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Oltre dieci anni dopo l’ultima misura organica in materia, pochi giorni fa la Commissione Europea ha presentato il suo Piano d’Azione per l’Economia Sociale. Giulio Pasi e Paolo Venturi ci offrono alcuni spunti di riflessione sulle opportunità di questa scelta.
Nel terzo approfondimento di ABNE, il progetto che stiamo realizzando con Slow News per raccontare cos'è e come funziona la politica di coesione europea, affrontiamo il tema delle energie rinnovabili parlando di comunità energetiche.
Circa 95 milioni di persone si trova a rischio povertà e esclusione sociale. Entro il 2030 l'UE intende abbassare questa cifra di almeno 15 milioni e per farlo sta mettendo in campo diversi strumenti. Basteranno per limitare le conseguenze del Covid-19?
Il secondo articolo di ABNE, curato dal giornalista Gabriele Cruciata con il supporto scientifico di Franca Maino, direttrice di Secondo Welfare, affronta il tema dell'abitare degli anziani. Una questione cruciale per il futuro dell'Europa che abbiamo approfondito attraverso un'esperienza di cohousing per over65 nata a Treviso.
La XXI edizione delle Giornate di Bertinoro per l'Economia Civile sarà dedicata al tema "Generazioni. La sfida della Sostenibilità Integrale". L'evento si svolgerà il 15 e 16 ottobre in formato ibrido, online e presso il Palacongressi di Rimini.
Il primo articolo di ABNE, curato dal giornalista Pasquale Ancona con il supporto scientifico di Chiara Agostini, affronta il tema della povertà educativa. Lo fa raccontando la situazione in alcune regioni del Sud e cercando di capire quale contributo offre l'Unione Europeo per affrontare quella che è una vera e propria emergenza dimenticata.
A Porto si è deciso che entro il 2030 almeno il 78% della popolazione europea dovrà avere un lavoro. Ma dietro a medie e percentuali ci sono questioni complesse che occorre conoscere per evitare di sottovalutare questo tema strategico.
Su Buone Notizie Franca Maino spiega che di fronte alle nuove sfide di povertà multidimensionale manca una capacità di presa in carico multidimensionale da parte delle istituzioni. Ecco perché bisogna investire in questo ambito, a partire dal fronte valutativo.
La pandemia ha portato a un aumento del rischio povertà in molti Paesi europei, tra cui l'Italia. Le risorse che arriveranno da Bruxelles nei prossimi anni possono rappresentare un'opportunità per affrontarla? Ce ne parla Paolo Riva nella nostra inchiesta per Buone Notizie.
Nel maggio 2021, in Portogallo, i leader UE si sono impegnati a raggiungere alcuni obiettivi ambiziosi su occupazione, formazione e povertà entro il 2030. Con una serie di articoli cercheremo di capire se e quanto il Pilastro europeo dei diritti sociali rilanciato al Summit Porto può pesare sul futuro dell'Unione.
Tra i diversi cambiamenti indotti dalla pandemia spicca il rafforzamento del ruolo dell’Unione. Si è passati dalla semplice regolazione del «sociale» in Europa alla presenza diretta dell’«Europa» nel sociale.
Il Consiglio dell’Unione Europea ha approvato una raccomandazione che mira a prevenire e combattere l’esclusione sociale e la povertà di bambini e ragazzi nei Paesi membri, che dovranno impegnarsi a elaborare un proprio Piano di Azione entro marzo 2022. Abbiamo discusso dell'iniziativa e delle sue prospettive con Christian Morabito, ricercatore senior di Save the Children e collaboratore della Fondazione per gli Studi Progressisti Europei di Bruxelles.
Dopo due anni di sperimentazioni si avvia alla conclusione MASP - Master Parenting in Work and Life, progetto capeggiato dal Comune di Milano e finanziato dall’Unione Europea per aiutare le persone a conciliare l’equilibrio tra tempi privati e lavorativi, anche e soprattutto incentivando la partecipazione delle donne al mercato del lavoro. AICCON ha svolto la valutazione d'impatto sul progetto e nei giorni scorsi ha presentato i risultati raccolti.
Servizi educativi per la prima infanzia, lotta alla dispersione scolastica e alla povertà educativa, edilizia scolastica. È su questi temi che, secondo la rete educAzioni, sono necessari chiarimenti e correzioni nel Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per garantire l'efficacia delle azioni dedicate a bambini e bambine, ragazzi e ragazze.
La crisi determinata dalla pandemia ha colpito duramente le donne. Lo testimoniano, ad esempio, i dati sull’occupazione femminile e l’aumento delle violenze a partire dal lockdown della primavera scorsa. Ma senza donne dalla crisi non si esce. È a partire da queste considerazioni che ActionAid ha elaborato un documento di indirizzo per misurare i suoi interventi in termini di empowerment femminile.
Sebbene le statistiche relative all'occupazione e alle ore lavorate evidenzino un maggior impegno degli uomini, di fatto sono le donne ad avere le giornate lavorative più lunghe. Questo perché buona parte del loro lavoro è invisibile, dato per scontato e non retribuito. In questo articolo vi proponiamo una riflessione sui "lavori" delle donne durante la pandemia - a partire dai drammatici dati sull'occupazione diffusi dall'Istat - e sulle opportunità da non perdere grazie al Recovery Plan.
Dedicare una quota significativa del Fondo Next Generation EU al rafforzamento dei servizi educativi e scolastici per i bambini tra 0 e 6 anni e degli interventi a sostegno della genitorialità. È la proposta avanzata dall’Alleanza per l’infanzia insieme alla rete EducAzioni nel rapporto “Investire nell'infanzia: prendersi cura del futuro a partire dal presente”. Chiara Agostini ci racconta in sintesi i contenuti del documento.
In che modo i media descrivono i fenomeni dell'immigrazione e dell'accoglienza? Le immagini utilizzate dai mezzi di comunicazione sono realistiche o fuorvianti? Paolo Moroni, nell'ambito del progetto Interreg Italia-Svizzera Minplus, in cui è coinvolto anche il nostro Laboratorio, ricostruisce i frame dominanti sul tema delle migrazioni, l’accoglienza, i richiedenti asilo e i minori stranieri non accompagnati.
Il 17 novembre 2020 è stata pubblicata l'inchiesta curata da Percorsi di secondo welfare sul programma europeo Next Generation EU. In questo articolo Paolo Riva riflette, in particolare, della necessità di utilizzare le ingenti risorse che arriveranno da Bruxelles per sostenere i giovani italiani nella loro transizione al lavoro. Mai come in questo momento, infatti, i giovani del nostro Paese hanno bisogno di opportunità reali per sfruttare il proprio potenziale.