Aziende

Dinamiche, esperienze e riflessioni sulle forme di welfare aziendale che nascono grazie a imprese, associazioni datoriali, sindacati e alleanze di scopo. Approfondimenti per capire benefici e rischi per lavoratori, organizzazioni e territori.

La conciliazione vita-lavoro fa bene alle donne? In “Genere e responsabilità sociale di impresa”le autrici passano al setaccio nove aziende italiane che si sono distinte per aver adottato importanti misure di pari opportunità a favore dei dipendenti valutandone l’impatto sul loro benessere e sulle loro prospettive di carriera.
Una storia di welfare aziendale diversa, “scoperta” in Veneto e profondamente legata al suo territorio: è quella del Colorificio San Marco, leader nel settore delle pitture e vernici per l’edilizia professionale in Italia, che ha deciso di offrire un pacchetto welfare ai 150 dipendenti dei due stabilimenti italiani.
Può esistere il mercato nel welfare? Possiamo definirlo buono o cattivo? Il libro di Jane Gingrich "Making Markets in the Welfare State: The Politics of Varying Market Reforms" affronta proprio uno degli interrogativi più attuali e controversi del dibattito sul welfare state: l’ingresso dei privati come fornitori di servizi di welfare.
La Banca Popolare di Bergamo in questi anni è stata in grado di strutturare un sistema di welfare aziendale particolarmente attento al tema del work-life balance. Quest'estate la politica family friendly dell'azienda si è arricchita col progetto "Centro Ricreativo Estivo" dedicato ai dipendenti di Bergamo.
La (cattiva) finanza è stata all’origine della Grande Crisi. Possiamo immaginare oggi una finanza “buona”, che aiuti a creare crescita e lavoro? Forse si. I principali strumenti attraverso cui attivare il circolo virtuoso si chiamano Social Bonds, obbligazioni con finalità sociali destinate a settore come welfare, cultura, ambiente e valorizzazione dei territori.
La complessità del welfare odierno favorisce la nascita di nuovi soggetti specializzati nella gestione del settore. Tra questi, anche Welfare Company, operatore gestionale specializzato nell’allestimento e nella gestione di reti e soluzioni hi-tech per il welfare pubblico e aziendale in Italia.
Luxottica e le componenti sindacali dell'azienda hanno raggiunto una nuova intesa sulle misure di welfare che saranno offerte agli oltre 8.000 dipendenti degli stabilimenti italiani del gruppo. Tra le priorità del nuovo programma di welfare sostegno ai giovani, assistenza sanitaria, ascolto e counselling e microcredito solidale.
Si parla spesso di welfare e del “ruolo sociale” delle assicurazioni all’interno della comunità e verso i consumatori. Ma come si comportano le assicurazioni con i propri dipendenti? Questa settimana abbiamo intervistato Marisa Parmigiani e Annalisa Ferrari di Unipol Assicurazioni, gruppo che da oltre 50 anni opera nel settore.
Nel corso il 42º Congresso AIDP (Associazione Nazionale per la Direzione del Personale) si è cercato di individuare nuove strade e progetti attraverso cui superare la crisi. In tale occasione è stato presentato anche il volume "Welfare: dalla crisi alle opportunità. Sussidiarietà, organizzazione e nuovi servizi".
Fondazione Cariplo, Borsa Italiana e London Stock Exchange Group Foundation hanno presentato l'iniziativa IPO Solidale. L’idea è semplice: ciascuna società che d’ora in avanti deciderà di lanciare la propria Offerta Pubblica Iniziale sul mercato azionario potrà decidere di supportare iniziative dalla finalità sociale.
Sono diverse le aziende che, ormai da tempo, hanno scelto di fare filantropia destinando parte dei propri profitti a sostengo dei bisogni sociali dei territori. Tuttavia, spiega Maurizio Ferrera, questo impegno potrebbe incidere maggiormente se le imprese decidessero di attivare vere e proprie strategie d'intervento, creare partnership con gli enti locali, monitorare e valutare con attenzione quanto si è fatto e quanto si può fare. Le esperienze dei Paesi anglosassoni in questo senso possono rappresentare un interessante orizzonte verso cui orientarsi.
Il contratto di rete è una forma di cooperazione interaziendale attraverso cui più imprese uniscono competenze e risorse allo scopo di investire in ricerca e sviluppo e accrescere la propria competitività sul mercato mantenendo, al contempo, autonomia e identità. I vantaggi della rete non si riducono allo sviluppo e alla crescita, ma possono produrre impatti positivi anche in tema di welfare, ad esempio nel settore della sanità e della formazione, con ricadute importanti sull’intero territorio.
Complice la crisi diminuiscono i contratti aziendali sul salario e aumentano quelli che si occupano di welfare che, tra il 2010 e il 2011, sono aumentati del 60%. Restringendosi le risorse a disposizione si è infatti passati dal rivendicare il salario a rivendicare miglioramenti normativi con effetti indiretti sui salari stessi, ma non senza resistenze da parte di molti lavoratori restii ad accettare benefici che riguardano soltanto chi ne ha bisogno. Un tema complesso che Pier Giorgio Caprioli, responsabile dell'Osservatorio Contrattazione di Cisl Lombardia, ha affrontato tenendo conto dei numerosi fattori in gioco.
E’ stata firmata l’11 febbario l’intesa operativa “Progetto APS-WHP (Workplace Health Promotion) Varese: Aziende che promuovono la salute”, un piano per incoraggiare stili di vita sani nelle imprese della provincia di Varese e incentivare interventi volontari dei datori di lavoro che vadano oltre gli obblighi imposti dalle normative.
Tetra Pak è una realtà industriale leader del suo settore, che ama definirsi anche “società responsabile” per l’attenzione nei confronti dell’ambiente e del benessere dei propri lavoratori. L'azienda svedese è infatti da sempre attenta alle esigenze dei propri dipendenti per lo sviluppo del welfare aziendale e di soluzioni innovative di work-life balance. Abbiamo intervistato Gianmaurizio Cazzarolli - Direttore del Personale di Tetra Pak Packaging Solutions di Modena, per capire meglio quali siano i presupposti su cui Tetra Pak ha strutturato le proprie azioni in tema di welfare.
V.E.R.A. Consulting, società di consulenza e formazione con sede a Milano, ha recentemente messo a punto il metodo S.M.E.C.A. - Stress Mode and Effects Criticality Analysis. Il brevetto S.M.E.C.A. non si limita ad assolvere alle prescrizioni contenute nella cosiddetta “legge anti-stress” ma mira piuttosto a fornire al management gli strumenti per ottenere risultati positivi, sia per i dipendenti che in termini di produttività. Abbiamo intervistato Matteo Gritti, socio di Vera Consulting ed esperto di formazione e di programmazione neuro linguistica, e Franco Busacca, socio fondatore e co-creatore di S.M.E.C.A, per approfondire il metodo utilizzato per individuare, valutare e correggere lo stress sul luogo di lavoro.