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Terzo Settore / Fondazioni

Cura: il nuovo numero di “Fondazioni” riflette su bisogni e sussidiarietà

La rivista di Acri, l'associazione che riunisce le Fondazioni di origine bancaria, esplora il tema attraverso cinque diverse prospettive: Conoscere, Fare, Immaginare, Vedere e Raccontare. In questo numero, tra gli esperti intervistati, anche la nostra Franca Maino.

Il termine inglese care viene comunemente tradotto come “cura” in italiano, ma il suo significato è molto più ampio del semplice ambito medico. Nei paesi anglosassoni, care riflette anche l’idea di prendersi a cuore qualcosa o qualcuno, esprimendo un’attenzione e una premura genuina: equivale a dire “mi interessa” o “mi occupo di questo perché per me è importante”. Questo concetto abbraccia non solo il percorso di guarigione da una malattia, ma anche l’assistenza continua, la prevenzione e una vigilanza costante. Ma cosa significa oggi “prendersi cura” nel contesto italiano? Chi ne porta il peso: lo Stato o le famiglie? La cura può diventare una responsabilità condivisa da tutta la società? E quale ruolo spetta al Terzo Settore e alle imprese profit in questo scenario?

Il numero di luglio-settembre della rivista “Fondazioni”, pubblicazione di Acri – associazione che riunisce le Fondazioni di origine bancaria – esplora il tema della cura. Attraverso interviste, testimonianze e reportage, la rivista è articolata in cinque sezioni: Conoscere, Fare, Immaginare, Vedere, Raccontare.

L’apertura della rivista è affidata all’editoriale di Giorgio Righetti, direttore di Acri, che introduce il tema principale partendo dal famoso “I care” di don Milani e della scuola di Barbiana. Nella sezione Conoscere troviamo un’intervista alla nostra direttrice scientifica Franca Maino, che evidenzia le sfide del sistema welfare anche a partire dal Sesto Rapporto sul secondo welfare. Giovanni Fosti, docente della Bocconi, condivide invece una riflessione sull’importanza della famiglia nel sistema di cura.

Nella sezione Fare Roberto Speziale, presidente di Anffas e coordinatore della Consulta Welfare del Forum Terzo Settore, analizza le difficoltà che caratterizzano l’accesso alle cure in Italia, sottolineando il ruolo cruciale del settore non profit. Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la Sussidiarietà, aggiunge una visione in cui, di fronte all’aumento dei bisogni, all’invecchiamento della popolazione e all’aggravarsi della povertà, diventa essenziale sperimentare nuovi modelli basati sul partenariato pubblico-privato e sulla sussidiarietà.

La sezione Immaginare si apre con un’intervista a Barbara Leda Kenny, senior gender expert della Fondazione Brodolini, che esplora il ruolo delle donne nel lavoro di cura in Italia. A seguire, Enrico Bellazzecca e Valentina Tosi del Politecnico di Milano evidenziano l’importanza della valutazione d’impatto nella terapia psicologica.

Nella sezione Vedere, le immagini mostrano alcune esperienze promosse dalle Fondazioni per raccontare i progetti incentrati sulla cura.

Infine, la sezione Raccontare è dedicata, come di consueto, a un progetto realizzato dalle Fondazioni sul tema trattato. In questo numero, la redazione ha visitato il Villaggio dell’Alzheimer della Fondazione Roma, un esempio di cura innovativa per le persone affette da questa malattia.

 

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Foto di copertina: particolare della copertina del numero di luglio-settembre di Fondazioni.