Conciliazione

Con il termine “conciliazione vita-lavoro” si fa riferimento a un vasto insieme di politiche attuate dallo Stato o promosse da enti privati per permettere alle persone di raggiungere un maggiore equilibrio tra tempi personali e professionali.

Si tratta di un ambito sempre più importante per il welfare, poiché lo sviluppo di politiche di conciliazione permette di accrescere il benessere delle persone, raggiungere la parità di genere e, più in generale, sostenere la crescita del Paese.

Efficaci interventi di conciliazione vita-lavoro, infatti, oltre a giocare un ruolo di primo piano nel sostenere la partecipazione femminile al mercato del lavoro, favorire l’uguaglianza uomini-donne e garantire lo sviluppo economico possono contribuire ad affrontare le grandi sfide attuali delle nostre comunità, quali ad esempio i mutamenti demografici e la povertà educativa.

Di seguito i nostri articoli sul tema.

Con una piattaforma di e-commerce innovativa, la società benefit TreCuori prova a rilanciare l’economia di prossimità, puntando sul ruolo sociale di commercio locale e piccole e medie imprese.
La pandemia di COVID-19 ha comportato un affidamento senza precedenti ai sistemi di welfare in tutto il mondo ma, al tempo stesso, ha evidenziato l'importanza di un approccio multistakeholder nei sistemi di welfare. Cosa possiamo imparare dal confronto tra i sistemi di welfare di USA e Italia?
Il numero dei padri che si dedicano al lavoro di cura è in ascesa. Ora servono politiche mirate che permettano agli uomini di conciliare lavoro e paternità, quali ad esempio il congedo di paternità e quello parentale condiviso. Le aziende possono giocare un ruolo cruciale in questi processi trasformativi.
Le giovani generazioni riconoscono che negli ultimi anni il mondo del lavoro è cambiato a favore di una maggiore flessibilità e conciliazione. Ma lo stress e l'ansia per il futuro sono ancora molto diffusi. A dirlo è un'indagine di Deloitte.
Chi lavora e ha responsabilità di cura verso persone anziane o non autosufficienti spesso fatica a mantenere una piena occupazione. Le imprese potrebbero includere nei piani di welfare prestazioni legate all’invecchiamento.
L'European Institute for Gender Equality ha analizzato come il lavoro di cura delle persone non autosufficienti sia cambiato nel periodo pandemico. Il quadro sembra presentare una condizione di parità tra uomini e donne, ma la situazione è in realtà molto più complessa.
In Italia lavorano 55 donne su 100 nella fascia d’età 20-54. Almeno altre 15 vorrebbero ma non riescono. E se ci sono figli o anziani da assistere, restano intrappolate a casa. A dirlo è Maurizio Ferrera, che indica alcune cose che il Governo Meloni potrebbe fare per cambiare le cose nel nostro Paese.
In un allegato del Documento di Economia e Finanza si fa riferimento al welfare aziendale come opportunità per sostenere la natalità e favorire la parità di genere e l'occupazione femminile. La visione, al momento, appare però molto ridotta.