Nei giorni scorsi l‘Ufficio Pio, ente strumentale della Compagnia di San Paolo di Torino, ha presentato la propria campagna di comunicazione dedicata al tema della vulnerabilità sociale. L’iniziativa è realizzata nell’ambito di Trapezio, progetto nato per prevenire il rischio di impoverimento di chi vive nel torinese.
Vi ricordate Trapezio?
Il progetto Trapezio da 10 anni cerca di rispondere al fenomeno della vulnerabilità sociale a Torino attraverso un servizio di prevenzione e contrasto del rischio di impoverimento economico e/o di esclusione sociale di singoli e famiglie. Come vi abbiamo raccontato più volte sul nostro sito (la prima addirittura nel 2011!), Trapezio sostiene le persone nel difficile momento di ricerca e ricostruzione di un nuovo equilibrio di vita prima che, esaurito il proprio patrimonio relazionale e finanziario, il loro quotidiano sia del tutto compromesso.
Il progetto si rivolge a persone che "vogliono essere protagoniste attive nella costruzione di un nuovo equilibrio di vita". Trapezio, infatti, mira a sostenere la quotidianità di queste persone, anzitutto economicamente, permettendo loro di cercare un nuovo impiego, terminare gli studi, prendersi cura della loro salute, ma anche di utilizzare altre risorse ancora disponibili per l’avvio di un progetto imprenditoriale o per cambiare casa. Il nome del progetto, dunque, è tutto meno che scontato: come per l’acrobata il trapezio è l’attrezzo che permette di attraversare lo spazio tra un punto stabile e un altro, così Trapezio è un’opportunità per attraversare il vuoto di un momento di grande difficoltà e raggiungere un nuovo approdo.
Gli strumenti con cui Trapezio agisce sono numerosi e diversificati: counselling, coaching, aiuto economico e consulenze personalizzate, realizzate grazie ad un investimento di oltre 1 milione di euro all’anno da parte dell’Ufficio Pio della Compagnia di San Paolo.
Una campagna di comunicazione per parlare di vulnerabilità
Trapezio parte dal presupposto che la vita di ciascuno è costantemente esposta a eventi che potrebbero minare la stabilità economica, emotiva, relazionale, abitativa. La crisi economica di questi anni ha reso più instabile il contesto sociale in cui viviamo e la possibilità che tali eventi si verifichino e creino conseguenze irreparabili è più alta che in passato. E ad essere esposte al rischio sono soprattutto le persone socialmente più vulnerabili che, di fronte a una malattia, un lutto, una separazione, la perdita del lavoro o altri eventi inattesi e spiazzanti corrono il rischio di scivolare in una condizione di povertà.
“Con questa campagna" ha sottolineato Nanni Tosco, presidente dell’Ufficio Pio "ci proponiamo di dare rilievo ad una condizione sociale diffusa sul territorio, ma ancora poco indagata. Molto resta da fare per comprendere come agevolare le persone che vivono un momento di forte spiazzamento ad acquisire le capacità per fronteggiarlo. Certamente è indispensabile consolidare la rete delle tante realtà che quotidianamente entrano in contatto con queste persone e ridurre le probabilità che difficoltà temporanee si trasformino in una condizione di povertà conclamata.”
Riferimenti