Cerca
Close this search box.

lavoro

Promosso dall’Assessorato per il Lavoro e la Formazione della Regione Lazio e da Eyes Srl, Vasi Comunicanti ha come obiettivo la creazione di sinergie tra le misure per l’occupabilità dei soggetti deboli e le caratteristiche socio-economiche del territorio dell’Area Vasta Pontina, incentivando uno sviluppo dinamico tra famiglie ed aziende attraverso un meccanismo che fa riferimento, appunto, al principio dei vasi comunicanti. Strumento innovativo del progetto è il sistema dei voucher che permette la conciliazione della vita privata con la vita professionale fornendo servizi che spaziano dalla cura del bambino o dell’anziano non autosufficiente al servizio di trasporto per recarsi al tirocinio, dal finanziamento di corsi di formazione alla cura della casa.
Il governo cerca soluzioni al problema occupazionale ipotizzando una “staffetta” che spinga i lavoratori anziani ad accettare soluzioni part-time, prevedendo contributi aggiuntivi su base regionale che impediscano perdite pensionistiche, e consenta ai giovani di entrare nel mondo del lavoro. Si prospetterebbe così una sorta di “patto fra generazioni” incentivato dallo Stato, ma sarebbe una buona idea?
Venerdì 12 ottobre, presso la Sala Conferenze dell’Azienda Sanitaria Locale di Pavia, si è tenuto il seminario dal titolo “Nasce la rete territoriale per la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro a Pavia: le sfide dell’innovazione sociale”. l'evento ha aperto un articolato ciclo di formazione sui temi della conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro, progettato e realizzato dal Centro di Ricerca Interdipartimentale “Studi di Genere” dell’Università degli Studi di Pavia, che si snoderà nei prossimi mesi e che terminerà nel maggio 2013.
E’ stato presentato lo scorso 18 settembre il rapporto annuale del CNEL sul mercato del lavoro. Il Rapporto 2011-2012 ripercorre da un lato i cambiamenti intervenuti nella struttura produttiva e nel mercato del lavoro nazionali, e dall’altro tenta di offrire una previsione delle linee di tendenza per i prossimi anni.
La maternità spinge ancora le donne a non lavorare o abbandonare l’impiego, e costituisce la maggiore causa di discriminazione sul lavoro e di licenziamento. Un problema che non dipende solo dalla mancanza di servizi per l’infanzia, ma anche da condizionamenti culturali e motivi economici, come l’eccessiva onerosità delle rette degli asili rispetto ai livelli salariali. Se nel Mezzogiorno una giovane su tre è un Neet, not in education, employment or training, ben un quarto delle giovani donne fino a 29 anni non studia, non partecipa a un percorso formativo e non lavora. Con l’avvio della programmazione dei fondi europei 2007-2013 la Regione Puglia ha scelto di investire sull’esigibilità dei diritti sociali di tutti i cittadini, e in particolare delle cittadine pugliesi. Con l’obiettivo di dimostrare che gli investimenti “produttivi” generano nuova e buona occupazione, e concorrono a determinare le condizioni di attrattività del territorio.
La disoccupazione è salita ancora, in particolare fra i giovani. Tutti dicono: c’è la crisi, dobbiamo rassegnarci e aspettare che l’economia riparta. Il governo assicura che sta facendo il possibile e ha appena presentato un’articolata agenda per la crescita. Benissimo, ma possiamo fidarci? Su che cosa puntare? Ci sono altri settori capaci di creare occupazione, con prospettive di crescita più favorevoli e più influenzabili nel breve dalle politiche economiche e fiscali? Si, ci sono i servizi: alle imprese, ai consumatori, alle famiglie. È su questo fronte che dobbiamo concentrare gli sforzi per affrontare seriamente l’emergenza lavoro.
Proponiamo l’intervista a Elisa Giuseppin e Arianna Pasquali della cooperativa sociale FAI di Pordenone, che ha avviato il progetto Family Friendly “Fai la cosa giusta!”, finanziato dalla Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia e dal Fondo Sociale Europeo, finalizzato a sostenere i lavoratori nelle loro esperienze di conciliazione tra lavoro e vita privata.
Quali conseguenze comporterà l’attivazione delle misure di revisione della spessa pensate dal Governo Monti? Cerchiamo di capirlo analizzando brevemente il decreto principale del provvedimento e alcune opinioni apparse sulla stampa nazionale nelle ultime settimane.
Dal 27 giugno la riforma del lavoro voluta dall’Europa e messa a punto dal ministro Fornero è legge. Ma quali sono le maggiori novità introdotte dal provvedimento? Quali i pregi e i difetti? Proponiamo una breve analisi delle misure introdotte e la rassegna di commenti e giudizi relativi a tali questioni.
Il lavoro precario, il numero sempre più consistente di famiglie monogenitoriali e l’incremento del rischio di povertà per donne e bambini in tutta l’area OCSE sono fenomeni che assumono contorni sempre più preoccupanti nell’attuale crisi economico-finanziaria. In questa complessa cornice di trasformazioni economiche, sociali e politiche si situa il delicato dilemma della conciliazione tra lavoro e cura dell’infanzia. I gestori pubblici, al centro di complessi processi di riforma dei sistemi di welfare, devono decidere se e come intervenire su di una sfera fino a pochi decenni fa ritenuta privata, adottando strumenti di policy che favoriscano adeguati meccanismi di bilanciamento tra carichi di lavoro e carichi di cura. L'Italia si trova a un bivio fondamentale per la strutturazione e il funzionamento del proprio sistema: quali modelli guardare?