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Salute mentale

Negli ultimi anni, in particolare di fronte alle drammatiche conseguenze della pandemia di Covid-19, il tema della salute mentale si è fatto progressivamente spazio nel dibattito pubblico italiano.

I cittadini, specialmente quelli più giovani, hanno iniziato a porre maggiore attenzione al proprio benessere psicologico cercando soluzioni per tutelarlo dentro e oltre l’emergenza pandemica. Al contempo, istituzioni pubbliche e organizzazioni private, sia profit che non profit, hanno cominciato a sperimentare strade più o meno innovative per rispondere a questi bisogni crescenti.

In questa sezione proponiamo approfondimenti utili a definire come e quanto la tutela della salute mentale debba interessare il nostro welfare. Lo facciamo analizzando i dati a disposizione, andando a individuare le strategie e le azioni messe in campo a livello locale e nazionale, ma anche raccontando esperienze significative che possono essere d’esempio per affrontare i bisogni delle persone.

Un’attenzione particolare è dedicata al mondo della scuola, che può rappresentare il terreno fertile in cui rispondere al disagio che, come detto, colpisce con maggiore durezza soprattutto i più giovani.

Il Servizio Analisi Criminale del Ministero dell'Interno, in collaborazione con la Consulta delle ragazze e dei ragazzi presso l’Autorità garante per l’infanzia e l’adolescenza, ha realizzato un questionario rivolto a giovani tra i 14 ai 18 anni.
Il Covid ha fatto emergere diverse necessità che riguardano i sistemi di welfare locale, tra cui quella di rafforzare i servizi socio-sanitari in senso territoriale e integrato. Se ne parla è in un recente paper curato da Euricse e dal CSI.
Ansia, paura, stress, preoccupazione per il futuro, aumento dei disturbi alimentari e degli episodi di autolesionismo. Il report “Chiedimi come sto” delinea come è cambiata la situazione dei e delle giovani con la pandemia.
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