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inclusione sociale

Sono oltre 1 milione i minori che nel nostro Paese vivono in povertà assoluta. Tra il 2011 e il 2012 il loro numero è cresciuto di oltre il 30%, determinando uno scivolamento sempre più rapido dei più piccoli verso situazioni di forte disagio sociale. A documentarlo è “L’Italia SottoSopra”, il 4ª Atlante dell’Infanzia (a rischio) presentato il 10 dicembre da Save the Children Italia.
La povertà alimentare in Europa cresce e raggiunge livelli che non si vedevano dal dopoguerra. Ma cosa succede se a essere colpito è il Paese che “a tavola” ha fatto scuola nel mondo e dove la produzione alimentare è uno dei pilastri che sta tenendo in piedi l’economia nazionale?
Nel corso dell'incontro nazionale di studi delle Acli “Abitare la Storia”, svoltosi a Cortona dal 19 al 21 settembre, il Ministro del Welfare Giovannini ha avuto modo di parlare del Sostegno per l'inclusione attiva (SIA,) proposta che presenta diversi punti in comune col Reddito di Inclusione Sociale (Reis) presentato congiuntamente da Acli e Caritas nel luglio scorso.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha presentato la proposta per il SIA - Sostegno per l'inclusione attiva - ovvero forme di aiuto economico per coloro che si trovano in situazione di grave difficoltà erogate a condizione che i beneficiari stipulino con i servizi sociali locali un accordo che li vincoli ad attività che favoriscano la loro inclusione sociale.
Cresce il numero di persone che non hanno accesso a un’abitazione ma, contemporaneamente, anche il numero delle abitazioni sfitte o invendute. Una possibile soluzione viene da AISA, una speciale agenzia di intermediazione sociale che cerca di conciliare domanda e offerta abitativa.
Per favorire adeguate riforme in materia di sostegno alle disabilità, è stato presentato a marzo un Programma d'Azione Biennale per la promozione dei diritti e l’integrazione delle persone con disabilità, di cui si è discusso anche in occasione della IV Conferenza Nazionale sulle politiche della disabilità.
Stoccolma, maggio 2013. Londra, agosto 2011. Prima ancora, Parigi, autunno 2005. Tre periodi diversi, tre Paesi diversi, tre modelli sociali diversi, ma la medesima esplosione di un conflitto che nasce dalla crisi della coesione sociale. Un fenomeno da guardare con attenzione, anche per evitare che eventi simili accadano anche nel nostro Paese.
La Commissione Europea vuole indagare il ruolo dei soggetti di intermediazione nei processi di e-inclusione. Per questo sta portando avanti il progetto MIREIA, a cui sono invitate a partecipare tutte le organizzazioni impegnate nel promuovere l'inclusione digitale e sociale. Come? Inserendo la propria organizzazione nella Mappa europea dell’eInclusion.