Aziende

Dinamiche, esperienze e riflessioni sulle forme di welfare aziendale che nascono grazie a imprese, associazioni datoriali, sindacati e alleanze di scopo. Approfondimenti per capire benefici e rischi per lavoratori, organizzazioni e territori.

Secondo l'ultimo report del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali i contratti di secondo livello che prevedono premi di produttività sono circa 16.000. Tra questi circa il 53% prevede la conversione del premio in servizi e benefit di welfare aziendale. Nonostante il welfare sia sempre più presente sembrano persistere alcune difformità nella sua distribuzione, in particolare a livello di dimensione aziendale, contesto territoriale e settore produttivo.
Il Gruppo SAVE, che si occupa della gestione degli aeroporti di Venezia, Treviso, Verona e Brescia, nel corso degli anni ha implementato un complesso piano di welfare aziendale e di azioni per il sostegno ai suoi 450 dipendenti. Dal 2018 è stata introdotta anche la figura del "consigliere di fiducia", professionista che ha il compito di prevenire, gestire e risolvere casi di molestie, mobbing e discriminazioni che si possano verificare nel luogo di lavoro.
Nel corso dei prossimi mesi la Società Mutua Piemonte, in collaborazione con una vasta rete di partner, promuoverà il progetto "Verso un patto di welfare territoriale del pinerolese e delle Valli Olimpiche". L'iniziativa, che si propone di sostenere azioni aggregative volte a sostenere misure di welfare aziendale territoriale, è finanziata dal bando WeCaRe di Regione Piemonte. Anche il nostro Laboratorio è parte del progetto.
Dallo scorso agosto la Regione Puglia ha reso pubblico l'Avviso per la "Sperimentazione dello standard Family Audit". Il bando è destinato alle imprese private operanti nel territorio regionale interessate a promuovere al loro interno un modello organizzativo ispirato a un maggior equilibrio fra vita lavorativa e vita privata, in un'ottica di welfare aziendale e innovazione organizzativa. Gli interessati potranno partecipare entro il 30 ottobre.
Qualche giorno fa Flaviano Zandonai e Paolo Venturi, hanno proposto sul nostro sito alcune riflessioni sull'impatto che può generare il welfare aziendale. In questo approfondimento, il nostro ricercatore Valentino Santoni riprende la questione focalizzandosi sulle opportunità (e i rischi) che tale fenomeno può avere in materia di innovazione tecnologica, intermediazione e dis-intermediazione tra domanda e offerta di servizi di natura sociale.
Mercoledì 18 settembre è stato presentato il Rapporto di ricerca "Le Fondazioni di impresa in Italia", che abbiamo realizzato insieme a Fondazione Bracco e Fondazione Sodalitas. Il documento scatta la fotografia aggiornata del ruolo delle Fondazioni di impresa attive nel nostro Paese, definendo e approfondendo i tratti distintivi di queste realtà. Ce ne parlano Orlando De Gregorio e Chiara Lodi Rizzini, che hanno curato la ricerca insieme a Franca Maino.
Lo scorso agosto i manager di 181 grandi aziende americane aderenti a 'Business Roundtable' hanno sottoscritto un documento che li impegna a ripensare le proprie decisioni in base all'impatto che queste possono avere sull'ambiente, sulle comunità locali e sul rapporto tra le imprese e i propri stakeholder, in primis i lavoratori. Valentino Santoni ci spiega i principali contenuti di questa dichiarazione di intenti.
E' ormai tristemente noto il dato sulla riduzione delle nascite nel nostro Paese arrivato, secondo dati Istat, ad una media di 1,32 figli per donna nel 2018, in continua diminuzione dal 2008. Ci troviamo di fronte ad un apparente e inesorabile destino di spopolamento del nostro territorio, in cui l'allargamento delle schiere di anziani porterà il già precario equilibrio sociale ed economico al collasso. Ma è davvero così o c’è ancora margine per scommettere sul futuro?
Le rappresentanze sindacali Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil hanno presentato i contenuti di una proposta condivisa con cui sarà avviata la discussione sul rinnovo del contratto collettivo nazionale del settore metalmeccanico, in scadenza il 31 dicembre 2019. Tra le richieste c'è anche un rafforzamento del welfare aziendale e la creazione di una infrastruttura tecnologica con cui i lavoratori possano usufruire di prestazioni sociali realizzate da realtà del loro territorio.
Il Dipartimento per le politiche della famiglia ha lanciato il bando "#Conciliamo". Attraverso tale intervento saranno destinati 74 milioni di euro per il finanziamento di progetti di welfare aziendale rivolti in via prioritaria all'armonizzazione dei tempi di vita e di lavoro. Potranno partecipare imprese, società cooperative e altri soggetti collettivi con almeno 50 lavoratori a tempo indeterminato. C'è tempo fino al 15 ottobre 2019 per presentare la domanda.
Easy Welfare attraverso il proprio Osservatorio ha recentemente divulgato i dati riguardanti l'andamento delle scelte delle proprie imprese clienti e dei loro lavoratori in materia di welfare aziendale. Grazie a queste stime è possibile analizzare come cambino le scelte dei dipendenti, specialmente in base all'età, al genere e all'importo a disposizione per i servizi di welfare. Ce ne parla Valentino Santoni.
