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esclusione sociale

Sabato 30 novembre si svolgerà la 17ª edizione della Giornata Nazionale della Colletta Alimentare, tradizionale appuntamento organizzato dalla Fondazione Banco Alimentare per raccogliere prodotti alimentare da destinare a chi è meno fortunato. In un periodo storico drammatico come quello attuale, in cui il numero degli indigenti ha raggiunto livelli che non si registravano dal secondo dopoguerra, partecipare e far partecipare all’iniziativa assume quindi un’importanza e un significato del tutto particolari. Abbiamo chiesto a Andrea Giussani, Presidente della Fondazione Banco Alimentare Onlus di aiutarci a meglio capire il senso di questa giornata particolare.
Il 12 novembre si è svolto a Parigi il secondo summit dei leader europei sulla disoccupazione giovanile. Dal vertice sono arrivate rassicurazioni circa l'impegno dei diversi Paesi membri e dell'Unione per contrastare un fenomeno che, seppur con intensità diverse, sta ormai attraversando tutta Europa.
L'’11 novembre scorso è stata ufficialmente presentata a Roma la “Alleanza contro la povertà”, un’iniziativa promossa da istituzioni, parti sociali, movimenti e realtà del terzo settore che hanno scelto di unirsi per chiedere al governo l’avvio di un Piano nazionale che affronti il problema della povertà assoluta che, dati alla mano, e sempre più grave e drammatico.
Il Movimento 5 Stelle ha presentato una proposta precisa e dettagliata per introdurre il cosiddetto "reddito di cittadinanza", un trasferimento monetario destinato chi si trova in difficoltà ed è disponibile al lavoro. Se Grillo volesse, potrebbe essere una grande occasione di confronto con chi, negli ultimi mesi, si è già impegnato per sviluppare strumenti simili.
Nella seduta del 5 Novembre scorso la Commissione Centrale di Beneficenza di Cariplo, principale organo di indirizzo della Fondazione, ha approvato il documento che delineerà la strategia di intervento dell’ente per i prossimi 5 anni. Tre le tematiche principali verso cui si rivolgeranno gli sforzi della fondazione milanese: giovani, welfare di comunità, e benessere della persona.
Da circa un mese a Milano è operativo un social market che cerca di rispondere ai bisogni di chi non riesce più a soddisfare adeguatamente le proprie esigenze primarie, specialmente sul fronte alimentare. Aperto in un locale confiscato alla criminalità organizzata in zona Loreto, questo emporio solidale rappresenta un’interessante esempio di welfare mix.
Sono scaduti ormai in quasi tutte le città coinvolte i termini per richiedere la nuova social card nel tentativo di contrastare il fenomeno della povertà su scala più larga rispetto a quanto fatto negli ultimi anni. Si tratta di una sperimentazione che potrà servire per testare punti di forza e debolezza di questo strumento in vista di un’eventuale diffusione sull’intero territorio nazionale.
Di fronte ai bisogni crescenti del territorio e alla qualità progettuale delle iniziative presentate, il consiglio di Amministrazione della Fondazione Comunitaria di Monza e Brianza ha deciso di incrementare lo stanziamento inizialmente previsto per i bandi nei settori assistenza sociale e cultura. Una conferma dell'impegno a intervenire più incisivamente nei settori del welfare.
Nonostante tanti indicatori ne dimostrino chiaramente il ruolo, in primis il recente censimento Istat, la politica italiana pare non rendersi conto del ruolo cruciale che il settore non profit può giocare per il Paese. E mentre all'estero sono sempre più numerose le esperienze di sostegno concreto a questo mondo, l'Italia spreca uno dei suoi tesori più preziosi.
Come mostrano anche i recenti dati OCSE, sul fronte educativo l'Italia presenta un grave ritardo rispetto agli altri Paesi dell'Unione Europea. La palese necessità di una riforma incisiva del sistema ha portato diverse associazioni di cittadini alla convinzione che occorra intervenire a livello comunitario per cambiare la situazione: attraverso l'Iniziativa dei Cittadini Europei per un'educazione europea di qualità elevata per tutti si vuole chiedere alla Commissione Europea di avviare misure adeguate che possano favorire questo cambio di passo.
