Come abbiamo imparato a nostre spese in questi mesi di pandemia, la casa è una componente cruciale per la qualità della vita delle persone. Il luogo in cui abitiamo risponde infatti più o meno adeguatamente a un’ampia serie di bisogni e desideri complessi, e spesso fra loro sinergici, che influenzano vari aspetti della nostra esistenza. Questo è ancora più evidente per chi ha limitate capacità di reddito, soprattutto se deve confrontrasi con situazioni di fragilità più o meno temporanee. La dimensione abitativa rappresenta uno spazio importantissimo per recuperare e mantenere capacità di vita autonoma e, se declinata in modo mirato, può migliorare in modo determinante il benessere delle persone.
È per questi motivi che Fondazione Cariplo da oltre vent’anni promuove forme sempre nuove di abitare sociale. Dal 2000 ad oggi la Fondazione ha sostenuto 336 progetti attraverso le varie edizioni del bando “Housing sociale”, deliberando contributi per oltre 62 milioni di euro, ma anche mobilitando risorse, aggregando conoscenze e persone e sostenendo lo sviluppo delle comunità locali. Perché? Come ha spiegato Giovanni Fosti, Presidente di Fondazione Cariplo, “la casa è il luogo della relazione ed è lo spazio protetto dove la persona può esprimere le proprie potenzialità e trovare accoglienza rispetto alle proprie difficoltà. Questo periodo di lockdown ha reso ancora più evidente il bisogno di avere abitazioni adatte alle esigenze specifiche di chi le vive: si tratta di una risorsa indispensabile per l’equilibrio e la crescita della persona, tanto più di più nelle situazioni di fragilità. L’azione della Fondazione ha come obiettivo quello di stimolare un’offerta abitativa capillare che, grazie alla collaborazione con i soggetti sul territorio, si possa adattare in modo differenziato alle esigenze specifiche e soprattutto possa inserirsi all’interno di una dimensione comunitaria.”
Uno dei numerosi strumenti messi in campo a questo scopo è il bando senza scadenza “Housing sociale per persone fragili”, attraverso il quale nei giorni scorsi sono stati approvati contributi, per un totale di circa 1 milione di euro, volti a finanziare 5 nuovi progetti realizzati a Monza, in Provincia di Brescia e nell’hinterland di Milano, a sostengo di persone con disabilità, madri sole, anziani e famiglie in condizioni socio-abitative precarie.
Gli obiettivi del bando “Housing sociale per persone fragili”
Attraverso questo bando Cariplo sostiene l’avvio di nuovi interventi di abitare sociale, promossi da soggetti non profit, capaci di rivolgersi in modo mirato alle categorie sociali più bisognose e di mobilitare e catalizzare risorse locali altrimenti non disponibili. Uno strumento che, al contempo, promuove la realizzazione di sistemi territoriali di housing sociale, per fare rete fra l’offerta abitativa esistente e gli attori coinvolti e rendere le comunità locali capaci di intercettare e rispondere alla sempre crescente domanda abitativa.
Nel concreto, il bando sostiene quei progetti volti a favorire l’aumento dell’offerta di alloggi sociali che siano anche efficienti dal punto di vista dei consumi energetici, promuovere l’attivazione di percorsi di accompagnamento e di sostegno all’autonomia delle persone accolte e massimizzare l’accessibilità economica dei servizi di ospitalità, in modo da favorire le categorie più deboli. Puntando su una risposta abitativa temporanea e adattabile, che segua quindi il percorso di evoluzione della persona, si incoraggia anche lo sviluppo della capacità di collocarsi in modo intermedio nella gamma di soluzioni esistenti tipicamente polarizzate tra il proprio domicilio e le risposte ad alta protezione.
Le nuove iniziative sostenute
A Monza, nel quartiere Buonarroti, si è scelto di sostenere con 135.000 euro il progetto “La Casa dov’è: promuovere l’abitare sociale nelle comunità territoriali”, della Cooperativa Sociale l’Iride Onlus. L’ente è già partner del progetto “Tikitaka – passaggi di inclusione”, finalizzato alla sperimentazione di percorsi di inclusione sociale e autonomia abitativa per le persone con disabilità, sostenuto dal bando "Welfare in Azione" nel 2017. Con il contributo di Fondazione Cariplo verrà realizzato un appartamento da adibire a palestra di autonomia dimensionata in 5 posti letto dove far turnare circa 30 ragazzi con disabilità intellettiva medio-lieve: questo si andrà ad aggiungere ad altri 3 appartamenti nello stesso condominio che saranno acquistati in autonomia. Due di questi, acquistati dall’ente stesso, ospiteranno la Comunità Alloggio; il terzo verrà acquistato da 3 famiglie di ragazze con disabilità cognitiva che frequentano il CSE dell’ente che hanno espresso il desiderio di convivere.
