Pillole
Terzo Settore / Fondazioni

Quel confine sempre più labile tra economia e sociale ha ancora senso?

È uno dei temi che sarà al centro del VII Philanthropy Day di Fondazione Lang. Ne parlerà Neil Gaught spiegando la sua ''Single Organizing Idea''
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Giovedì 24 ottobre presso il Centro Congressi di Fondazione Cariplo, nel cuore di Milano, si terrà la VII Edizione del Philanthropy Day, la conferenza annuale promossa da Fondazione Lang Italia sulla filantropia strategica che dal 2013 riunisce i principali attori attivi nel generare cambiamento sociale in questo ambito. Il convegno, dal titolo "New Philanthropy", vedrà la partecipazione di esperti autorevoli, voci influenti, leader italiani e internazionali che si alterneranno fra sessioni plenarie e tavole rotonde per condividere competenze e punti di vista e ispirare, con uno sguardo sul futuro, la visione di una nuova filantropia, olistica, globale, trasversale.

Come ogni anno, la conferenza rappresenta un’occasione di incontro e di networking per organizzazioni non profit, imprese, accademici e filantropi che a vario titolo intendono approfondire i principali trend sulla filantropia e l’impatto sociale. In questo senso i contributi previsti durante il VII del Philanthropy Day offriranno un’analisi sui temi che stanno caratterizzando il dibattito nazionale e internazionale, per favorire lo sviluppo di nuovi mindset e un’evoluzione delle pratiche filantropiche attingendo a una visione orientata al futuro. Tra gli interventi previsti (qui il programma completo), a nostro avviso merita particolare attenzione la Keynote Session che vedrà la partecipazione di Neil Gaught.

Gaught è consulente strategico, "business humanizer" e, soprattutto, autore di “Core. How a single organizing idea can change business for good”, volume in cui spiega che per affrontare in modo efficace i cambiamenti che stanno trasformando la nostra società occorre sviluppare una Single Organizing Idea (SOI) che possa dare senso a tutte le istanze economiche e sociali delle organizzazioni, siano esse profit o non profit. Secondo Gaught, competere oggi significa sviluppare un’idea capace di trascinare emotivamente tutti gli stakeholder offrendo loro un senso profondo con cui convivere e che permetta di tenere insieme economia e sociale. In questo senso, come si spiega ampiamente in un articolo pubblicato da Fondazione Lang qualche settimana fa, "non si può prendere con una mano e donare con l’altra" ma occorre dichiarare come si vuole rendere il “mondo un posto migliore” e “farlo veramente”; e proprio per questo lo scopo economico non può essere separato da quello sociale. Nel suo intervento Gaught approfondirà questi temi e indicherà quelli che a suo avviso sono gli approcci più innovativi per rendere la sostenibilità e il benessere delle priorità nei modelli di business

Una visione, quella di Gaught, che appare molto particolare e utopica, ma che ben si inserisce nell’ampio discorso sull’ibridazione delle organizzazioni che più volte abbiamo avuto modo di raccontarvi anche sul nostro sito. Anche nel nostro Paese è infatti evidente, soprattutto sul lato delle imprese, che le attività di Corporte Social Responsibility dirette verso l’esterno, le politiche interne di sostenibilità sociale e ambientale, gli investimenti sociali promossi dai board, così come le azioni messe in campo da eventuali Corporate Foundations, hanno confini sempre meno netti e sono sempre più connesse. Sarà quindi interessante comprendere anche il punto di vista di un esperto come Gaught che da anni osserva i cambiamenti in atto a livello internazionale in questi ambiti. 
 
E, ovviamente, sarà interessante seguire anche le altre sessioni previste, che anche quest’anno saranno a temi centrali per il secondo welfare: millennials e nuove generazioni, strategie di valutazione dell’impatto sociale, della Family Philanthropy, sostenibilità ambientale e molto altro ancora.

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