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secondo welfare

Come in quasi tutti i Comuni che hanno sperimentato la Nuova Carta Acquisti, anche il Comune di Milano è riuscito a impiegare poco più del 50% delle risorse messe a disposizione dal Ministero. Nonostante ciò, la sperimentazione ha favorito alcuni cambiamenti positivi promuovendo l’innovazione degli interventi in materia di lotta alla povertà e integrazione dei servizi. Andiamo ad approfondire il percorso seguito da Palazzo Marino.
Le nuove tecnologie possono essere un’arma in più per contrastare lo spreco alimentare e impedire alle famiglie di scivolare verso situazioni di indigenza sempre più frequenti a causa della crisi. E’ in quest’ottica che le Regioni Piemonte e Valle d’Aosta hanno sviluppato un'applicazione per aiutare i cittadini con i propri consumi alimentari.
Qualche settimana fa il Sole 24 Ore ha pubblicato un'interessante riflessione sui saving cost bonds. Per dare seguito alla positiva provocazione contenuta nell’articolo, laddove si provava a definire i termini di uno strumento utile a superare «la miopia bilancistica», proviamo a sviluppare una breve riflessione che contestualizzi lo strumento proposto e lo ricolleghi al discorso da tempo avviato sullo stretto rapporto tra impact investing e welfare.
Grazie al contributo del Bando Welfare in Azione 2014 di Fondazione Cariplo, in provincia di Cremona è stato sviluppato un interessante progetto che affronterà il tema della vulnerabilità attraverso supporti materiali ma anche, e soprattutto relazionali, per trasformare il welfare del territorio dando vita a un modello in grado di investire sulla capacità delle persone, attraverso azioni di responsabilizzazione, attivazione e inclusione.
Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo ha annunciato i sei progetti partecipanti alla Misura A (innovazione di servizi sociali) che passeranno alla seconda fase del bando "Cantiere Nuovo Welfare". Fino alla fine di novembre i soggetti promotori dei progetti saranno accompagnati dal personale della Fondazione, che li aiuterà a predisporre specifici piani di fattibilità.
Per analizzare il Welfare Occupazionale Volontario gli autori del rapporto britannico hanno utilizzato principalmente dati statistici secondari, sia europei che nazionali. L’analisi dei contratti collettivi è stata invece piuttosto limitata, poiché si tratta di uno strumento raramente utilizzato dalle parti sociali per regolare l’offerta di WOV. Ecco i principali risultati.
L'Italia presenta una grande anomalia: l’«acqua» della redistribuzione non arriva mai fino in fondo. Nel complesso della spesa pubblica, solo poche gocce raggiungono i più poveri. E il paradosso nel paradosso è che, anche quando una data prestazione è pensata per chi ha veramente bisogno, il grosso finisce nelle mani di chi bisogno non ha. È la sindrome di Robin Hood alla rovescia.
Pochi giorni fa è stato presentato il Bilancio di Missione 2014 della Fondazione CON IL SUD, realtà non profit nata dall’alleanza tra Fondazioni di origine bancaria e il mondo del Terzo settore con l’intento di promuovere l’infrastrutturazione sociale nelle Regioni del Mezzogiorno. Grazie alla Fondazione nel solo 2014 sono state finanziate 184 iniziative attraverso l'erogazione di 24.4 milioni di euro.
Nel corso delle ultime settimane si sono susseguiti appelli ed esortazioni che invitano il Parlamento “a fare presto” e approvare in tempi brevi la riforma del Terzo Settore, evitando di “perdere ulteriore tempo” perché “il non profit non può aspettare”. Quali sono i motivi di tale urgenza? Quali sono i principali contenuti della riforma? E soprattutto quale idea di impresa sociale intende realizzare?
La Fondazione della comunità di Monza e Brianza ha presentato i risultati dei bandi per l’erogazione di finanziamenti nei settori assistenza sociale e cultura. Alle risorse stanziate dalla fondazione, pari normalmente al 50% del valore del progetto, quest'anno potranno essere aggiunti ulteriori fondi grazie a un meccanismo che aiuterà le organizzazioni più attive sul fronte del fundraising.
L’innovazione sociale, come ogni tipo di innovazione, presenta un tasso di fallimento particolarmente elevato. Dei vari tentativi di produrre innovazione, pochissimi giungono a termine e possono contemporaneamente essere considerati di successo. Esattamente in quest’ottica è sorto il modello dei social impact bonds, uno strumento innovativo che pretende di fare innovazione.
