sussidiarietà

Dopo aver introdotto il tema della filantropia comunitaria negli Stati Uniti abbiamo cercato di capire meglio quale sia l'impatto di questa realtà sul tessuto sociale americano. Siamo quindi andati a scoprire una delle fondazioni comunitarie più grande degli Stati Uniti, la New York Community Trust, che da oltre 90 anni è attiva sul territorio della Grande Mela, nei confronti della quale nel 2011 ha erogato oltre 137 milioni di dollari.
Continuano i nostri approfondimenti sulla filantropia comunitaria nel nostro Paese. Dopo l'intervista a Piermario Vello, Segretario Generale di Cariplo, il dialogo con Bernardino Casadei, Segretario Generale di Assifero, e l'analisi di alcune esperienze presenti sul territorio, abbiamo incontrato i vertici della Fondazione della Comunità Veronese, giovane realtà sviluppatasi a Verona nel 2010.
La Rete Banco Alimentare raccoglie annualmente migliaia di tonnellate di cibo da destinare a chi si trova in stato di indigenza, rispondendo a bisogni crescenti cui il settore pubblico fatica a far fronte. La struttura, le modalità operative e le iniziative varate da tale realtà, in particolare l'annuale appuntamento della Colletta Alimentare, rappresentano un interessante esempio di secondo welfare in cui corpi intermedi, istituzioni e cittadini collaborano attivamente per aiutare chi ha bisogno.
Nelle scorse settimane ci siamo occupati del volume "La sfida del cambiamento, superare la crisi senza sacrificare nessuno" con cui la Fondazioni per la Sussidiarietà ha definito le caratteristiche, le applicazioni e le prospettive del welfare sussidiario. Mossi dal desiderio di comprendere meglio alcuni aspetti di tale modello abbiamo chiesto a Giorgio Vittadini, presidente della Fondazione per la sussidiarietà, di approfondire con noi alcune questioni relative al modello di welfare proposto. Nel corso del dialogo sono state toccate diverse tematiche legate al volume ma anche argomenti di stretta attualità, come le posizioni recentemente assunte dal governo Monti in materia sociale e le prospettive della Big Society di David Cameron
Continuano gli approfondimenti relativi ai modelli di welfare innovati, che propongono di affiancare alle azioni tradizionalmente garantite da soggetti istituzionali quelle svolte da realtà non appartenenti al settore pubblico. Dopo l'analisi del welfare 2.0 dell'Ufficio Pio di Torino proponiamo l'esperienza del welfare sussidiario, impostato dalla Fondazione per la Sussidiarietà, le cui caratteristiche sono presentate all'interno del volume "La sfida del cambiamento, superare la crisi senza sacrificare nessuno", curato da Lorenza Violini e Giorgio Vittadini.
Il 9 e 10 novembre prossimi si svolgerà la XII edizione delle Giornate di Bertinoro per l’economia civile, evento che ogni anno permette a associazioni, fondazioni, istituzioni, università, cooperative sociali e imprese di confrontarsi sui diversi temi legati al ruolo e alle attività svolte dal Terzo settore.
L'Ufficio Pio di Torino, ente strumentale della Compagnia di San Paolo, nei mesi scorsi ha concettualizzato un modello di welfare innovativo denominandolo "welfare 2.0". Incuriositi dalla proposta, presentata all'interno del Rapporto di Missione 2012, "Pionieri del welfare 2.0", abbiamo chiesto ai funzionari dell'Ufficio Pio di spiegarci meglio le caratteristiche di questo modello che si fonda sul concetto di sussidiarietà operativa e pone al centro di ogni attività a carattere sociale la persona.
Nel corso dell’incontro “Il non profit, motore dell’Europa”, svoltosi il 22 agosto nel corso del XXIII Meeting per l’amicizia tra i popoli di Rimini, si sono confrontati sui temi legati all'impresa sociale Giuseppe Guerini, presidente di Federsolidarietà, Marco Morganti, amministratore delegato di Banca Prossima e Antonio Tajani, vicepresidente della Commissione Europea e commissario per l’industria e l’imprenditoria.
Nel corso della Giornata di San Giovanni per il Volontariato, tradizionale appuntamento di Fondazione Cariparma rivolto al mondo del Terzo settore, quest’anno si è affrontato il tema “Una Fondazione di Comunità per Parma”