Sempre a Monza sarà finanziato con un contributo di 240.000 euro il progetto dell’Associazione Uroburo “Residenza attiva Uroburo”. L’Associazione, anch’essa parte della rete TikiTaka, ha vinto una gara pubblica del Comune di Monza per il recupero di patrimonio immobiliare in disuso finalizzata alla creazione di una residenza attiva per persone con disabilità, che realizzerà grazie al sostegno di Fondazione Cariplo. Nello specifico, verranno realizzati 2 alloggi per persone con disabilità medio-lieve che nasceranno come palestre di autonomia per trasformarsi, nel tempo, in una dimensione abitativa più stabile in linea con la legge 112/2016 “durante-dopo di noi”, un bilocale per una famiglia in disagio abitativo con ruolo di custode sociale della struttura e 2 monolocali che potranno essere usati dai ragazzi con disabilità che vogliano sperimentarsi in una maggiore autonomia o per studenti /giovani lavoratori che condividano il progetto. Per loro è anche prevista la possibilità di cohousing con i ragazzi con disabilità nei due alloggi più grandi.
Ancora, a Monza, saranno destinati 150.000 eruo al progetto “AIR: Abit-Azioni in Rete” del Consorzio Comunità Brianza, che vuole aggiungere al sistema di 8 alloggi già realizzati negli anni scorsi, sempre con il supporto della Fondazione Cariplo, ulteriori 7 alloggi (suddivisi nei Comuni di Lentate sul Seveso, Lissone, Bollate e Cinisello Balsamo), per un totale di 29 posti, per l’autonomia e l’inclusione sociale di persone in situazione di disagio socio-abitativo come madri sole con minori, donne vittime di violenza in uscita dai percorsi di I e II accoglienza, padri soli separati, persone che a seguito di malattia o incidenti rischiano la caduta in povertà e neo-maggiorenni.”
A Cazzago San Martino, in provincia di Brescia, si è scelto di sostenere con 330.000 euro il progetto “CASA Serena Angolina Bresciani”, proposto dall’omonima Fondazione, che intende riqualificare un immobile per la realizzazione di una Comunità alloggio sociale per anziani (C.A.S.A) da 25 posti letto.
Infine a Novate Milanese, ai confini di Milano, Fondazione Cariplo finanzierà con 110.000 euro il progetto “La Corte di Quarto” proposto dalla Fondazione Archè Onlus. Il progetto nasce al confine con il quartiere di Quarto Oggiaro di Milano e vuole creare un “Borgo solidale” nell’ex scuola dell’infanzia Adele Bassani sostenendo la realizzazione di 12 alloggi dedicati all’autonomia e inclusione sociale di nuclei mamma-bambino e famiglie in situazione di fragilità socio-abitativa.
Al centro della riprogrammazione
A causa della pandemia di Covid-19 lo scenario socio-economico, in Italia e nel mondo, appare profondamente mutato. Fondazione Cariplo si trova pertanto a esprimere la propria missione filantropica in una situazione di grandissima incertezza. Al fine di mantenere l’impegno verso i territori e le comunità, la fondazione ha scelto di focalizzarsi su azioni immediate di contrasto alla crisi, avviando un percorso di medio periodo per promuovere innovazione nei territori.
A tale scopo è stata attuata una riprogrammazione (ve ne abbiamo parlato qui) per l’attività filantropica 2020: dei 135 milioni di euro stanziati il 5 novembre 2019 dal Documento Programmatico di Pianificazione Annuale, circa 60 milioni di euro non sono ancora stati destinati o impegnati e possono quindi essere oggetto di una riprogrammazione straordinaria in seguito all’emergenza. Anche il tema housing sociale rientra nei 6 obiettivi prioritari attorno ai quali riorientare le risorse e l’impegno delle Aree Filantropiche della Fondazione. Vedremo quindi nei prossimi mesi quali altri novità saranno eventualmente messe in campo su questo fronte.