Il cantiere della legge di Stabilità sta per aprirsi ed ecco arrivare, puntali come orologi, nuove proposte in materia di pensioni. Quest’anno non si tratta solo di salvaguardie per gli esodati o deroghe per questa o quella categoria. Si vorrebbe ripristinare la pensione di anzianità generalizzata a partire da 62 anni, non appena il totale fra età e durata della contribuzione raggiunge «quota 100».
Mentre in Italia, come spesso capita, si cavalca in modo un po’ superficiale l’entusiasmo altrui e si annuncia che sarebbe tempo di bilanci per i «social impact bonds che funzionano davvero», all’estero si anima sempre di più il dibattito su questo nuovo strumento, la cui efficacia resta tutt’altro che pacifica. A dimostrarlo è il caso del SIB sviluppato per il carcere newyorkese di Rikers Island.
Attraverso il progetto “Un giorno in dono” più di 1.300 dipendenti del Gruppo UBI Banca hanno avuto occasione di impegnarsi in attività di volontariato sui propri territori in 78 organizzazioni non profit. Queste, oltre al giorno di volontariato, potranno godere di un contributo economico donato UBI, pari al valore della giornata media lavorativa donata dal dipendente.
Sviluppare una rete che tenga insieme i ricercatori milanesi che lavorano sui temi di interesse pubblico per dare visibilità alla conoscenza come bene comune, per favorire lo sviluppo della città nel segno dell’innovazione e dell’inclusione sociale. E' questo l’obiettivo della call lanciata dal Comune di Milano per la creazione del primo "Laboratorio metropolitano per la conoscenza pubblica".
Secondo gli ultimi dati diffusi dall’Anagrafe Fondi Sanitari, istituita presso la Direzione Generale della Programmazione Sanitaria del Ministero della Salute, ai sensi del DM 27 ottobre 2009, sono 290 i Fondi Sanitari iscritti, di cui 4 appartenenti alla categoria Fondi Sanitari Integrativi e 286 a quella degli Enti, Casse e Società di Mutuo Soccorso. Nell’anno 2013 il numero totale degli assistiti dei Fondi è stato di 6.914.184
Secondo la Corte dei Conti occorre ridurre il perimetro dell'intervento pubblico e la pressione fiscale, il cui livello attuale è "difficilmente tollerabile", ma in questo senso serve una "rigorosa articolazione tariffaria che realizzi il precetto costituzionale della concorrenza alle spese pubbliche in ragione della capacità contributiva". Per risanare i conti pubblici, dunque, è inevitabile ridurre il welfare, facendo pagare ai cittadini i costi di alcuni servizi con tariffe progressive.
Dopo le esperienze di Lecco, Sondrio, Milano e Magenta vi raccontiamo come a Lodi, grazie alle risorse del Bando Welfare in azione 2014 di Fondazione Cariplo, sia stato avviato un interessate progetto di welfare comunitario orientato a sostenere le famiglie in difficoltà. Avviato dal Comune di Lodi, in partnership con decine di altre organizzazioni del territorio, l'iniziativa interessa ben 62 Comuni della provincia.
Rispetto all'anno le fondazioni aderenti ad ACRI hanno registrato un significativo miglioramento dei dati patrimoniali ed erogativi, che indicano un'importante inversione di tendenza rispetto agli ultimi esercizi. Per la prima volta dal 2011 il patrimonio delle fondazioni di origine bancaria è infatti tornato a crescere, passando dai 40.85 miliardi del 2013 ai 41.24 del 2014.
Giuseppe Guzzetti, Presidente di Acri e Fondazione Cariplo, in una lunga intervista al Corriere della Sera ha affrontato diversi temi legati al futuro delle fondazioni di origine bancaria. Dal futuro di Cassa Depositi e Presiti al ruolo delle fondazioni all'interno delle banche conferitarie, dallo sviluppo del welfare comunitario alle nuove emergenze sociali: vi segnaliamo gli elementi più interessanti.
Il community welfare è un riferimento sempre più frequente nelle proposte di riforma del welfare. Proviamo allora a esplicitarne i nodi concettuali analizzando l’applicazione del community welfare nei servizi di cura come soluzione per fronteggiare le sfide derivanti dalla crescita e differenziazione della domanda di cura, fattori che rendono inadeguate ed economicamente insostenibili le risposte fornite dallo stato sociale.
Nonostante la sospensione del precedente bando 2014, Fondazione CRC ha scelto di continuare a investire sul welfare comunitario lanciando la seconda edizione di "Cantiere Nuovo Welfare". Il bando metterà a disposizione 1.120.000 euro per sostenere la diffusione di servizi sociali flessibili, sostenibili nel tempo e incentrati sui bisogni della persona.