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QuBì – La ricetta contro la povertà infantile è il programma promosso da Fondazione Cariplo per sostenere le famiglie con minori in situazioni di povertà nella città di Milano. Grazie al sostegno di Fondazione Peppino Vismara, Intesa Sanpaolo e Fondazione Snam, e attraverso il coinvolgimento di centinaia di organizzazioni presenti sul territorio, QuBì dal 2017 ha sviluppato un sistema di 23 Reti che mettono in sinergia oltre 400 organizzazioni in 25 quartieri.

Come abbiamo avuto modo di raccontarvi a più riprese, in particolare nel Quarto Rapporto sul secondo welfare, QuBì sta implementando una strategia integrata di contrasto alla povertà grazie a una governance basata sull’innovazione sociale. Uno degli ambiti in cui questo sta avvenendo è quello che riguarda bambine e i bambini in fragilità economica e sociale che necessitano di un supporto allo studio. Per affrontare questo bisogno QuBì sta investendo nei doposcuola, individuato come luoghi privilegiati di incontro e di aggancio delle famiglie più fragili in cui è possibile operare “in prima linea” per contrastare la povertà educativa.

A questo scopo, in continuità con quanto fatto tra il 2022 e il 2023, attraverso il Bando “Doposcuola in Rete” nell’anno scolastico 2023/24 saranno stanziati 1,2 milioni di euro a sostegno dei doposcuola a Milano al fine di favorire il potenziamento, il confronto, le sinergie, lo scambio di competenze e di supportare la condivisione di soluzioni possibili.

Contrasto alla povertà a livello locale: il Programma QuBì

Perché puntare sui doposcuola?

Il bisogno di potenziare gli spazi di sostegno allo studio per supportare un numero maggiore di bambine e bambini, ragazze e ragazzi della città è emerso in particolare dopo la pandemia.

A seguito di un’indagine avviata a settembre 2021 dal Programma QuBì per verificare lo “stato di salute” di questi servizi dopo i lunghi mesi di lockdown e di restrizioni sanitarie, è emerso che tra il periodo precedente all’emergenza Covid-19 e la ripresa dell’anno scolastico 2021/22 negli 80 doposcuola presi come campione si registrava una riduzione di circa il 27% del numero di frequentanti e nel 70% dei casi una forte riduzione dell’offerta didattica, sia per motivi legati alla riduzione della capacità degli spazi data dalle misure di contenimento della pandemia, che per mancanza di volontari o operatori.

Con il graduale miglioramento della situazione pandemica gli spazi di sostegno allo studio hanno ripreso la propria attività, trovandosi però a gestire lunghe liste di attesa e nuove complessità legate anche ai mesi di didattica a distanza (un tema che Secondo Welfare ha seguito prima con la serie Oltre la Dad e poi con il progetto Nova Schol@) e alla necessità di molti dei bambini e ragazzi di dover colmare quel divario di apprendimento e di socialità che si era creato.

Il bando “Doposcuola in Rete”

In questo contesto il Programma QuBì ha lanciato ad aprile 2022 la prima edizione del bando “Doposcuola in Rete”, grazie al quale 160 spazi di sostegno allo studio a Milano hanno potuto riavviare, potenziare ed efficientare le proprie attività costituendo 14 reti progettuali, di cui 5 su base municipale. Il lavoro in questi ambiti ha permesso di intercettare, sostenere e connettere tra loro i doposcuola in una dinamica di rete, al fine di favorire il potenziamento, il confronto, le sinergie e lo scambio di competenze – come, ad esempio, l’organizzazione di formazioni congiunte per operatori e volontari – ma anche la condivisione di soluzioni – come la messa in comune delle liste di attesa.

Doposcuola di Milano che sono sostenuti dall'edizione 2023/24 di "Doposcuola in rete"
Doposcuola di Milano che sono sostenuti dall’edizione 2023/24 di “Doposcuola in rete”

Questo lavoro di rete realizzato durante l’anno scolastico 2022/23 ha posto le basi per una ulteriore evoluzione dell’alleanza tra doposcuola, che sta permettendo alla città di Milano di rafforzare e allargare un’efficiente infrastruttura di rete a supporto dei minori più fragili.

La nuova edizione del bando “Doposcuola in Rete” aumenta il numero di doposcuola sostenuti: 215 realtà aggregate in 9 reti – una per ogni Municipio di Milano – che potranno contare su oltre 500 operatori retribuiti, 2.000 volontari e un ampio numero di Enti di Terzo Settore, parrocchie e istituti scolastici in risposta ai bisogni educativi circa 8.000 minori tra i 6 e i 18 anni.

Storie da doposcuola

Le storie positive legate al bando sono numerose.