La legge Biagi, approvata dal Parlamento esattamente dieci anni fa, ha segnato un punto di svolta decisivo per il mercato del lavoro italiano. La mancata attuazione di parte della riforma, che mirava a un mercato del lavoro più dinamico e omogeneo, ha creato una dualizzazione del sistema a tutto svantaggio delle fasce economicamente più vulnerabili.
Nei mesi scorsi abbiamo avuto modo di conoscere numerosi soggetti attivi nel contrato alla povertà alimentare che vanno dalle grandi reti nazionali alle piccole esperienze di livello locale. In occasione del lancio del nostro Focus sulla povertà alimentare vi segnaliamo alcune delle più significative che abbiamo incontrato.
Il 16 ottobre, giornata mondiale per l’alimentazione, la Fondazione Banco Alimentare ha lanciato una campagna per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema della povertà alimentare nel nostro Paese, mai così grave dal secondo dopoguerra.
In Germania le ore lavorate per addetto sono in media 1.413 all’anno, molto meno che in Grecia (2.032) e in Italia (1.750). Il prodotto per ora lavorata è tuttavia molto più alto che nei quattro Pigs, uno dei più alti dell’area Ocse. La Grande Recessione ha colpito anche la Germania, ma la ripresa è già cominciata e la disoccupazione è al 5%. Qual è il segreto di questo invidiabile successo?
In Olanda calerà il sipario sul Welfare State? Il discorso di di Re Guglielmo Alessandro pare confermare la decisione del governo di Amsterdam di continuare la politica di austerity che anche il Paese degli Orange si trova ormai costretto a dover applicare con sempre maggior rigore.
L’ultimo numero della rivista Quaderni di Economia Sociale affronta il delicato tema della crisi del welfare prendendo in esame il crescente ruolo del terzo settore nella fornitura di servizi a carattere sociale. Vi proponiamo una breve recensione della rivista, dove compaiono anche alcuni contributi curati dai ricercatori di Percorsi di secondo welfare.
Come risolvere lo squilibrio economico esistente tra Nord e Sud? Carlo Borgomeo ha recentemente dato alle stampe “L’equivoco del Sud”, volume che, oltre a fornire alcune risposte innovative, mette in dubbio l’assunto stesso della domanda: il nostro vero obiettivo deve essere quello di colmare il divario economico? Non esiste un’altra via?
Mercoledì 24 luglio le ACLI, in collaborazione con la Caritas italiana, hanno presentato la proposta per un “Patto aperto contro la povertà” fondato sulla collaborazione tra attori pubblici e Terzo Settore. Un'altra proposta per colmare quella lacuna che caratterizza il nostro Paese in materia di povertà ed esclusione sociale.
Il progetto “Reis” (Reddito di Inclusione Sociale), presentato dalle Acli, costituisce un’interessante proposta per costruire anche nel nostro Paese un moderno sistema di sicurezza sociale. Un sistema non più riservato ai soli insiders, ma in grado di promuovere l'inserimento sociale degli esclusi. Maurizo Ferrera ci spiega perché.
Stoccolma, maggio 2013. Londra, agosto 2011. Prima ancora, Parigi, autunno 2005. Tre periodi diversi, tre Paesi diversi, tre modelli sociali diversi, ma la medesima esplosione di un conflitto che nasce dalla crisi della coesione sociale. Un fenomeno da guardare con attenzione, anche per evitare che eventi simili accadano anche nel nostro Paese.
Le recenti elezioni hanno portato alla ribalta l'opportunità di introdurre nel nostro sistema di welfare uno schema di reddito minimo garantito. Se da una parte è indubbio il merito di aver portato il tema fra i primi punti dell'agenda politica nazionale, i tratti spesso superficiali impiegati nel dibattito rischiano di produrre una certa confusione. Ma che cos’è il reddito minimo? Perché in Italia è completamente assente? Quale applicabilità ha nel nostro Paese?