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Italia

È una domanda ricorrente negli ultimi anni all’interno del Terzo Settore. Se l’è posta anche la Fondazione Ufficio Pio, provando a immaginare proposte di volontariato più flessibili. Uno degli esiti è il progetto “Tu per Tu”.
Il Governo aveva previsto 70 milioni di euro per alimentare il fondo per le competenze digitali nel 2025. Poi li ha tagliati. L’operatività è garantita per quest’anno e il prossimo, ma quale sarà il futuro di questa importante partnership tra pubblico e privato sociale in un ambito in cui l’Italia è indietro?
Il prezzo del difficile equilibrio tra vita e lavoro in Italia è pagato soprattutto dalle donne. Gli uomini che si dedicano ai compiti di cura sono però in crescita: tra politiche insufficienti, buone pratiche e cambiamenti culturali, anche loro sono alla ricerca dell’unicorno della conciliazione.
Grazie all'innovazione sociale e alla governance partecipata sostenute dall'Unione Europea, l'economia sociale si sta consolidando come modello di sviluppo inclusivo, basato sulla collaborazione tra Pubblico e privato, per rispondere ai nuovi bisogni sociali. È quanto sostiene Maurizio Ferrera nel suo contributo per "Sussidiarietà e... welfare territoriale", il 18° Rapporto sulla sussidiarietà.
Oggi il cosiddetto social well-being è rilevato attraverso un’ampia gamma di misure, metriche e indici che, tuttavia, non riescono a cogliere a pieno la multidimensionalità di questo concetto. Per migliorarne la rilevazione, e la conoscenza, il progetto CITYBLE lancia una survey aperta a cittadini e cittadine per sapere cosa pensino del rapporto tra sostenibilità e benessere.
La Rete Italiana di Cultura Popolare ha scritto un libro molto agile che, attraverso il racconto di esperienze concrete, descrive i cambiamenti che rinnovati legami comunitari possono portare sui territori. Riuscendo (anche) a influenzare le politiche pubbliche di welfare.
Si tratta di un'invenzione culturale che oggi ostacola varie forme di unione, amore e filiazione che vanno al di là del puro dato biologico, nonostante le trasformazioni radicali degli ultimi cinquant'anni. È quanto afferma Chiara Saraceno nel libro-intervista "La famiglia naturale non esiste".