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Aziende

Dinamiche, esperienze e riflessioni sulle forme di welfare aziendale che nascono grazie a imprese, associazioni datoriali, sindacati e alleanze di scopo. Approfondimenti per capire benefici e rischi per lavoratori, organizzazioni e territori.

Grazie alla partnership con il sito di e-commerce Pharmanow, la società di buoni pasto e provider di welfare aziendale Edenred Italia garantisce a tutte le imprese e i lavoratori che adottano la piattaforma di welfare aziendale la consegna a domicilio di farmaci. Il progetto, chiamato "La Farmacia a Casa", nasce con l'obiettivo di fornire un servizio capace di rispondere ai nuovi bisogni dettati dall'emergenza sanitaria che stiamo vivendo.
Il mercato del welfare aziendale rappresenta un'opportunità di sviluppo per il Terzo settore e in particolare per il mondo dell'imprenditoria e della cooperazione sociale. Ciò è dimostrato anche dalla recente nascita di Welfare Come Te, rete di cooperative e consorzi che si propone di offrire servizi di natura sociale alle imprese. La sua particolarità è la presenza di figure professionali che si occupano di leggere e inquadrare i bisogni dei lavoratori: i Care Manager.
È uscito un numero speciale di Rivista Solidea. Questa volta la pubblicazione è interamente dedicata al tema del welfare aziendale e alle sue dimensioni territoriali e comunitarie: sono quindi presentate analisi, riflessioni e esperienze in corso di realizzazione che si propongono di intercettare le traiettorie future del fenomeno. Alla stesura della rivista hanno contribuito anche la direttrice del nostro Laboratorio Franca Maino e i nostri ricercatori Valentino Santoni e Elisabetta Cibinel.
EY Sustainability dal 2015 ha avviato un percorso di ricerca per comprendere se e come l’integrazione della sostenibilità possa essere un driver per la trasformazione delle imprese. Su questo fronte è stato recentemente pubblicato Seize the Change, studio che analizza la strategie di 194 aziende italiane in tema di economia circolare, cambiamento climatico, approvvigionamento sostenibile e finanzia sostenibile.
Quali sono gli strumenti che un'azienda può utilizzare per valutare e certificare le sue politiche per il benessere aziendale? Nel corso degli ultimi anni sono nate norme, standard di qualità, sistemi di gestione e riconoscimenti legati ai temi della conciliazione vita-lavoro, del welfare aziendale, della responsabilità sociale d’impresa e altro ancora. In questo articolo vi proponiamo una sintesi di quelli più comuni e utilizzati.
Social Value Italia insieme a ALTIS Università Cattolica, Avanzi e Percorsi di secondo welfare promuove l'indagine "I sistemi di monitoraggio e valutazione delle attività di welfare aziendale". L'obiettivo è di individuare e analizzare le pratiche di valutazione di impatto sociale implementate dalle imprese che adottano politiche di welfare aziendale. Per partecipare è sufficiente compilare un breve questionario, che trovate qui.
FederlegnoArredo, associazione che riunisce circa 20.000 aziende del settore del mobile e dell'arredo, ha stretto un accordo con Easy Welfare Edenred per fornire soluzioni di welfare aziendale alle imprese associate. L'iniziativa prende il via proprio nel pieno della crisi del Coronavirus, in un momento in cui prestazioni e interventi sociali promossi dalle imprese potrebbero rivelarsi molto importanti per i lavoratori.
Italia non profit è una piattaforma digitale che intende favorire la visibilità, l'accessibilità e la trasparenza del Terzo Settore. Nel corso dell’emergenza legata alla pandemia si è spesa per aiutare la cittadinanza a orientarsi tra le varie proposte di raccolta fondi e per approfondire i comportamenti e le necessità dei soggetti del Terzo Settore. Ora ha raccolto e diffuso questi dati allo scopo di portare avanti la riflessione sull'impatto sociale della pandemia (con qualche sorpresa).
Le aziende che considerano la felicità dei loro dipendenti come una priorità strategica hanno una maggiore produttività e un miglior rendimento economico. Inoltre, molte organizzazioni hanno capito che i soldi e la carriera non bastano più per assicurare coinvolgimento e motivazione da parte di chi vi lavora. Anche per queste ragioni, negli ultimi anni è nata una nuova figura professionale: il Chief Happiness Officer.
Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali ha pubblicato il Report sull'andamento dei Premi di Produttività relativo al mese di aprile 2020. Secondo quanto affermato dal documento, attualmente sono 11.150 gli accordi di secondo livello che regolamentano forme premiali legate alla produttività: di questi, 6.300 (il 57% circa) prevedono la possibilità di conversione del premio in benefit e servizi di welfare aziendale.
Il 16 aprile scorso su Buone Notizie Enzo Manes, Presidente della Fondazione Italia Sociale, ha proposto di introdurre una "donazione obbligatoria" una tantum da parte di chi dichiara più di 1 milione di euro di patrimonio finanziario. Tali risorse andrebbero a sostenere, attraverso un apposito fondo di recovery, tutte le organizzazioni non profit escluse dai provvedimenti del Governo, che nei prossimi mesi senza sostegni adeguati rischierebbero di scomparire. Abbiamo chiesto a Manes di spiegarci meglio la sua proposta.
