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Come emerge dal working paper sulla Cooperativa Giotto, esistono realtà imprenditoriali sui generis i cui risultati “sociali” sono “dimostrabili” attraverso strumenti empirici. Proviamo dunque a capire meglio i meriti dei soggetti capaci di coniugare impatto sociale e sostenibilità economica, e quali obiettivi potrebbero raggiungere grazie alla finanza sociale.
Italia Camp ha scelto di investire sull'ultimo "miglio mancante" e costituire una S.r.l. per strutturare le proprie attività: un soggetto che sosterrà oltre 4.000 best practice che nel nostro Paese sono impegnate nel campo dell'innovazione sociale. Abbiamo chiesto a Francesco Pozzobon di raccontarci la genesi e lo sviluppo di questa nuova realtà, ed indicarci le prospettive per gli anni a venire.
Di fronte ai risultati ottenuti in Trentino, il Dipartimento per le politiche della famiglia presso la Presidenza del Consiglio ha ritenuto strategico impegnarsi nella promozione del marchio Family audit su tutto il territorio nazionale. In questo senso è stato promosso un Avviso pubblico che offrirà a 50 organizzazioni la possibilità di acquisire competenze e certificazione in materia di conciliazione.
Mutualità e bilateralità vanno assumendo un ruolo sempre più significativo nell'arena del welfare nazionale, rendendo più efficiente un sistema di tutele che, fino ad oggi, si è basato quasi esclusivamente sull’intervento dello Stato. A queste dinamiche sarà dedicata la tavola rotonda che Percorsi di secondo welfare organizza all’interno della Giornata Nazionale della Previdenza.
Nei mesi scorsi vi avevamo raccontato dell’edizione pilota di “Un Giorno in Dono”, progetto realizzato dal Gruppo UBI Banca in collaborazione con Fondazione Sodalitas per sviluppare il volontariato d’impresa all’interno delle banche appartenenti a UBI. Ora, visti i risultati positivi della sperimentazione svoltasi nell’area di Milano, il Gruppo ha scelto di promuovere l'iniziativa a livello nazionale.
Per verificare nel concreto i vantaggi derivanti dall’introduzione di modelli più flessibili di organizzazione del lavoro, il Comune di Milano, visti anche i risultati positivi registrati lo scorso anno, ha deciso di promuovere la seconda Giornata del Lavoro Agile. Le iscrizioni per il 25 marzo sono aperte. Noi parteciperemo. E voi?
Tra il 2011 e il 2014 le fondazioni d’impresa hanno destinato 45 milioni di euro al sostegno di 172 progetti dedicati a oltre 40mila giovani italiani in cerca di lavoro. In attesa di scoprire i risultati dell’indagine di IRS, è possibile porre l’accento sulla scelta assunta dalle fondazioni d’impresa, evidenziandone gli aspetti più significativi e meritevoli di attenzione.
Fondazione Dynamo, realtà filantropica creata nel 2003 da Vincenzo Manes per implementare progetti ad alto impatto sociale, ha scelto di allargare il proprio ambito operativo costituendo un’impresa sociale. La società agricola Oasi Dynamo valorizzerà da diversi punti di vista il patrimonio ambientale della Montagna pistoiese, creando occupazione e salvaguardando l'ambiente.
Secondo gli esperti, entro la fine dell’anno il contratto a tutele crescenti sarà adottato per circa la metà delle nuove assunzioni. Non si tratterà solo di un cambiamento di regole: gradualmente si affermerà una nuova logica di rapporti fra imprese, lavoratori e Stato, più simile a quella degli altri Paesi europei, efficace e inclusiva. È una grande scommessa.
Nell'ambito delle Parite IVA uno dei regimi cui è stato fatto maggiormente ricorso sino alla fine del 2014 è il cosiddetto regime contribuenti minimi, che è stato tuttavia abrogato dalla Legge di Stabilità 2015 e sostituito dal 1° gennaio dal cosiddetto regime forfettario. Cosa cambia con questo nuovo regime? Quali effetti produrrà sul mercato del lavoro italiano?
Di fronte alla crisi dei tradizionali sistemi pubblici di protezione sociale, negli ultimi anni le imprese perugine del settore edile hanno cercato di individuare nuove modalità per rispondere ai rischi e bisogni cui sono sottoposti i propri lavoratori. Vi raccontiamo le misure di welfare integrativo sviluppate dalla Cassa Edile di Perugia e i primi risultati registrati.
