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Con la crisi economica torna la povertà abitativa, un problema che deve essere affrontato attraverso l’uso di strumenti nuovi, tra cui il social housing, politica abitativa ancora poco diffusa, ma con un grande potenziale di aspetti virtuosi. Come dimostra Parma Social House, un ambizioso progetto che dovrebbe portare alla costruzione di 852 alloggi a prezzo sostenibile.
Franca Maino nel corso di un'intervista a Ilaria De Bonis di Popoli e Missione ha spiegato quale ruolo può giocare il secondo welfare nella lotta alla povertà, grazie al coinvolgimento di attori diversi che fanno rete per fornire risposte innovative ai nuovi rischi e bisogni emergenti in questo periodo di crisi.
Il Consiglio Europeo ha invitato la Commissione a proporre un pacchetto per l’occupazione giovanile che include la raccomandazione di istituire una “garanzia per i giovani” (youth guarantee), in modo da assicurare che nessun giovane sotto i 25 anni resti per oltre quattro mesi senza lavoro, studio o formazione.
Che fine hanno fatto le politiche familiari? Di famiglia, di bambini, di sostegno alla coppia e alla genitorialità si parla ogni giorno, eppure un fantasma si aggira tra le amministrazioni pubbliche italiane: è la politica per la famiglia. Se ormai è assodato che lo Stato centrale è troppo abituato a erogare contributi in denaro, piuttosto che strutturare servizi, per trovare il “morto che cammina” occorre rivolgersi alle (poche) competenze in materia in capo alle Regioni. E si scopre che, a macchia di leopardo, “eppur si muove”: superati i due modelli basilari della fine degli anni Novanta (lombardo ed emiliano), la politica familiare si interseca sempre più con la dimensione territoriale. Il nuovo modello è il Trentino.
Il 16 marzo si è tenuta a Parma la conferenza “il 2012 del sociale” in cui, a partire da un’indagine condotta da Redattore Sociale, si è fatto il bilancio dell’anno trascorso e si è cercato di capire cosa ci aspetta nel 2013 a livello nazionale. La discussione si è poi focalizzata sulla realtà della città di Parma, duramente colpita dalla crisi ma anche dagli eventi politici degli ultimi anni. Una realtà che ha però un buon potenziale per uscire dalla crisi grazie ad un tessuto sociale e associativo molto ricco e capace, ma che ha bisogno di essere riconnesso in una comunità d’insieme.
Un innovativo modello di welfare comunitario trasforma in realtà il progetto di un piccolo comune dell’Emilia Romagna, che attraverso un’originale forma di azionariato popolare sta costruendo una casa protetta per anziani e non autosufficienti, mettendo insieme pubblico e privato, comune e parrocchia, aziende e cittadini.
Promosso dall’Assessorato per il Lavoro e la Formazione della Regione Lazio e da Eyes Srl, Vasi Comunicanti ha come obiettivo la creazione di sinergie tra le misure per l’occupabilità dei soggetti deboli e le caratteristiche socio-economiche del territorio dell’Area Vasta Pontina, incentivando uno sviluppo dinamico tra famiglie ed aziende attraverso un meccanismo che fa riferimento, appunto, al principio dei vasi comunicanti. Strumento innovativo del progetto è il sistema dei voucher che permette la conciliazione della vita privata con la vita professionale fornendo servizi che spaziano dalla cura del bambino o dell’anziano non autosufficiente al servizio di trasporto per recarsi al tirocinio, dal finanziamento di corsi di formazione alla cura della casa.
Presentato a Roma il V Rapporto Nazionale Auser su Enti Locali e Terzo Settore: il progressivo arretramento dello Stato e il nuovo ruolo assunto dal terzo settore in tema di servizi sociali territoriali al centro del documento pubblicato lo scorso 17 aprile.
E’ stato aperto lo scorso 29 dicembre, e chiuderà il prossimo 31 gennaio, il bando per l’assegnazione di appartamenti di “housing sociale” in diversi Comuni della Provincia di Lucca. Si tratta di un progetto senza precedenti in Italia, che vede nella prima fase l’acquisto da parte della Fondazione Cassa di Risparmio di 53 immobili, per un valore stimato in circa 8 milioni di euro.