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Aziende

Dinamiche, esperienze e riflessioni sulle forme di welfare aziendale che nascono grazie a imprese, associazioni datoriali, sindacati e alleanze di scopo. Approfondimenti per capire benefici e rischi per lavoratori, organizzazioni e territori.

I critici del Jobs Act chiedono che il governo stanzi più risorse con la legge di stabilità per sostenere il lavoro. La richiesta è sensata, ma nessuno sembra preoccuparsi delle questioni progettuali e organizzative, che sono forse più importanti. Nella tradizione italiana, riformare ha spesso significato solo cambiare le norme e, quasi sempre, spendere più soldi. Ma senza un disegno coerente, incentivi efficienti, capacità organizzative e di attuazione difficilmente si andrà da qualche parte.
Pensare di tornare a un’organizzazione industriale centrata sulla figura del capofamiglia equivale a sfogliare un vecchio album di famiglia. In questo contesto occorre predisporsi a considerare il lavoro come qualcosa che muta con una velocità incredibile e, di conseguenza, chi si pone il compito di tutelarlo deve tenersi costantemente aggiornato.
Sono sempre più numerosi i professionisti che vorrebbero potere accedere a spazi di coworking per svolgere il proprio lavoro. Dopo la diffusione in grandi centri come Milano e Roma, questo modello si è così diffuso anche in altre zone del Paese: a Mestre, ad esempio, c'è Lab Altobello, che ha concentrato la propria attività sullo sviluppo di servizi per la conciliazione famiglia-lavoro.
Uno sguardo critico al diversity management. E’ la proposta di Maria Cristina Bombelli e Alessandra Lazazzara in un articolo interessante nel contenuto ma anche del metodo: finora, infatti, i contributi scientifici pubblicati in Italia in materia di diversity si sono limitati per lo più a passare in rassegna le best practice aziendali senza valutarne l’efficacia o verificarne l’implementazione.
A fronte dei buoni risultati ottenuti in diverse parti del Paese, Microcredito per l'Italia ha scelto di allargare la sua area operativa anche alla Toscana avvalendosi della collaborazione con la Fondazione Un Raggio di Luce, Onlus pistoiese da sempre impegnata sui temi del microcredito. Ecco le prime mosse di MxIT.
La Commissione Europea ha passato in rassegna 18 progetti pilota volti a sperimentare una prima applicazione della strategia Garanzia Giovani. I progetti riguardano aree territoriali di diversa natura in sette paesi membri: Irlanda, Italia, Lituania, Polonia, Romania, Spagna e Regno Unito. Abbiamo analizzato il rapporto e tratto alcune considerazioni generali.
La riforma del mercato del lavoro ragionevolmente si ispirerà al modello tedesco. Per i non addetti ai lavori sorgono spontanee due domande: perché dobbiamo imitare proprio la Germania? E in che cosa, esattamente? Maurizio Ferrera analizza luci e ombre delle cosiddette riforme Hartz, che a partire dal 2003 hanno cambiato il volto del sistema del lavoro teutonico.
Welfare Italia Servizi e Cisl Lombardia hanno sottoscritto un protocollo d’intesa volto a promuovere un innovativo sistema di protezione sociale e sanitaria per rafforzare le tutele dei lavoratori, delle lavoratrici e dei pensionati iscritti al sindacato e per integrare, attraverso la contrattazione, le tutele fornite dai programmi di primo welfare e dai fondi sanitari e previdenziali integrativi.
Il 7 e 8 ottobre 2014 presso l’Università Bocconi si svolgerà la seconda edizione del Salone della CSR e dell’innovazione sociale, il più importante evento italiano dedicato all’evoluzione della responsabilità d’impresa in termini di innovazione sociale e sostenibilità. In occasione della manifestazione è stato lanciato anche un interessante concorso, “Comune Partecipativo”.
Padiglione Italia lancia due concorsi dedicati al mondo delle start up al femminile e ai progetti ad esse rivolti. WE-Progetti delle Donne e WE-Progetti per le Donne si collocano nell’ambito di WE–Women for EXPO, network che promuove il ruolo delle donne come motore di crescita e di cambiamento in tutto il mondo, grazie alla loro innata capacità di prendersi cura.
