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Terzo Settore / Fondazioni

Profumo: la rigidità della BCE sui dividendi mette in seria difficoltà le Fondazione di origine bancaria

Secondo il Presidente di Acri la scelta dell'Eurotower porterà a una riduzione delle erogazioni in un momento in cui ci sarebbe invece bisogno di maggiore impegno per contrastare la povertà e sostenere scuola e sanità
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La Banca Centrale Europea – come riporta il Sole 24 Ore – ha raccomandato alla banche del Vecchio Continente di estendere fino al 30 settembre 2021 la sospensione della distribuzione dei dividendi. Per il sistema italiano delle Fondazioni di origine bancaria (Fob) si tratta di un problema non da poco. Larga parte dei rendimenti patrimoniali che le Fob utilizzano per finanziare le erogazioni territoriali arrivano infatti da diverse banche, di cui le Fondazioni sono azioniste di primo piano fin dalla riforma Amato del 1990. 

Per questa ragione Francesco Profumo, in qualità di Presidente di Acri (l’associazione che riunisce le 86 Fob del Paese), con un comunicato stampa ha espresso "profondo rammarico". "Se abbiamo compreso la misura adottata riguardo al 2020, auspicando però che venissero introdotte distinzioni tra i diversi istituti in funzione della loro capitalizzazione, ora ci sembra gravemente dannosa una misura indiscriminata prorogata per un altro anno". "Sul lungo periodo" sottolinea Profumo "un atteggiamento così rigido nei confronti dell’industria bancaria si potrebbe, infatti, rivelare addirittura controproducente, rischiando di compromettere il valore delle stesse banche, perché si riduce la loro attrattività per gli investitori e la complessiva fiducia nei confronti del settore. Inoltre, questa misura danneggia grandi e piccoli azionisti, che per due anni non percepiranno dividendi, e sottrae risorse a consumi e ulteriori investimenti".

"In particolare" continua Profumo "le Fondazioni di origine bancaria potrebbero trovarsi seriamente in difficoltà nel portare avanti la loro attività erogativa e nel programmare la loro attività pluriennale. Proprio in una fase in cui ci sarebbe ancora più bisogno di loro per contribuire a rispondere alle devastanti ricadute sociali che la pandemia sta producendo sui territori, nei campi del contrasto alla povertà, della scuola, della sanità. Per prevenire l’erraticità dei mercati, negli anni precedenti, le Fondazioni hanno prudenzialmente costituito appositi fondi per la stabilizzazione delle erogazioni, che ammontano complessivamente a circa il doppio delle loro erogazioni annuali. Si tratta, però, di fondi limitati, che dovranno essere nuovamente alimentati, altrimenti l’attività erogativa dovrà necessariamente ridursi".

Per tali ragioni il Presidente di Acri ha ribadito "l’auspicio che la Bce ripensi il proprio approccio in funzione di una maggiore proporzionalità».