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primo welfare

L'enfasi sulla co-progettazione che caratterizza il dibattito tra gli addetti ai lavori nasce anche dalla contrapposizione con il suo "alter ego", ovvero la gara d'appalto. In particolare il carattere collaborativo della prima deriverebbe dall'orientamento competitivo della seconda. Ma è davvero così? Oppure è possibile collaborare anche in contesti "di gara"? E, tema ancor più rilevante, la co-progettazione prevede anche forme di competitività?
In Svizzera e in Cantone Ticino uno dei punti di forza del percorso di integrazione dei rifugiati è rappresentato da due progetti pilota finanziati a livello confederale dalla Segreteria di Stato per la Migrazione: i "Pre-tirocini di integrazione" e "Apprendimento precoce della Lingua". In questo terzo approfondimento dedicato al sistema di accoglienza della confederazione elvetica vi raccontiamo come si sviluppano queste progettualità.
Il Reddito di Cittadinanza ha dotato il welfare italiano, ultimo tra i i Paesi europei, di un reddito minimo a chi è privo di risorse sufficienti per far fronte ai bisogni della vita quotidiana. Purtroppo però, spiega Maurizio Ferrera, la misura è nata con alcuni macroscopici vizi d'origine che minano l'efficacia del provvedimento. A quasi un anno dal lancio del provvedimento è tempo di fare un bilancio e individuare soluzioni per fronteggiare questi problemi.
A Torino, la Rete delle Case di Quartiere ha lanciato la prima edizione del corso di formazione "Artigiani Sociali nelle Case del Quartiere". L'obiettivo è quello di formare "manager di comunità", cioè operatori socio-culturali capaci di trasferire sapere creativo e sociale al territorio, supportando gruppi e persone e mettendo in relazione organizzazioni private, enti e servizi pubblici. Ne parla questo articolo pubblicato originariamente nel numero 3/2019 di Rivista Solidea.
Continuano i nostri approfondimenti sul sistema di accoglienza della Confederazione Elvetica e del Canton Ticino, realizzati nell'ambito del progetto Minplus. In questo secondo articolo, Luca Bergamasco e Paolo Moroni ci spiegano la struttura del modello svizzero, evidenziando come questo sia caratterizzato da tempistiche certe e da un approccio incentrato sulla promozione dei percorsi di integrazione dei minori stranieri non accompagnati.
È disponibile il numero 3/2019 di Rivista Solidea, pubblicazione curata dall'omonima Società di Mutuo Soccorso. Il volume è interamente dedicato al tema dell’arte come strumento in grado di favorire forme di ibridazione capaci di alimentare coesione sociale e innovazioni nel campo del welfare. Nel numero sono inoltre pubblicati alcuni articoli su progetti volti a promuovere politiche di welfare aziendale territoriale, in cui è coinvolto anche il nostro Laboratorio.
Minplus, progetto Interreg Italia-Svizzera, ci ha offerto l'occasione di approfondire le politiche di accoglienza di rifugiati e migranti ammessi provvisoriamente in Svizzera e Canton Ticino. La Confederazione Elvetica ha infatti recentemente avviato importanti investimenti sul fronte dell'integrazione, sviluppando misure e politiche a cui anche l'Italia potrebbe guardare con interesse. Ce ne parlano Paolo Moroni e Luca Bergamasco.
Nell'ultima inchiesta pubblicata da Corriere Buone Notizie, dedicata al nostro ultimo rapporto di ricerca, Lorenzo Bandera ripercorre brevemente l'evoluzione del secondo welfare usando la metafora dell'albero. Se dieci anni fa le esperienze che si affiancavano all'azione pubblica erano eterogenee, spontanee e scollegate, oggi si sono evolute e appaiono sempre più solide, sinergiche e strutturate sotto il profilo organizzativo, funzionale e finanziario.
Il 30 novembre si svolgerà il sesto e ultimo seminario del progetto "La Città in Crescita" di Salerno sul tema "I Modelli di Attivazione della comunità educante: l'esperienza Toscana", coordinato da Claudia Calafati, Direttrice Area Educazione del Gruppo Cooperativo Co&So Toscana. L'abbiamo intervistata chiedendole di anticiparci i principali temi che tratterà nel suo intervento. Ecco cosa ci ha raccontato.
In Val d'Ossola il Consorzio Intercomunale dei Servizi Sociali gestisce direttamente l'accoglienza sul territorio puntando a garantire la continuità dei percorsi di inclusione. Allo scopo di comprendere meglio il funzionamento del sistema di prima e seconda accoglienza in questo contesto, nell'ambito del progetto MINPLUS abbiamo realizzato alcune interviste che vi proponiamo in questo approfondimento curato da Luca Bergamasco e Paolo Moroni.