La risposta delle imprese alla garanzia giovani appare deludente: sono ancora poche le offerte di lavoro segnalate. Il governo ha finora insistito su azioni di sensibilizzazione e incentivazione economica per rendere la Garanzia giovani più appealing alle aziende. Ma questo non basta. Occorre invece cogliere l’occasione per un cambiamento profondo dei centri per l’impiego.
Una ricerca di Welfare Italia nata da una collaborazione fra Censis e Unipol ha messo in luce il forte potenziale che la white economy oggi ha nel nostro Paese. Il comparto vale già oggi il 6% della produzione totale e occupa 2,7 milioni di addetti. Ma i margini di crescita sono molto ampi, considerando l’invecchiamento della popolazione.
Durante la visita in Molise, Papa Francesco ha indicato due elementi che potrebbero aiutare il nostro Paese ad uscire dalla crisi-che-non-passa: più conciliazione famiglia-lavoro e lo sviluppo di progetti occupazionali che coinvolgano le diverse anime delle comunità locali. Anche il Pontefice guarda al secondo welfare come via privilegiata per affrontare il problemi sociali del presente?
Il 23 giugno si è svolto a Washington il Working Families Summit, una sorta di grande evento sulla conciliazione per individuare strategie di policy con cui riformare il mondo del lavoro con soluzioni che possano migliorare la vita dei genitori lavoratori e incrementare di riflesso la competitività dell’economia americana nei prossimi decenni.
La conciliazione vita-lavoro è possibile anche per le piccole e medie imprese. Lo dimostra l’esperienza di Performance in Lighting, azienda di apparecchiature per l’illuminazione di Verona che da più di dieci anni promuove politiche di responsabilità sociale particolarmente orientate sul work-life balance: dal nido aziendale al supporto alla genitorialità, dal part-time sharing alla flessibilità oraria.
Il prossimo 4 giugno a Sesto San Giovanni si svolgerà la fiera della contrattazione di Cisl Lombardia, momento di dialogo, confronto e apprendimento sui temi della contrattazione e l'occasione per vedere premiati gli sforzi di quanti all’interno del sindacato lombardo promuovono l’innovazione nella contrattazione decentrata.
Nel tentativo di ripercorrere le tappe e le motivazioni che hanno portato alla firma del primo contratto collettivo regionale degli artigiani lombardi del settore legno lapidei, e con l'intento di comprenderne l’importanza nel panorama nazionale, abbiamo posto alcune domande a uno dei firmatari del testo, Marco Boveri, segretario regionale della federazione FILCA CISL.
Quali sono le novità contenute nel contratto collettivo regionale degli artigiani lombardi dell’area legno-lapidei? Vi raccontiamo gli sviluppi di un settore difficile da uniformare, costituito prevalentemente da piccole e micro-imprese, spesso a carattere familiare, che tuttavia vanta una lunga “tradizione bilaterale”.
Spesso le donne che decidono di ricominciare a lavorare dopo un lungo periodo di assenza, ad esempio una volta che i figli sono cresciuti, si scontrano con numerose difficoltà, legate soprattutto all'aggiornamento delle competenze professionali. E' possibile superare queste difficoltà e favorire il loro reinserimento?
Dal 15 aprile al 9 maggio 2014 sarà possibile presentare domanda di finanziamento per progetti finalizzati a sostenere la competitività del sistema ligure attraverso la creazione e lo sviluppo di reti di imprese. Tra le azioni privilegiate dal bando anche la creazione di sistemi di welfare aziendale su base territoriale.
Meno restrizioni e regole più snelle per le assunzioni, sostegni più efficaci per i disoccupati, incentivi e servizi per le madri che lavorano: sono queste le linee direttive dei nuovi provvedimenti previsti dal cosiddetto Jobs Act. Tuttavia, almeno tre ostacoli si frappongono al raggiungimento degli obiettivi fissati: dettagli, tempi e costi.
Dall’Emilia Romagna arriva una nuova interessante esperienza che punta a creare un sistema di welfare aziendale non limitato a una singola realtà o un gruppo ristretto di imprese, ma composto da una vasta rete di aziende collegate alla stessa associazione datoriale: ecco il progetto Welfa-RE di Unindustria Reggio Emilia