Cerca
Close this search box.

imprese

A causa del Covid-19, il cosiddetto DL Rilancio ha reso obbligatoria per le imprese con più di 100 dipendenti e con sedi in grandi aree urbane l’assunzione del Mobility Manager. In vista dei decreti attuativi che definiranno il suo ruolo nei dettagli, in questo contributo vi parliamo di questa figura professionale che si occupa dell’organizzazione della mobilità e degli spostamenti aziendali.
A causa della pandemia e delle sue conseguenze, nel corso delle ultime settimane si è iniziato a parlare molto di quello che può essere il ruolo delle imprese e del welfare aziendale nel sostegno alla conciliazione vita-lavoro. Ma, concretamente, quali sono le misure più diffuse nelle aziende per il sostegno alla genitorialià? Ce ne parla in questo articolo Mariangela Cistaro.
Secondo la recente Circolare n. 8/E dell'Agenzia delle Entrate, sarà possibile per le imprese prevedere polizze assicurative destinate ai dipendenti per l'infezione da Covid-19 all'interno di piani di welfare aziendale. L'Agenzia ha infatti chiarito che questo tipo di assicurazioni possono rientrare all'interno degli strumenti previsti dal comma 2, lettera f quater, dell'articolo 51 del TUIR. A tali misure possono quindi essere applicati regimi i fiscali favorevoli previsti per i benefit di welfare aziendale.
Il rapporto della task force guidata da Vittorio Colao contiene anche alcune indicazioni in materia di welfare aziendale. Tali proposte sono però fortemente orientate verso il fronte della conciliazione famiglia-lavoro e non considerano molti altri aspetti del welfare aziendale che potrebbero essere strategici in questa fase di ripresa. Ne abbiamo parlato con Emmanuele Massagli, presidente di AIWA e di ADAPT.
SIDiMa, la Società Italiana Disability Manager, ha pubblicato il "Manifesto del Disability Manager", un documento scaricabile gratuitamente che spiega quali sono i compiti di questa particolare figura professionale che si propone di tutelare i diritti delle persone con disabilità, garantendo la loro inclusione nella vita lavorativa e sociale.
Dal momento in cui è iniziata l’emergenza sanitaria si stima che circa 8 milioni di persone nel nostro Paese abbiano lavorato da casa in modalità "smart". I molti vincoli dettati dalla situazione e la scarsa preparazione di imprese e lavoratori non ci permettono però di parlare di vero e proprio lavoro agile. Ve ne parliamo in questo contributo riprendendo i dati ricavati da un'indagine di Cgil e Fondazione di Vittorio.
Le scienze del comportamento possono fornire strumenti utili e pratici per riprogettare gli spazi di lavoro a fronte della nuova normalità imposta da Covid-19. Plasmando l’ambiente fisico in cui si agisce, infatti, si facilita l’adattamento a nuove regole e, nel contempo, si riducono i livelli di stress legati al cambiamento. Ridisegnare il contesto aziendale come uno spazio che guida le decisioni, in modo semplice e privo di ambiguità, lascia ad ogni lavoratore lo spazio mentale per concentrarsi su ciò che conta.
Alcuni Comuni e alcune cooperative sociali del padovano, supportati dal Gruppo CGM, hanno dato vita a una piattaforma digitale in grado di integrare i servizi di welfare pubblici e privati presenti sul territorio. A seguito dell'emergenza legata al Covid-19, le prestazioni offerte ai residenti sono state rimodulate e modificate per rispondere ai nuovi bisogni sociali. Ce ne parla Valentino Santoni.
Grazie alla partnership con il sito di e-commerce Pharmanow, la società di buoni pasto e provider di welfare aziendale Edenred Italia garantisce a tutte le imprese e i lavoratori che adottano la piattaforma di welfare aziendale la consegna a domicilio di farmaci. Il progetto, chiamato "La Farmacia a Casa", nasce con l'obiettivo di fornire un servizio capace di rispondere ai nuovi bisogni dettati dall'emergenza sanitaria che stiamo vivendo.
Cgil e Fondazione Di Vittorio hanno recentemente pubblicato il Secondo Rapporto sulla contrattazione di secondo livello. Stando al documento, il welfare aziendale sarebbe presente in oltre il 30% degli accordi stipulati nel triennio 2017-2019: continua quindi la crescita del fenomeno. Persistono però alcune difformità legate alla dimensione aziendale, al settore produttivo delle aziende e al territorio in cui queste hanno la loro sede.
Il mercato del welfare aziendale rappresenta un'opportunità di sviluppo per il Terzo settore e in particolare per il mondo dell'imprenditoria e della cooperazione sociale. Ciò è dimostrato anche dalla recente nascita di Welfare Come Te, rete di cooperative e consorzi che si propone di offrire servizi di natura sociale alle imprese. La sua particolarità è la presenza di figure professionali che si occupano di leggere e inquadrare i bisogni dei lavoratori: i Care Manager.