Dopo la sospensione annunciata nei giorni scorsi, il Dipartimento per la Famiglia ha reso noto che il bando #Conciliamo ripartirà prima della fine di quest'anno. Lo stop, a pochi giorni dalla chiusura delle candidature, pare sia dettato dalla volontà di allargare la platea dei potenziali beneficiari includendo anche le organizzazioni con meno di 50 dipendenti, inizialmente escluse dall'iniziativa.
Le grandi trasformazioni che caratterizzano il nostro tempo stanno avendo un forte impatto sul sistema di protezione sociale del nostro Paese. Per questo, secondo Maurizio Ferrera, serve una nuova strategia riformista che non si limiti ad ammortizzare gli effetti negativi dei cambiamenti in corso ma sappia invece sfruttarne l'enorme potenziale. Solo in questo modo si potranno ridurre i rischi sociali e, allo stesso tempo, incrementare le chance di vita per tutti.
All'interno di questo articolo uscito su "Sette", settimanale del Corriere della Sera, Maurizio Ferrera affronta la questione del crollo della natalità che ormai riguarda tutti i Paesi occidentali. In Europa il tasso di fertilità è infatti da tempo sceso al di sotto della soglia del cosiddetto "ricambio naturale". Continuando su questa strada andremo incontro a una catastrofe demografico-economica, con effetti negativi sui redditi delle famiglie e soprattutto sul welfare.
Nel corso degli ultimi mesi abbiamo cercato di alimentare il dibattito riguardante il possibile ruolo degli assistenti sociali nel campo del welfare aziendale. Questo approfondimento, ripercorrendo l’esperienza dell'Alleanza Territoriale per le Famiglie realizzata nel territorio vicentino, si concentra sulle opportunità che il coinvolgimento degli assistenti sociali può avere nel processo di integrazione e co-progettazione dei servizi di welfare.
Secondo diversi osservatori, per ridurre le diseguaglianze che oggi in Europa costituiscono terreno fertile per la crescita di sentimenti antieuropei, la nuova compagine dell'Unione dovrebbe rimettere al centro le politiche sociali. In questo senso il “Pilastro europeo dei diritti sociali” riuscirà ad essere una vera politica europea? Giuseppe Guerini ha cercato di rispondere a questa domanda sul numero 3/2019 di Welfare Oggi.
Catanese, 52 anni, senatrice del Movimento 5 Stelle dal 2013. Nel corso della XVII Legislatura è stata la prima firmataria del primo disegno di legge sul Reddito di Cittadinanza. Nel 2018 è stata riconfermata dagli elettori siciliani a Palazzo Madama, dove è divenuta Presidente della Commissione lavoro e previdenza sociale. È il profilo di Nunzia Catalfo, nuovo Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali che prenderà il posto di Luigi Di Maio.
Tra gli esiti dell’interlocuzione istituzionale in sede di approvazione del Reddito di cittadinanza vi sono alcune modifiche rilevanti rispetto alla prima versione del testo, grazie alle quali è stato recuperato un ruolo significativo per i Comuni. Ora il quadro è destinato a precisarsi con l’uscita di alcuni importanti atti applicativi. In questo articolo, uscito nel numero 3/2019 di Welfare Oggi, ne parlano Samantha Palombo, Chiara Poli e Chiara Minicucci del Dipartimento Welfare di ANCI.
In questi giorni è stato pubblicato il numero 3/2019 di Welfare Oggi, rivista edita da Maggioli che si occupa di temi legati al welfare locale. In quest'ultimo numero si possono trovare numerosi contributi su Europa Sociale, Reddito di Cittadinanza, tecnologie per gli anziani, strategie per la presa in carico dei senza dimora, il ruolo della dell'assistente sociale nella governance del sistema sociosanitario e molto altro ancora.
Come rispondere ai problemi dei più fragili coniugando qualità ed efficienza? I servizi possono essere luoghi aperti, sensibili alle evoluzioni della società, orientati al cambiamento? Come ridisegnare un welfare pubblico locale rivolto a tutti i cittadini e attento ai più fragili? Sono i principali quesiti a cui cerca di rispondere 'Welfare di servizi e welfare di comunità', volume curato da Guido Ciceri, Marco Cau e Graziano Maino.
Da tempo la Pubblica Amministrazione sta cercando di adeguarsi per permettere la sperimentazione e la successiva messa a regime di percorsi di lavoro agile per i propri dipendenti. In questa direzione è andato il Progetto VeLa che, grazie a un lavoro di 14 mesi e al coinvolgimento di 9 enti partner, ha prodotto un "kit di riuso" da rendere disponibile ad Amministrazioni interessate a introdurre lo smart working. Ecco di cosa si tratta.
Secondo il politologo statunitense Thomas Dye, le politiche pubbliche sono tutto quello che le amministrazioni decidono di fare o di non fare. Pensando alle politiche italiane per la famiglia e per la conciliazione vita-lavoro, il pensiero corre al poco che le amministrazioni fanno e al molto che invece non fanno. Qui il commento di Federico Razetti all'inchiesta sulla conciliazione che abbiamo realizzato per Corriere Buone Notizie.