In meno di un anno il Jobs act è passato dal libro dei desideri alla Gazzetta Ufficiale. Come tutti i grandi cambiamenti, il provvedimento genera molta incertezza e qualche timore nell’opinione pubblica, oltre a dure critiche da parte sindacale. È perciò utile richiamare alcuni elementi di fatto di questa riforma e interrogarsi sui suoi probabili effetti.
Nonostante la vocazione internazionale che ne ha determinato il successo, Alessi è rimasta profondamente radicata nella tradizione e nel retroterra culturale del suo territorio. A dimostrarlo sono alcune scelte intraprese in favore della comunità locale, che rendono questa azienda un’interessante esempio di filantropia d’impresa votata allo sviluppo locale.
A Pavia, nel cuore del Nord industrializzato, la politica industriale provano a farla la diocesi e la Confindustria locale con "Made in Pavia", un’iniziativa che nasce dal basso e che punta innanzitutto a creare sinergie tra le Pmi della zona per poi indirizzarle verso processi di aggregazione. Uno sforzo che cerca di cucire economia e territorio per non lasciare soli gli imprenditori.
Vi raccontiamo i contenuti dell’accordo di secondo livello dell’azienda tessile Corneliani di Mantova, che negli ultimi due anni si è dimostrato una best practice nell’ambito delle politiche di conciliazione vita-lavoro. Per aiutare le famiglie, sindacati e azienda hanno strutturato un sistema caratterizzato da benefit e flessibilità per coinvolgere i dipendenti e abbattere l'assenteismo.
Da un lato ci sono i dipendenti, che utilizzano un giorno di ferie per svolgere volontariato; dall’altro l’azienda, che eroga alle onlus il valore economico della giornata lavorativa del dipendente; al centro c’è l’ONP, a cui è offerta una nuova strada per sostenere le proprie attività. E’ questo il meccanismo su cui si fonda il progetto “Un giorno in dono”, realizzato da UBI Banca con Fondazione Sodalitas.
I critici del Jobs Act chiedono che il governo stanzi più risorse con la legge di stabilità per sostenere il lavoro. La richiesta è sensata, ma nessuno sembra preoccuparsi delle questioni progettuali e organizzative, che sono forse più importanti. Nella tradizione italiana, riformare ha spesso significato solo cambiare le norme e, quasi sempre, spendere più soldi. Ma senza un disegno coerente, incentivi efficienti, capacità organizzative e di attuazione difficilmente si andrà da qualche parte.
Pensare di tornare a un’organizzazione industriale centrata sulla figura del capofamiglia equivale a sfogliare un vecchio album di famiglia. In questo contesto occorre predisporsi a considerare il lavoro come qualcosa che muta con una velocità incredibile e, di conseguenza, chi si pone il compito di tutelarlo deve tenersi costantemente aggiornato.
L'Associazione IRENE ha presentato lo studio “Definizione di un modello lombardo a sostegno dell’occupazione femminile per la promozione delle pari opportunità. Indicazioni per una strategia di sistema”, che mira a realizzare interventi secondo una strategia unitaria di programmazione e attuazione delle politiche di promozione della parità tra uomini e donne.
Nella bozza inviata a Bruxelles, la Legge di Stabilità è presentata come strumento per la crescita: meno pressione fiscale su imprese e famiglie che dovrebbe generare più investimenti, consumi e posti di lavoro. Le cifre confermano che stavolta l’impegno del governo è significativo, ma non mancano le ombre: dall'aleatorietà di alcune coperture alla scarsa rilevanza dell'annunciata spending review.
Unindustria Treviso ha attivato un nuovo piano di servizi di welfare aziendale per le imprese associate. Grazie alle convenzioni stipulate con le strutture del territorio, i dipendenti delle aziende aderenti potranno accedere a prestazioni sanitarie e servizi alla persona a costi agevolati, oltre che a un innovativo progetto, “il carrello spesa”, per l’acquisto di beni di consumo.
Uno sguardo critico al diversity management. E’ la proposta di Maria Cristina Bombelli e Alessandra Lazazzara in un articolo interessante nel contenuto ma anche del metodo: finora, infatti, i contributi scientifici pubblicati in Italia in materia di diversity si sono limitati per lo più a passare in rassegna le best practice aziendali senza valutarne l’efficacia o verificarne l’implementazione.