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WePlat

Le piattaforme digitali sono diventate l’interfaccia per trovare la maggior parte dei servizi che cerchiamo nella nostra quotidianità. Le usiamo per prenotare i viaggi, per ordinare una cena a domicilio, per vedere un film, per comunicare con gli amici, per trovare partner.

Ma le usiamo anche per cercare servizi di cura? Ci rivolgiamo a un’app anche per trovare badanti, baby sitter, psicoterapeuti o medici? Le piattaforme stanno diventando una normalità anche nel campo del welfare? E se sì, che caratteristiche hanno?

È da queste domande che è nato il progetto di ricerca WePlat – Welfare Systems in the Age of Platforms. Realizzato da Università Cattolica del Sacro Cuore, Università di Padova, Collaboriamo e Consorzio CGM e finanziato da Fondazione Cariplo, WePlat è stato avviato nel 2021 e si concluderà a dicembre 2023.

Di seguito proponiamo gli articoli che il gruppo di ricerca di WePlat ha pubblicato tra marzo e giugno 2023 per fissare apprendimenti, nessi e domande.

I contributi sono stati raccolti nel Quaderno “Il welfare nell’era delle piattaforme“, edito da Secondo Welfare e presentato a novembre 2023 a conclusione del progetto di ricerca.

A partire dall'evento di coprogettazione di WePlat, Marta Mainieri propone alcune riflessioni su opportunità e sfide che la costruzione di una community può lanciare alle piattaforme digitali di welfare.
Ad oggi non sappiamo se e quanto le piattaforme saranno in grado di affrontare dinamiche sociali di vario genere. Ma come dimostra la mappatura realizzata dal progetto WePlat siamo di fronte a una maturità evolutiva che, almeno, permette loro di “giocare la partita”
I sistemi reputazionali delle piattaforme digitali oggi vengono intesi sempre più spesso come il cardine di un nuovo dispositivo di controllo sui servizi e su chi li offre. Ma come si declina questa dimensione nel campo del welfare, in cui il fulcro del lavoro sono le relazioni stesse?
Il termine "abilitare" permette di fare diverse riflessioni sulle piattaforme di welfare italiane. Abilitare significa infatti costruire un ambiente gradevole in cui muoversi facilmente e rapidamente, significa facilitare il matching fra domanda e offerta e, ancora, significa attivare logiche di community building.
I dati raccolti nell'ambito del progetto WePlat indicano che, rispetto ad altri settori, le piattaforme di welfare operanti nel nostro Paese presentano caratteristiche ibride in termini di gerarchia, mercato e rete. Una complessità che porta con sé varie conseguenze.