Cerca
Close this search box.

innovazione

Un volume disponibile in open access, a cura di Luigi Gui e Armida Salvati, al quale hanno contribuito anche Franca Maino e Celestina Valeria De Tommaso con un capitolo dedicato alla riforma dell’assistenza a lungo termine (LTC) in Italia.
Dopo i picchi della pandemia lo smart working continua a essere molto diffuso in Italia, non solo tra le grandi aziende ma anche nelle PMI. La milanese Way2global, per esempio, ha implementato una formula di smart working "integrale" che apre a diverse forme di flessibilità.
Il percorso progettuale, sostenuto dalla Fondazione CRC e promosso da ASL CN2, ad oggi coinvolge un folto partenariato, tra cui Secondo Welfare, che mira a rafforzare la capacità di dialogare e confrontarsi con le aziende del territorio.
L’intelligenza artificiale porta nuove opportunità al mondo del welfare, in alcuni casi può rivoluzionare interi servizi. Ma rischia anche di generare nuove forme di discriminazione e togliere centralità agli attori del pubblico e del privato sociale. Il welfare italiano è pronto a trarre il meglio da queste tecnologie?
Il volume a cura di Domenico Cersosimo e Sabina Licursi è la sintesi strutturata di una ricerca svolta in Calabria, che offre ampi spunti di riflessione sia sul versante scientifico che su quello delle policy multilivello delle aree interne.
I problemi legati alla digitalizzazione dei servizi di welfare sono numerosi. Dall’esclusione dei più fragili alla discriminazione delle minoranze, fino all’uso “politico” degli algoritmi: cosa può imparare l'Italia dai casi di Belgio, Paesi Bassi e Francia?
Il 9 gennaio la legge Stanca sulla accessibilità digitale ha compiuto vent'anni. Due decenni nei quali la tecnologia ha cambiato (e continua a cambiare) il mondo e il modo in cui facciamo le cose. Antonio Palmieri ci spiega perché diffondere la cultura dell'accessibilità non è più un optional ma un dovere.
Facciamo il punto sulle esperienze di imprese in crisi salvate dai propri lavoratori attraverso la creazione di cooperative, un modello nato in Italia quasi 40 anni fa che ora è adottato in molti Paesi. E che avrebbe un grande potenziale per sviluppare l’economia sociale.
In un articolo pubblicato sul numero 2/2023 di Rivista Solidea, Agnese Vigorelli descrive i rischi del fast fashion e un progetto alternativo che fa della sostenibilità il loro punto di forza
A luglio sono stati pubblicati appena 3 bandi, a conferma della stasi degli ultimi mesi che riguarda tutto il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. In attesa del via libera di Bruxelles alla "nuova" quarta rata, occorre forse ripensare il modo in cui analizzare l'andamento del PNRR.
Come una cooperativa sociale di tipo B sta provando a usare innovazione e digitale per garantire l’accesso alla cultura a tutta la cittadinanza, a partire da quella più fragile.
A confermarlo ci sono i dati sui bandi e sulle risorse stanziate, ma anche l'atteggiamo sempre meno chiaro del Governo. L'Esecutivo continua a paventare l'ipotesi di una rimodulazione ma, intanto, la tabella di marcia è sempre meno rispettata. E rispettabile.