Cerca
Close this search box.

innovazione sociale

Seconda tappa del percorso sulla scuola: i professionisti di Pares ci raccontano il laboratorio di formazione-intervento sviluppato in alcuni istituti.
Il tema della collaborazione strategica per la realizzazione di progetti a finalità sociale attraverso l'attivazione di partnership tra organizzazioni pubbliche, private e non profit (PPPNP) è ormai centrale e ineludibile. È una questione che oggi si pongono tutte le organizzazioni più avvedute e che interessa sempre più spesso anche il sistema scolastico. Data la centralità del tema, abbiamo deciso di dedicare una serie di articoli a questi argomenti, che si susseguiranno con cadenza regolare sul sito di secondo welfare.
Fino ad oggi il fundraising è stato visto più che altro come un cugino del marketing che, a differenza del suo più famoso parente, vive e lavora in un settore - quello non profit – dalle dimensioni economiche più limitate e dotato di vincoli alle attività più prettamente commerciali, dove cerca, a volte con difficoltà e ristrettezze, di applicare i suoi principi e i suoi meccanismi. Ora, secondo Massimo Coen Cagli, il fundraising è chiamato ad assumere il ruolo di capofamiglia.
Qualche settimana fa Adapt ha pubblicato il volume «Lavoro e Welfare della Persona. Un “Libro verde” per il dibattito pubblico» per rilanciare il dibattito sulla revisione del modello di welfare italiano. Abbiamo scelto di accettare l’invito fatto da Adapt, offrendo qualche riflessione, e qualche provocazione, in vista della stesura di un Libro bianco sul welfare (previsto per la Primavera 2016) che «contenga proposte concrete e rapidamente attuabili per tentare di sanare le disfunzioni rilevate».
Renzi come Clinton e Blair? Il paragone è stato proposto dal politologo americano Fareed Zakaria durante la recente visita del nostro premier a New York. Non si è trattato solo di una captatio benevolentiae: la battuta esprimeva una diagnosi e un suggerimento su cui vale la pena di riflettere. La sinistra moderata europea è oggi allo sbando: qualcuno (forse Renzi?) dovrebbe raccogliere, aggiornandola, l’eredità della Terza Via, il suo patrimonio di idee e valori e, in particolare, i suoi progetti di modernizzazione del modello economico e sociale europeo.
Qualche settimana fa il Sole 24 Ore ha pubblicato un'interessante riflessione sui saving cost bonds. Per dare seguito alla positiva provocazione contenuta nell’articolo, laddove si provava a definire i termini di uno strumento utile a superare «la miopia bilancistica», proviamo a sviluppare una breve riflessione che contestualizzi lo strumento proposto e lo ricolleghi al discorso da tempo avviato sullo stretto rapporto tra impact investing e welfare.
L’innovazione sociale, come ogni tipo di innovazione, presenta un tasso di fallimento particolarmente elevato. Dei vari tentativi di produrre innovazione, pochissimi giungono a termine e possono contemporaneamente essere considerati di successo. Esattamente in quest’ottica è sorto il modello dei social impact bonds, uno strumento innovativo che pretende di fare innovazione.
Sviluppare una rete che tenga insieme i ricercatori milanesi che lavorano sui temi di interesse pubblico per dare visibilità alla conoscenza come bene comune, per favorire lo sviluppo della città nel segno dell’innovazione e dell’inclusione sociale. E' questo l’obiettivo della call lanciata dal Comune di Milano per la creazione del primo "Laboratorio metropolitano per la conoscenza pubblica".
Negli ultimi mesi il dibattito sull’euro-crisi è stato dominato da due eccessi: tecnicismo e moralismo. Da un lato, balletti quotidiani di cifre e di sigle sconosciute e incomprensibili ai più. Dall’altro lato, giudizi su buoni e cattivi, santi e peccatori, creditori e debitori. E’ mancato uno spazio di discussione intermedio, ancorato ai fatti ma ispirato a principi, e soprattutto capace di guardare lontano. E qualcuno già parla di un nuovo “tradimento dei clerici”, resuscitando la formula usata da Julien Benda negli anni Venti per denunciare la viltà e la partigianeria degli intellettuali.
Sono diversi i Paesi che negli ultimi anni hanno avviato la sperimentazione di strumenti finanziari, in particolare i cosiddetti social impact bond, per individuare nuove strade attraverso con cui rispondere ai problemi sociali. Il primo tentativo italiano ha come cornice Napoli, dove verrà intrapresa un progetto per affrontare il grave problema dei rifiuti che ormai da anni attanaglia la città.
