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Aziende

Dinamiche, esperienze e riflessioni sulle forme di welfare aziendale che nascono grazie a imprese, associazioni datoriali, sindacati e alleanze di scopo. Approfondimenti per capire benefici e rischi per lavoratori, organizzazioni e territori.

È la domanda al centro del volume curato da Federico Boccaletti, che esplora l'evoluzione del welfare italiano domandandosi quanto le sinergie tra Pubblico e privato possano migliorare le risposte ai bisogni sociali. Nel libro anche un capitolo firmato da Franca Maino.
L’educazione finanziaria è ormai di moda, ma comprende sia proposte autorevoli e di grande affidabilità che indicazioni ingenue o fuorvianti. Per questo è tempo di ragionare su modi per identificare le forme utili e definirne i contenuti di valore. In gioco non c’è la finanza, ma il benessere.
Un recente emendamento al disegno di legge in discussione alla Camera andrebbe a introdurre un tetto massimo al 5% sulle commissioni che le società emettitrici possono richiedere agli esercenti. Se la norma fosse confermata andrebbe a cambiare radicalmente il mercato dei buoni pasto.
Alcune riflessioni sui temi dell’economia sociale emerse nell’ambito del convegno “Il fattore economia sociale” organizzato dall’Università Sapienza di Roma, in cui è emersa l’importanza della dimensione locale per dare consistenza alle azioni degli attori dell’economia sociale.
La Regione ha prima sperimentato e poi adottato questo modello didattico-organizzativo particolarmente interessante per sviluppare settori strategici riducendo il disallineamento tra domanda e offerta di lavoro. Tra di essi c’è anche il welfare.
Microimprese e PMI hanno un ruolo cruciale nell’economia italiana. Ma devono superare i limiti imposti dalle loro dimensioni, attraverso reti, alleanze o piattaforme. Ne va del loro futuro.
Le imprese possono avere un ruolo importante nella promozione della genitorialità responsiva, per il sostegno alla natalità e per costruire le basi di una buona crescita per le bambine e i  bambini. Vediamo come.
Crescono i provider che spingono le imprese clienti a utilizzare le risorse del welfare aziendale, tra cui i fringe benefit, nei circuiti territoriali. Ma soprattutto tra le PMI è difficile superare diffidenze e resistenze.
Si tratta di strumenti regolati dalla stessa normativa fiscale del welfare aziendale, sicuramente molto presenti nella vita di lavoratori e lavoratrici, per cui rappresentano un'importante forma di integrazione del salario.