È uscito un numero speciale di Rivista Solidea. Questa volta la pubblicazione è interamente dedicata al tema del welfare aziendale e alle sue dimensioni territoriali e comunitarie: sono quindi presentate analisi, riflessioni e esperienze in corso di realizzazione che si propongono di intercettare le traiettorie future del fenomeno. Alla stesura della rivista hanno contribuito anche la direttrice del nostro Laboratorio Franca Maino e i nostri ricercatori Valentino Santoni e Elisabetta Cibinel.
EY Sustainability dal 2015 ha avviato un percorso di ricerca per comprendere se e come l’integrazione della sostenibilità possa essere un driver per la trasformazione delle imprese. Su questo fronte è stato recentemente pubblicato Seize the Change, studio che analizza la strategie di 194 aziende italiane in tema di economia circolare, cambiamento climatico, approvvigionamento sostenibile e finanzia sostenibile.
Social Value Italia insieme a ALTIS Università Cattolica, Avanzi e Percorsi di secondo welfare promuove l'indagine "I sistemi di monitoraggio e valutazione delle attività di welfare aziendale". L'obiettivo è di individuare e analizzare le pratiche di valutazione di impatto sociale implementate dalle imprese che adottano politiche di welfare aziendale. Per partecipare è sufficiente compilare un breve questionario, che trovate qui.
Quali sono gli strumenti che un'azienda può utilizzare per valutare e certificare le sue politiche per il benessere aziendale? Nel corso degli ultimi anni sono nate norme, standard di qualità, sistemi di gestione e riconoscimenti legati ai temi della conciliazione vita-lavoro, del welfare aziendale, della responsabilità sociale d’impresa e altro ancora. In questo articolo vi proponiamo una sintesi di quelli più comuni e utilizzati.
FederlegnoArredo, associazione che riunisce circa 20.000 aziende del settore del mobile e dell'arredo, ha stretto un accordo con Easy Welfare Edenred per fornire soluzioni di welfare aziendale alle imprese associate. L'iniziativa prende il via proprio nel pieno della crisi del Coronavirus, in un momento in cui prestazioni e interventi sociali promossi dalle imprese potrebbero rivelarsi molto importanti per i lavoratori.
Le aziende che considerano la felicità dei loro dipendenti come una priorità strategica hanno una maggiore produttività e un miglior rendimento economico. Inoltre, molte organizzazioni hanno capito che i soldi e la carriera non bastano più per assicurare coinvolgimento e motivazione da parte di chi vi lavora. Anche per queste ragioni, negli ultimi anni è nata una nuova figura professionale: il Chief Happiness Officer.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato il Report sull'andamento dei Premi di Produttività relativo al mese di aprile 2020. Secondo quanto affermato dal documento, attualmente sono 11.150 gli accordi di secondo livello che regolamentano forme premiali legate alla produttività: di questi, 6.300 (il 57% circa) prevedono la possibilità di conversione del premio in benefit e servizi di welfare aziendale.
Il 16 aprile scorso su Buone Notizie Enzo Manes, Presidente della Fondazione Italia Sociale, ha proposto di introdurre una "donazione obbligatoria" una tantum da parte di chi dichiara più di 1 milione di euro di patrimonio finanziario. Tali risorse andrebbero a sostenere, attraverso un apposito fondo di recovery, tutte le organizzazioni non profit escluse dai provvedimenti del Governo, che nei prossimi mesi senza sostegni adeguati rischierebbero di scomparire. Abbiamo chiesto a Manes di spiegarci meglio la sua proposta.
Negli ultimi anni si è parlato molto del fenomeno dell'economia delle piattaforme anche in ambito sociale. In questa direzione, anche grazie alla diffusione del welfare aziendale, la platform economy può rappresentare un'opportunità importante per il mondo della cooperazione e dell'impresa sociale. Per approfondire il tema, il Gruppo Cooperativo CGM ha pubblicato il position paper "A cosa servono le piattaforme. Come scalare l’innovazione sociale e tecnologica del welfare aziendale".
Attraverso la contrattazione collettiva nell'ambito della sanità integrativa, le parti sociali si stanno attivando per promuovere misure ad hoc per fornire maggiore sicurezza ai lavoratori e alle imprese in questo periodo di crisi. Alcuni esempi arrivano dagli interventi realizzati dai Fondi sanitari integrativi dei settori metalmeccanico, della cooperazione, dell’artigianato, della moda e della logistica. Ne parliamo in questo approfondimento.
In questi giorni in cui lavorare, collaborare e seguire incontri formativi a distanza è divenuta una prassi comune crediamo sia importante conoscere quali sono gli strumenti che meglio di adattano ad ogni situazione. Sempre più sentiamo infatti parlare di webinar, web-incontri, laboratori digitali, webcast, dirette, tutorial e altro ancora. Ma di cosa si tratta? Quali sono le proposte più adeguate alle nostre esigenze?
Come spesso sottolineiamo, nel corso degli ultimi anni il mercato del welfare aziendale si è arricchito di nuovi attori di diversa natura. Tra questi c’è ComeBack Welfare, start-up nata lo scorso gennaio dopo due anni di progettazione e lavoro. ComeBack non è un vero e proprio provider ma un operatore che propone un metodo per certi versi innovativo per "creare" un budget da investire nella creazione di un piano di welfare aziendale.