Negli ultimi anni si è parlato molto del fenomeno dell'economia delle piattaforme anche in ambito sociale. In questa direzione, anche grazie alla diffusione del welfare aziendale, la platform economy può rappresentare un'opportunità importante per il mondo della cooperazione e dell'impresa sociale. Per approfondire il tema, il Gruppo Cooperativo CGM ha pubblicato il position paper "A cosa servono le piattaforme. Come scalare l’innovazione sociale e tecnologica del welfare aziendale".
Attraverso la contrattazione collettiva nell'ambito della sanità integrativa, le parti sociali si stanno attivando per promuovere misure ad hoc per fornire maggiore sicurezza ai lavoratori e alle imprese in questo periodo di crisi. Alcuni esempi arrivano dagli interventi realizzati dai Fondi sanitari integrativi dei settori metalmeccanico, della cooperazione, dell’artigianato, della moda e della logistica. Ne parliamo in questo approfondimento.
Come spesso sottolineiamo, nel corso degli ultimi anni il mercato del welfare aziendale si è arricchito di nuovi attori di diversa natura. Tra questi c’è ComeBack Welfare, start-up nata lo scorso gennaio dopo due anni di progettazione e lavoro. ComeBack non è un vero e proprio provider ma un operatore che propone un metodo per certi versi innovativo per "creare" un budget da investire nella creazione di un piano di welfare aziendale.
Nell'attuale condizione di emergenza parlare di welfare aziendale non è facile. Il mondo del lavoro e della contrattazione si sta (giustamente) concentrando soprattutto su altre tematiche. Ci sono però alcune imprese che hanno fatto uno sforzo per introdurre piani e prestazioni di welfare volti a mitigare gli effetti della pandemia. In questo articolo vi parliamo di alcune di queste esperienze.
Negli ultimi giorni sono stati molteplici gli interventi e le donazioni promosse da enti filantropici, imprese e privati cittadini allo scopo di contrastare gli effetti legati alla pandemia di Covid-19. Tra le realtà che si sono mosse in questa direzione c'è Intesa Sanpaolo, che ha stanziato circa 115 milioni per l'emergenza e ha previsto misure ad hoc per i suoi dipendenti. Ve ne parliamo qui.
La Regione Lazio ha recentemente pubblicato un avviso pubblico per favorire e sostenere le imprese che vogliono avviare azioni di smart working. Il bando mette in campo 2 milioni di euro ed è stato elaborato per rispondere in modo immediato alle crescenti necessità e richieste delle aziende di far lavorare i propri dipendenti utilizzando il lavoro agile in questo momento di emergenza epidemiologica.
Vi segnaliamo l'Avviso pubblico promosso da Regione Lombardia allo scopo di promuovere iniziative di smart working nelle imprese lombarde. In totale la Regione ha stanziato 4,5 milioni di euro per finanziare servizi di consulenza e formazione e l'acquisto di strumenti tecnologici finalizzati a diffondere pratiche di lavoro agile. Le imprese interessate potranno presentare domanda fino al 15 dicembre 2021.
Allo scopo di ridurre l'impatto sociale ed economico dell'attuale crisi sanitaria legata al diffondersi del Coronavirus Covid-19, il Ministero per l'Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione ha lanciato "Solidarietà digitale", un'iniziativa attraverso cui imprese private, associazioni e altre realtà di varia natura hanno messo (e metteranno) a disposizione servizi gratuiti per chi ha visto le sua abitudini lavorative e di vita cambiare totalmente. Ecco di cosa si tratta.
Secondo il Censimento permanente delle imprese di ’Istat, nel 2019 oltre la metà delle aziende italiane con più di tre dipendenti ha adottato almeno una misura per il sostegno della genitorialità e della conciliazione vita-lavoro. Tra le politiche più diffuse ci sono la flessibilità oraria e la previsione di permessi familiari e parentali extra rispetto a quelli previsti dalla legge. Ve ne parliamo in questo approfondimento.
Come vi stiamo raccontando fin dall'inizio dell'emergenza Coronavirus Covid-19, lo smart working oggi più che mai rappresenta un'opportunità per limitare il contagio e, al contempo, cercare di dar continuità alle attività lavorative che si possono svolgere anche in remoto. Il Decreto del Presidente Consiglio dei Ministri del 1° marzo, ora estende la possibilità del lavoro agile, per la durata dello stato d'emergenza, a tutte le organizzazioni dell'intero territorio nazionale.
Lo scorso 25 febbraio il Governo ha espresso alcuni chiarimenti in merito all'applicazione dello smart working in modalità semplificata per le imprese situate nelle zone a rischio contagio da Coronavirus. In particolare, sono interessate dal Decreto le aziende con sede in Lombardia, Veneto, Piemonte, Friuli, Emilia Romagna e Liguria; sarà inoltre possibile applicare questa misura fino al 15 marzo, inviando solo l'informativa sulla sicurezza.