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Il prezzo del difficile equilibrio tra vita e lavoro in Italia è pagato soprattutto dalle donne. Gli uomini che si dedicano ai compiti di cura sono però in crescita: tra politiche insufficienti, buone pratiche e cambiamenti culturali, anche loro sono alla ricerca dell’unicorno della conciliazione.
Grazie all'innovazione sociale e alla governance partecipata sostenute dall'Unione Europea, l'economia sociale si sta consolidando come modello di sviluppo inclusivo, basato sulla collaborazione tra Pubblico e privato, per rispondere ai nuovi bisogni sociali. È quanto sostiene Maurizio Ferrera nel suo contributo per "Sussidiarietà e... welfare territoriale", il 18° Rapporto sulla sussidiarietà.
La Rete Italiana di Cultura Popolare ha scritto un libro molto agile che, attraverso il racconto di esperienze concrete, descrive i cambiamenti che rinnovati legami comunitari possono portare sui territori. Riuscendo (anche) a influenzare le politiche pubbliche di welfare.
Al via l'iniziativa finanziata dall’Unione Europea nell’ambito del programma CERV per migliorare le politiche di conciliazione vita-lavoro, contrastare gli stereotipi di genere e promuovere buone pratiche tra imprese e istituzioni in Italia, Lituania e Spagna. Percorsi di secondo welfare è partner scientifico del progetto.
Riceviamo e pubblichiamo questo contributo di Flaviano Zandonai che riflette su apprendimenti, ostacoli e strategie che riguardano i rapporti, esistenti e potenziali, tra Comunità energetiche rinnovabili e processi di community building.
La Città metropolitana di Bologna, grazie a un’ampia concertazione trasversale, ha elaborato un proprio Piano che identifica l’economia sociale come una opportunità per tutto il sistema locale. Quattro le macroaree strategiche di lavoro: abitare, lavoro di qualità, welfare di prossimità e turismo sostenibile.
Il kick-off meeting del progetto Interreg “Keep in Touch” ha riunito partner italiani e svizzeri per avviare un percorso di collaborazione volto a contrastare la marginalità giovanile. Attraverso un approccio integrato e innovativo, KiT mira a creare opportunità concrete per chi è in condizioni di vulnerabilità.
Fuori dalle grandi città vita e lavoro si riescono a bilanciare meglio? Molto dipende dai servizi, come gli asili nido. Lo Stato infatti fatica a farli arrivare anche nelle aree meno abitate, ma dove partono è spesso merito degli attori del secondo welfare.
Grazie al progetto “Gender Gap reduction in urban projects in Bologna” il capoluogo emiliano ha integrato la prospettiva di genere nelle politiche relative alla progettazione di edifici pubblici, spazi e mobilità sostenibile. Un'azione di grande interesse che però, per diventare sistemica, ha bisogno di un lavoro sui dati per dimostrare il divario esistente.
Maurizio Ferrera sul Corriere della Sera riflette sul futuro del Sistema Sanitario Nazionale a partire dal documento “Principi per una Riforma del SSN”.
Presso il CNEL è stato presentato il documento “Principi per una Riforma del SSN”, che inquadra le principali criticità del nostro sistema sanitario e propone spunti di riflessione per affrontarle. Tra i firmatari anche Franca Maino.
Durante il primo appuntamento di WelCom i partecipanti al corso hanno lavorato insieme per definire le caratteristiche di questo profilo professionale. Spunti interessanti che, sulla base di esperienze dirette, aspettative e aspirazioni, aiutano a capirne a pieno l’importanza.
Le città sono storicamente progettate secondo un immaginario maschile, che spesso ignora i bisogni e le esperienze quotidiane delle donne. L’adozione del “gender mainstreaming” nella pianificazione urbana può permettere di superare alcuni limiti di questo approccio.
Vista l’importanza di questo tema, che Secondo Welfare seguirà con crescente attenzione nel corso dei prossimi mesi, proponiamo una rapida ricognizione dello sviluppo dell’economia sociale a livello internazionale ed europeo negli ultimi anni. E della sua declinazione nel contesto italiano.