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Il welfare aziendale nelle cooperative della Lombardia

CoopForm Lombardia, ente bilaterale composto dalle sigle datoriali del mondo cooperativo (AGCI, Confcooperative e Legacoop) e da quelle sindacali (Cgil, Cisl e Uil), ha promosso una ricerca con lo scopo di realizzare una prima mappatura del welfare aziendale nel mondo cooperativo lombardo, andando a intercettare alcuni tratti fondamentali sia dell’offerta di prestazioni di welfare da parte delle cooperative, sia della domanda di welfare aziendale da parte di soci/e e lavoratori/trici.

La ricerca, che è stata curata da Secondo Welfare e dall’Università degli Studi di Milano nell’ambito del progetto MEIEC, si basa su due questionari somministrati, da un lato, ai vertici di 113 cooperative per comprendere come si strutturi l’offerta di varie tipologie di welfare aziendale, dall’altro, a soci/e, lavoratori e lavoratrici di 12 cooperative che offrono prestazioni di welfare.
 

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Il welfare aziendale nel settore cooperativo

La ricerca risulta di particolare interesse perché il settore cooperativo rappresenta un ambito in cui il welfare aziendale può giocare un ruolo rilevante. Pur avendo al suo interno organizzazioni molto diverse, nel comparto cooperativo ci sono alcune peculiarità che potrebbero essere fondamentali nella promozione del welfare per lavoratori e lavoratrici tra le organizzazioni di questo settore. In particolare:

  • la presenza di valori statutari che mirano a valorizzare il ruolo di lavoratori/trici e soci/e, come la solidarietà e l’attenzione alle responsabilità sociale. Per loro stessa natura e forma giuridica, le cooperative sono caratterizzate da una cultura attenta alle esigenze delle persone: è parte della cultura cooperativa tentare, più di quanto ci si possa aspettare che avvenga in altro tipo di imprese private, di coniugare l’attenzione all’efficienza, alla competitività e allo stare sul mercato con quella per il benessere dei propri soci/e e lavoratori/trici;
  • la cultura mutualistica e sussidiaria sulla quale si basa l’approccio cooperativo, la quale dovrebbe promuovere una “logica della condivisione”, in particolare tra i soci, e di conseguenza la diffusione di interventi dedicati alle persone coinvolte nella cooperativa;
  • la democraticità dei processi decisionali, i quali sono “scanditi” da assemblee periodiche. I soci e le socie possono quindi godere di poteri decisionali elevati che consentirebbero una cura particolare delle esigenze degli attori legati alla cooperativa.

I contenuti del rapporto

Gli esiti dell’indagini sono riportati nel rapporto scaricabile di seguito. Il documento è suddiviso in cinque sezioni.

Nella prima si fa il punto circa lo sviluppo del welfare aziendale nel contesto italiano, sia dal punto di vista normativo sia della sua diffusione. La seconda mira a evidenziare il ruolo del welfare nel settore cooperativo che, sotto molti punti di vista, possiede caratteristiche e valori che facilitano la diffusione di tali strumenti. Di seguito, le sezioni tre e quattro presentano i risultati della ricerca e mettono in luce come tante delle cooperative oggetto di indagine abbiano introdotto misure di welfare e conciliazione vita-lavoro e come molti soci/e e lavoratori/trici abbiano iniziato a sperimentare tali opportunità. Nell’ultima parte vengono avanzate alcune proposte che possono essere utili per le parti sociali e le organizzazioni cooperative al fine di promuovere lo sviluppo del welfare.

 

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