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cultura

È una domanda ricorrente negli ultimi anni all’interno del Terzo Settore. Se l’è posta anche la Fondazione Ufficio Pio, provando a immaginare proposte di volontariato più flessibili. Uno degli esiti è il progetto “Tu per Tu”.
La Rete Italiana di Cultura Popolare ha scritto un libro molto agile che, attraverso il racconto di esperienze concrete, descrive i cambiamenti che rinnovati legami comunitari possono portare sui territori. Riuscendo (anche) a influenzare le politiche pubbliche di welfare.
Si tratta di un'invenzione culturale che oggi ostacola varie forme di unione, amore e filiazione che vanno al di là del puro dato biologico, nonostante le trasformazioni radicali degli ultimi cinquant'anni. È quanto afferma Chiara Saraceno nel libro-intervista "La famiglia naturale non esiste".
La Fondazione ha presentato il suo Piano Strategico per i prossimi quattro anni. A colpire non è solo l’importo elevato destinato all’azione filantropica (1 miliardo di euro), ma anche gli approcci e le modalità d’intervento individuati.
Inquadrare e capire i problemi che riguardano gli adolescenti, aumentati durante e dopo la pandemia, è fondamentale per immaginare nuovi modi con cui i servizi culturali possono andare loro incontro, generando nuovi luoghi inclusivi.
Dopo un evento partecipativo è importante dare continuità al coinvolgimento per consolidare apprendimenti e relazioni. Ma come si fa nel concreto? Graziano Maino esplora le azioni che si possono intraprendere.
Il Fondo, cancellato di fatto dalla Legge di Bilancio 2025, dovrebbe continuare a funzionare grazie al decreto Milleproroghe. Ma le risorse stanziate sono poco più che simboliche. Ora ne vanno trovate di nuove.
Grazie al progetto “Gender Gap reduction in urban projects in Bologna” il capoluogo emiliano ha integrato la prospettiva di genere nelle politiche relative alla progettazione di edifici pubblici, spazi e mobilità sostenibile. Un'azione di grande interesse che però, per diventare sistemica, ha bisogno di un lavoro sui dati per dimostrare il divario esistente.
Le biblioteche, i musei locali e altre agenzie culturali devono saper comunicare, sia a tutto campo sia in modo mirato. Questo non solo per valorizzare le loro proposte, ma anche per promuovere l’adesione a processi partecipativi.
Nel corso di un evento insolito e partecipato la Fondazione CRC ha presentato il suo Piano Pluriennale 2025-2028. Al centro della programmazione cinque valori fondamentali, rappresentati dai diversi ospiti che si sono alternati sul palco.
A due anni dalla pubblicazione della prassi di riferimento sulla parità di genere quante aziende hanno implementato questa normativa? Che ruolo hanno avuto gli incentivi statali nella sua diffusione? E quale potrebbe essere il futuro di questa prassi nei prossimi anni?
Le città sono storicamente progettate secondo un immaginario maschile, che spesso ignora i bisogni e le esperienze quotidiane delle donne. L’adozione del “gender mainstreaming” nella pianificazione urbana può permettere di superare alcuni limiti di questo approccio.
Un progetto di volontariato della Fondazione Ufficio Pio, nell’ambito della Strategia Education del Gruppo Compagnia di San Paolo, per ridurre il learning loss e promuovere l’inclusione educativa nelle aree interne della Città Metropolitana di Torino.
È il tema a cui è dedicato “Accendiamo i Diritti”, libro di recente pubblicazione che racconta l’esperienza di una cooperativa che da più di dieci anni promuove azioni di educazione e formazione dei diritti umani, rivolgendosi primariamente a bambine, bambini, ragazze e ragazzi.
All’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano si è svolta una lezione aperta per riflettere sulla povertà come fenomeno strutturale e promuovere politiche integrate, capaci di superare l’approccio emergenziale e di affrontare le sfide attuali con dati e coordinamento istituzionale.