Veronica Mattana è una psicologa del lavoro esperta nel campo delle organizzazioni. Attraverso il suo sito, "LabLavoro", condivide le sue esperienze professionali e alimenta la discussione nei suoi campi di attività; recentemente ha raccolto alcuni degli articoli più rilevanti pubblicati online in un e-book che approfondisce politiche aziendali e pratiche di leadership nel campo del diversity e del disability management. In questo articolo vi raccontiamo i principali contenuti della pubblicazione.
Secondo un recente rapporto pubblicato da Cgil e Fondazione Di Vittorio, che analizza le dinamiche legate alla contrattazione di secondo livello, nel 2017 il welfare aziendale era presente nel 27% degli accordi aziendali, in netto aumento rispetto agli anni precedenti. Secondo la Confederazione dei lavoratori però, permangono forti iniquità nella sua distribuzione. Proprio per questo il sindacato può giocare un ruolo decisivo. Ce ne parla Valentino Santoni.
Il gruppo di lavoro Collettivo Ricerca Sociale si propone di studiare esperienze di crisi d'impresa risolte attraverso forme alternative. I suoi componenti hanno girato l'Italia da Nord a Sud, raccogliendo informazioni e sentimenti in tutte quelle realtà che si sono auto-salvate mettendo in campo piani di recupero della propria azienda. Ne parla Vito D'Ambrosio sull'ultimo numero di Rivista Solidea.
Recentemente si è tornati a parlare molto dei costi legati al welfare aziendale. Un articolo di Repubblica ha proposto una stima del "valore" del welfare aziendale derivante dalla trasformazione del premio di risultato intorno ai 3 miliardi di euro, con una conseguente perdita per lo Stato di oltre 800 milioni di euro in tre anni. Ma come si è arrivati a tali cifre? Possono essere considerate attendibili? Federico Razetti e Valentino Santoni ci spiegano che la questione è più complessa di come appare.
Lo scorso 15 luglio, le parti sociali del settore chimico hanno siglato un accordo riguardante i fondi settoriali Fonchim e Faschim, cioè i fondi di previdenza complementare e sanità integrativa previsti dal contratto collettivo di settore. Le parti sociali (Filctem, Femca, Uiltec e Federchimica e Farmindustria) hanno così sottolineato la centralità che il welfare contrattuale ha per tutti gli addetti del comparto chimico.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato un nuovo report in merito ai contratti di secondo livello stipulati dalle aziende del nostro Paese. Secondo il Ministero, oltre il 53% degli accordi che prevedono forme premiali correlate alla produttività hanno introdotto anche misure e prestazioni di welfare aziendale. Permangono però alcune differenze a livello di dimensione d'impresa, contesto territoriale e settore produttivo.
Secondo l'Istat, nel nostro Paese ci sono 212 asili nido aziendali capaci di accogliere circa 7.000 bambini. Al momento, tuttavia, sembra che solo le grandi imprese siano in grado di realizzare e mantenere queste strutture. Per provare ad affrontare questa situazione, offrendo anche alle piccole imprese la possibilità di implementare questo servizio, è nata la startup Needo. Ve ne parliamo in questo approfondimento.
Secondo l'Osservatorio sul welfare di Assolombarda, nelle aree di Milano, Monza, Lodi e Brianza le prestazioni di welfare aziendale e conciliazione vita-lavoro sono sempre più diffuse. In particolare, circa il 55% degli accordi stipulati in Assolombarda prevede tali strumenti; inoltre, cresce la somma a disposizione dei singoli lavoratori da spendere in servizi e, allo stesso tempo, aumenta l’importo speso da questi ultimi. Ecco le principali evidenze dell’indagine riguardante la Lombardia.
Danone, l’azienda alimentare francese che solo in Italia conta circa 600 collaboratori, si è da sempre contraddistinta per l’attivazione di politiche interne finalizzate a creare le migliori condizioni per favorire l’armonizzazione dei tempi di vita e di lavoro dei suoi collaboratori. Strategie innovative sono state adottate per supportare i neo-papà e le neo-mamme: tra queste c'è ad esempio il Baby decalogo e il programma "Parto e Riparto".
Nel sorso di una birra possono esserci molte cose. E se si tratta della 'nuova' Birra Messina gli stimoli non mancano, e non sono solo quelli strettamente gustativi. Dentro ci sono infatti anche tante suggestioni che riguardano l'economia, il lavoro e la comunità. Flaviano Zandonai e Lorenzo Bandera ne hanno individuate tre su cui riflettere in questa calda (davvero calda!) estate italiana.
Si è tenuta lo scorso 14 giugno a Palermo la Seconda Conferenza Nazionale sulle Periferie Urbane, organizzata da Fondazione Bracco con la partecipazione del Comune di Palermo e in collaborazione con Nesta Italia. Il suo scopo? Continuare la riflessione sulle periferie iniziata lo scorso anno e di individuare strategie di sviluppo urbano nell'ottica della rigenerazione delle aree periferiche, promuovendo la condivisione di buone pratiche e mettendo in rete attori pubblici e privati.