Mutualità e bilateralità vanno assumendo un ruolo sempre più significativo nell'arena del welfare nazionale, rendendo più efficiente un sistema di tutele che, fino ad oggi, si è basato quasi esclusivamente sull’intervento dello Stato. A queste dinamiche sarà dedicata la tavola rotonda che Percorsi di secondo welfare organizza all’interno della Giornata Nazionale della Previdenza.
Telecom Italia, in un’ottica di Corporate Social Responsability, da alcuni mesi ha avviato #ilfuturoèditutti, un programma che vuole creare valore sociale per la collettività sviluppando iniziative ad alto contenuto tecnologico. In tale ambito è stata sviluppata WithYouWeDo, una piattaforma di crowdfunding per finanziare progetti socialmente e tecnologicamente innovativi.
La Fondazione Welfare Ambrosiano ha presentato un progetto innovativo di welfare sanitario integrativo dedicato persone e famiglie in condizioni di vulnerabilità che vivono nell'area della Città Metropolitana di MIlano. Il target del piano è triplice: prevenzione odontoiatrica e igiene dentale, prevenzione oncologica per le donne, assistenza domiciliare per gli anziani.
Negli ultimi mesi si sono moltiplicate le innovazioni tecnologiche che mirano a contrastare lo spreco, sviluppando nuove strade per il recupero di eccedenze alimentari. In questo orizzonte rientra Last Minute Sotto Casa, una piattaforma online che, mettendo in diretto contatto cittadini e commercianti, si prefigge di evitare inutili sprechi, favorire il risparmio delle famiglie e tutelare l’ambiente.
La Fondazione Johnson & Johnson, in collaborazione con Human Foundation, propone un percorso formativo dedicato a enti non profit e cooperative sociali del Mezzogiorno, volto a promuovere la strutturazione e la sostenibilità sul lungo periodo delle attività di tali organizzazioni. In quest'ambito, si svolgerà a Roma dal 4 al 7 marzo la Winter School 2015.
Si è aperta lo scorso dicembre la seconda edizione del bando FabriQ per il sostegno allo sviluppo di progetti imprenditoriali nel campo dell’innovazione sociale. L’incubatore di innovazione sociale del Comune di Milano finanzierà infatti sette progetti imprenditoriali selezionati nell’ambito di tre tematiche: Smart city, Servizi per una città accessibile e Sharing economy. E’ possibile presentare domanda fino al 16 marzo 2015.
Quale ruolo può svolgere la finanza sociale per sostenere il sistema di welfare italiano? Gian Paolo Barbetta analizza potenzialità e limiti dei Social Impact Bond, sottolineando come nel nostro Paese già esistano soggetti in grado di raggiungere i medesimi obiettivi attraverso strade meno complesse e rischiose di quelle proposte da questi strumenti finanziari.
Fondazione Cariplo ha deliberato i contributi destinati al bando “Welfare di comunità e innovazione sociale”, che si propone di sostenere quelle partnership pubblico-private che mettano in rete risorse e forze capaci di rispondere efficacemente ai bisogni sociali emergenti. Il CdA ha selezionato 7 progetti a cui saranno destinati circa 10 milioni di euro complessivi.
Fondazione CON IL SUD lancia un progetto volto a promuovere il recupero e l’utilizzo di beni culturali delle regioni meridionali quali strumento di coesione sociale. L'iniziativa favorirà l'uso di immobili attualmente inutilizzati, che secondo la fondazione potrebbero condurre a notevoli benefici socioeconomici per le comunità locali coinvolte.
Per permettere il restauro del portico più caro ai bolognesi, il Portico di San Luca, il Comune insieme al Comitato che si occupa della gestione della struttura ha promosso "Un passo per San Luca", progetto di crowdfunding civico finalizzato alla raccolta delle risorse necessarie. Vi raccontiamo com'è andata.
La scorsa settimana la commissione Affari Sociali della Camera ha aperto le porte alle organizzazioni e istituzioni coinvolte nella riforma del Terzo settore, ascoltandole una dopo l’altra per raccogliere idee, critiche, proposte e suggerimenti sul testo che, se tutto andrà per il verso giusto, sarà presentato in Aula entro la fine dell'anno.