che l’operato delle Fob non sia solo corretto dal punto di vista formale, ma che sia percepito come “giusto” e condiviso da parte degli attori locali. La risposta a questa sfida di legittimazione è l’allargamento della partecipazione a tutti i possibili interlocutori e l’impiego di approcci bottom-up che sappiano coinvolgere gli stakeholder nei processi decisionali e di implementazione delle iniziative promosse dalle Fob.
Le condizioni per il cambiamento sociale sintetizzate appaiono ancor più fondamentali nell’attuale contesto di crisi in cui alcune criticità “croniche” del nostro sistema sanitario e sociale sono state rese più evidenti e, in alcuni casi, ulteriormente aggravate.
Il percorso che porterà alla nascita dell’Osservatorio territoriale biellese
Sulla base del ruolo strategico e istituzionale assunto dalle Fob nel contesto locale la Fondazione CRBiella ha deciso di avviare una progettualità volta all’istituzione di uno strumento di osservazione delle principali dinamiche demografiche, sociali ed economiche del territorio. L’idea è nata anche da un paziente ascolto delle esigenze espresse dagli attori del territorio, attraverso una commissione appositamente istituita dalla Fondazione in seguito alla pandemia.
Il Laboratorio Percorsi di secondo welfare è stato coinvolto dalla Fondazione in questa riflessione e ne è nato un progetto che, sebbene proposto dal Laboratorio e finanziato dalla Fondazione, rappresenta un’iniziativa condivisa con gli attori del territorio.
L’Osservatorio, attraverso specifici rapporti annuali, permetterà una miglior conoscenza del contesto locale, sosterrà l’intervento di enti pubblici e privati nel campo del welfare e favorirà l’attivazione di misure e servizi più rispondenti alle effettive necessità territoriali in ambito sociale. Il percorso di creazione dell’Osservatorio rappresenta inoltre una sfida e un’opportunità di partecipazione: sarà infatti l’esito della co-progettazione di un tavolo di lavoro ampio e inclusivo, composto da rappresentanti istituzionali e operativi delle principali organizzazioni locali. Sarà il tavolo stesso a selezionare gli indicatori più significativi, a condividere i dati per la costruzione di un dataset comune e a progettare le strategie per rilevare i dati ritenuti significativi e al momento non disponibili.
L’Osservatorio ha le seguenti finalità:
- elaborazione e stesura di un rapporto di ricerca annuale: un documento sintetico e fruibile a tutti (enti pubblici, privati, cittadini) contenente una fotografia delle principali dimensioni sociali, economiche e demografiche del territorio biellese e ispirato all’approccio integrato e interdisciplinare degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 dell’ONU;
- promozione di un approfondimento di tipo qualitativo su un tema scelto ogni anno dagli stakeholder locali anche in relazione a specifiche azioni in fase di progettazione o realizzazione sul territorio;
- rilascio a cadenza trimestrale di alcuni indicatori socio-demografici al fine di accrescere presso tutti gli stakeholder e presso la cittadinanza la consapevolezza dell’importanza di disporre continuativamente di una solida base-dati di riferimento locale.
La selezione e la rilevazione degli indicatori, la strutturazione del rapporto annuale, la scelta del tema oggetto dell’approfondimento qualitativo saranno definiti dai principali stakeholder del territorio. Il Laboratorio Percorsi di secondo welfare, che ha redatto il progetto anche alla luce delle ricerche sulla filantropia confluite nel Quarto Rapporto sul secondo welfare 2019, curerà la redazione del primo rapporto annuale e degli approfondimenti qualitativi per i primi due anni. Il nostro Laboratorio accompagnerà inoltre gli attori biellesi affiancando e supportando l’Osservatorio e il tavolo composto dagli stakeholder locali nel corso del primo anno di attività. Continueremo a sostenere l’iniziativa anche nella seconda annualità, quando l’Osservatorio e il tavolo di lavoro saranno già in grado di operare in autonomia, affinché il progetto possa rafforzarsi e diventare una realtà efficace, affermata e riconosciuta da tutti gli attori del territorio.