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Le città sono storicamente progettate secondo un immaginario maschile, che spesso ignora i bisogni e le esperienze quotidiane delle donne. L’adozione del “gender mainstreaming” nella pianificazione urbana può permettere di superare alcuni limiti di questo approccio.
Chi è titolare di partita Iva può organizzare il proprio lavoro con maggiore flessibilità rispetto a chi ha un rapporto da dipendente, soprattutto a causa delle minori tutele. Eppure, tra enti previdenziali e fondi europei, qualcosa si muove.
🎧 Nella quinta puntata del podcast Intrecci raccontiamo NoiNo.org, un progetto che previene la violenza maschile contro le donne attraverso laboratori, eventi teatrali e percorsi formativi che coinvolgono alunne, alunni e docenti delle scuole di Bologna e dell'Appennino.
Bilanciare vita e lavoro è un bisogno sempre più avvertito ma ancora molto difficile da soddisfare adeguatamente in Italia. A tratti sembra qualcosa di raro ed eccezionale, soprattutto per alcune categorie.
Con l’attribuzione del lavoro produttivo agli uomini e di quello riproduttivo alle donne, la società ha “risolto” il problema della cura scaricandolo quasi completamente sulle donne, ingabbiate in un ruolo che sin da piccole le mortifica e le opprime. Ma cambiare si può e dipende molto anche dagli uomini, oltre che dalle leggi.
Una ricerca del Collegio Carlo Alberto, in collaborazione con la Fondazione Ufficio Pio e la città di Torino, mette in luce come la scarsa informazione, la cultura familiare e le difficoltà economiche influiscano sulla bassa frequenza nei servizi per la prima infanzia nel nostro Paese.
Oggi la della quantità, che riguarda ad esempio il numero di lavoratrici o il pay gap, sta passando in secondo piano rispetto a quella della qualità, legata alla riqualificazione delle competenze. Il PNRR potrebbe essere l'occasione per affrontarle entrambe, ma il tempo è sempre meno.
Se ne è discusso all'Università degli Studi di Milano durante un evento parte del Festival “Il Tempo delle Donne” del Corriere della Sera. A confrontarsi sul tema la nostra direttrice scientifica Franca Maino insieme a Maurizio Ferrera, Ilaria Madama, Claudia Moneta, Marzia Sica e Barbara Farina.
Maggiori ingressi regolari di lavoratori stranieri possono migliorare la situazione demografica del nostro Paese? Si, anche perché il decreto flussi è uno strumento vecchio e inefficiente. Ma da soli non bastano