Layla, ad esempio, è una bambina di 8 anni con un serio problema alla vista che l’ha portata a subire interventi e lunghi ricoveri. Il suo rendimento scolastico ne ha risentito, così come la sua socialità. Grazie al doposcuola “Batti 5!” della rete del Municipio 5 Layla ha trovato un supporto significativo sia a livello scolastico che nelle relazioni con i coetanei. Lo spazio compiti ha permesso di migliorare gli studi, ma grazie al doposcuola è anche andata per la prima volta a teatro e ha partecipato ad un laboratorio di narrazione teatrale in cui lei stessa è diventata un’attrice. Il doposcuola ha inoltre permesso alla famiglia di Layla di entrare in contatto con la rete QuBì del quartiere Stadera e affrontare diverse criticità: il nucleo ha ricevuto sostegni economici per la spesa, la mamma ha incominciato a frequentare un gruppo di apprendimento della lingua italiana, mentre il fratellino di 11 anni ha avuto accesso a visite gratuite che altrimenti non avrebbe mai fatto.

Samir invece ha 10 anni e spesso arrivava a scuola senza aver svolto i compiti perché lavorava presso la bancarella di abiti della sua famiglia. La sua maestra, intuendo che potessero esserci delle difficoltà, ha favorito l’incontro tra il papà di Samir e uno degli operatori della rete QuBì Lambrate che ha permesso l’iscrizione del bambino a uno dei doposcuola del quartiere. La qualità della vita di Samir è migliorata significativamente: ora ha la possibilità di passare del tempo a giocare e imparare con altri bambini della sua età e quest’estate ha partecipato al campus Summer Excapes della Triennale di Milano. Tutto questo ha contribuito al miglioramento dell’andamento scolastico di Samir.

Laura è una ragazza di 18 anni che frequenta le attività al Barrio’s, uno spazio di aggregazione nel quartiere Barona. Qui Laura ha uno dei suoi primi ricordi di bambina: grazie al centro estivo si è sentita accolta e ha cominciato a conoscere quel nuovo quartiere in cui lei e la sua famiglia si erano da poco trasferiti. “Il Barrio’s è diventato per me e mio fratello più grande il punto di riferimento anche per il doposcuola dove abbiamo incontrato persone che ci hanno aiutato nello studio. Grazie al Barrio’s sono andata a visitare musei, ho fatto sport, mi sono avvicinata alla musica. E qui credo sia anche maturata la mia decisione di andare all’Università.Qui ho incontrato persone bellissime che mi hanno mostrato mille strade possibili da percorrere per il mio futuro”.

Obiettivi da raggiungere

L’obiettivo è dell’attuale edizione di “Doposcuola in rete” è consolidare ulteriormente le modalità di lavoro in rete sperimentate dal Programma QuBì e rafforzare un modello unico nel panorama italiano: un’alleanza di rete tra doposcuola limitrofi, diversi tra loro per dimensioni, enti gestori e modalità di lavoro, uniti dal comune obiettivo di sostenere i minori più fragili, condividendo e ottimizzando le risorse a disposizione.

Contro la povertà educativa minorile: programmare risorse e custodire opportunità

Le 9 reti municipali – ciascuna dotata di un proprio referente – stanno lavorando in sinergia tra loro, promuovendo con cadenza mensile incontri online – che coinvolgono circa 50 partecipanti tra operatori e volontari – per confrontarsi e condividere aggiornamenti, analisi dei bisogni e strumenti messi in campo. Così facendo, i progetti intendono:

  • potenziare l’offerta didattica degli spazi di sostegno allo studio (tramite l’incremento del personale educativo e/o l’acquisto di materiali didattici e informatici);
  • coinvolgere figure specializzate come mediatori culturali, psicologi e formatori, per attivare interventi mirati, favorire l’integrazione dei minori stranieri Neo Arrivati in Italia (NAI) e garantire un supporto adeguato a bambine e bambini con Bisogni Educativi Speciali (BES) e Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA);
  • rafforzare il raccordo tra i doposcuola e le scuole di riferimento.

Giovanni Azzone, Presidente di Fondazione Cariplo, ha spiegato che “è importante dare alle persone risposte mirate ai loro specifici bisogni”. In questo senso “Doposcuola in rete” è “un esempio concreto di welfare di precisione, poiché ha consentito l’efficientamento e il rafforzamento di risposte puntuali a sostegno dei minori in fragilità, in linea con il modello operativo implementato negli anni dal Programma QuBì”. Il Presidente di Cariplo ha sottolineato come “rafforzare la capacità dei doposcuola di far fronte alla povertà educativa è essenziale per contrastare le disuguaglianze, a beneficio della comunità intera di oggi e di domani”.

 

Foto di copertina: Programma QuBì