non autosufficienza

Il 18 giugno è stato presentato il policy paper di Percorsi di secondo welfare ''Welfare e mondo assicurativo. Prestazioni, sinergie e prospettive in un'ottica di secondo welfare'' realizzato in collaborazione con il Forum ANIA-Consumatori. La ricerca analizza il ruolo assunto dal mondo assicurativo nella duplice veste di operatore di Mercato e di erogatore di servizi di welfare per i dipendenti delle imprese assicuratrici.
L'associazione PuntoWelfare - fondata nel novembre 2017 - si propone di abbassare i costi delle prestazioni di welfare applicando la logica del gruppo d'acquisto. Attraverso l'iscrizione individuale o familiare è possibile accedere a una rendita vitalizia in caso di non autosufficienza e a un network odontoiatrico presente in tutta Italia. L'obiettivo è rendere meno oneroso l'accesso allo stato sociale, arrivando a coinvolgere fasce della popolazione con una minor disponibilità economica.
In vista delle prossime elezioni politiche vi proponiamo il quarto e ultimo di una serie di approfondimenti tematici che prendono in esame le proposte delle principali forze in campo in alcuni degli ambiti di policy più rilevanti per la ricalibratura del nostro sistema di protezione sociale, fra primo e secondo welfare. In questo articolo Federico Razetti e Franca Maino analizzano le posizioni in materia di non autosufficienza.
Italian social protection expenditure dedicates several resources to old age. However, welfare services are not sufficient anymore for satisfying the large and complex demand of the aging population. It is consequently urgent to think about alternatives in diverse sectors, such as the housing policies one, where proposals such as cohousing could have a very positive outcome but still aren’t well-known. What is cohousing and which viability can it have in Italy?
Dopo più di due anni di lavoro comune, i partner internazionali del progetto ICARE - Improving Mobility and Career Paths for Personal Care and Social Workers hanno presentato i risultati della sperimentazione, durante la Conferenza Finale tenutasi lo scorso 21 marzo a Bergamo. Il progetto – che fa parte delle iniziative finanziate dalla Commissione Europea nell’ambito della sperimentazione ECVET per il riconoscimento delle competenze e l’apprendimento permanente – apre nuove possibilità lavorative e di sviluppo professionale per le sempre più numerose persone impiegate nel settore socio-sanitario e dei servizi alla persona, e offre un framework per la valutazione delle competenze che può essere prezioso anche per chi è chiamato a valutare questi lavoratori, e naturalmente per le famiglie e le strutture che li assumono.
E’ stata presentata a Roma lo scorso 11 dicembre la seconda indagine sulla percezione degli italiani rispetto ai rischi sociali, realizzata da Censis e Forum Ania Consumatori. Il secondo rapporto registra un peggioramento della già rilevata sfiducia da parte dei cittadini nei confronti della tutela pubblica, e più in generale un sentimento di sconforto di fronte alla crisi economica che non passa. Gli italiani si aspettano un ulteriore arretramento della copertura pubblica, e giudicano inadeguati i servizi per la tutela dei “nuovi rischi”, primo tra tutti quello della non autosufficienza.
A cinque anni dall’istituzione del SEIF, il Social Enterprise Investment Fund, il Department of Health britannico ha affidato al Third Sector Research Centre e all’Health Services Management Centre il compito di valutare l’efficacia del programma che dal 2007 distribuisce grants per sviluppare l'impresa sociale nel settore della sanità.
Si parla di Motech. L’offerta di servizi che, come spiega Maurizio Ferrera, sfruttano la tecnologia più avanzata per “prendersi cura” delle persone. “Motherly technology”, insomma. Lo spirito imprenditoriale femminile al servizio della società, per fornire quei “servizi dolci” che le donne tradizionalmente svolgono in famiglia. Si può, partendo dal recente intervento di Ferrera, arrivare a una più puntuale classificazione dei servizi motech di cui abbiamo bisogno? Una lista non esaustiva, destinata a crescere e a coprire tutte le esigenze della vita quotidiana. Dalle più importanti di natura sociale e sanitaria, a quelle che non rientrano necessariamente nell’area del welfare.
Io ritengo che sarebbe bene che si riuscisse a garantire, almeno per qualche anno, e qualsiasi cosa accada, i livelli del socio-assistenziale e del sanitario (almeno per le fragilità) oggi esistenti, approcciando nello stesso tempo di buona lena un progetto di ristrutturazione del welfare [...]. Per fare questo i soggetti coinvolti devono sedersi ad un tavolo e costruire un welfare nuovo. Per un’istituzione come la Sacra Famiglia, che non si muove nel sociale per profitto ma secondo una mission precisa, spendersi in questo nuovo capitolo del welfare è fondamentale.
L’invecchiamento demografico è un fenomeno tanto rilevante quanto ormai diffuso nelle nostre società. Un problema sempre più discusso dagli esperti, e vissuto con preoccupazione dalle famiglie. In Italia, i protagonisti del secondo welfare sono da tempo impegnati nella ricerca di risposte al problema dell’invecchiamento e della non autosufficienza, ma anche nella discussione circa il ruolo degli anziani nella società e il rapporto tra generazioni.